Giorgia, delusione profonda, deve cambiare rotta

Giorgia, delusione profonda, deve cambiare rotta

Va bene che governare un Paese come l’Italia è difficile per chiunque, come hanno drammaticamente dimostrato Mario Monti e Mario Draghi, che prima di diventare premier erano indicati da tutti come i salvatori della Patria e poi, quando se ne sono andati, nessuno li ha rimpianti; va bene che presiedere un Consiglio dei ministri con dentro – tutti insieme – Casellati, Tajani, Lollobrigida e Urso è una “missione impossibile”; va bene tutto, comprese le difficoltà legate alla guerra in Ucraina, ma davvero Giorgia Meloni ci sta mettendo tanto del suo, per far arrabbiare chi, lo scorso settembre, le ha dato il voto e una fiducia quasi incondizionata.

Sì, perché Nostra Signora della Garbatella continua a sbagliarle praticamente tutte e i suoi fedelissimi si fanno in quattro per smontare le proposte giuste, come nel caso della pace fiscale chiesta a gran voce da Salvini.

I cittadini italiani erano esasperati da governi incapaci e inutili – i due Conte e l’esecutivo Draghi – e, soprattutto, molti di loro erano in grave difficoltà per le conseguenze economiche della pandemia, con relative chiusure delle attività commerciali e turistiche. Alla Meloni si chiedeva, in poche parole, una svolta netta, vera discontinuità con i vari Conte e Draghi. Del resto, chi poteva garantire questo cambiamento, se non lei, che era stata l’unica a opporsi a Draghi? Così, alle urne è stato un plebiscito per Giorgia.

Alla prova dei fatti, però, la ragazza si è rivelata inadeguata. “Datele tempo”, dicevano i più all’inizio, ma dopo dieci mesi le cose, anziché migliorare, sono peggiorate. Ribadiamo: governare con Casellati e Tajani, con Lollobrigida e Urso è un’impresa titanica, ma da lei, che si propone come leader dell’universo mondo, ci aspettavamo di più.

Pensavamo, ad esempio, che avrebbe gestito in ben altro modo l’addio al reddito di cittadinanza: in questi giorni stiamo assistendo a un vero e proprio dramma, perché è impensabile togliere quel sussidio, se non si introduce una misura alternativa concreta. E ritenevamo che, tra le tante promesse fatte, avrebbe mantenuto almeno quella della pace fiscale, che le ha portato valanghe di voti: i distinguo messi in campo da deputati e senatori di Fratelli d’Italia, secondo i quali i condoni non si devono fare, lasciano intendere che, anche su questo fronte, Nostra Signora della Garbatella non manterrà gli impegni assunti con gli italiani. Mai avremmo ritenuto possibile, poi, che Giorgia nostra scavalcasse Draghi anche sul fronte degli inchini agli Stati Uniti: era lei o non era lei che, da ragazza, cantava “né Usa né Urss?”, insieme ai Gabbiani di Colle Oppio?

Davvero, Giorgia Meloni rappresenta una profonda delusione per molti dei suoi elettori. La speranza – tenue, molto tenue – è che, improvvisamente, si renda conto che sta perdendo la fiducia degli italiani e cambi percorso. Anche perché, se dovesse continuare su questa strada, finirebbe inesorabilmente come Salvini o Renzi. O come quei professionisti della poltrona, che, in nome della “vera destra”, hanno già fatto danni enormi: personaggi come Alemanno e Storace, che con Giorgia hanno in comune l’arroganza e l’ira facile e che oggi cercano nuova visibilità, proprio attaccando la premier.

In definitiva, il panorama politico è sempre più cupo, per chi aveva riposto speranze nel governo a guida Meloni. E fa tanta tristezza – a chi da sempre milita a destra – assistere ai patetici tentativi di riprendersi la scena di questi ex politici, poveri di idee e ricchi di vitalizi. Se non vuole ritrovarsi presto a far loro compagnia, Giorgia si svegli e faccia inversione di rotta: solo così potrà salvare sé stessa e l’Italia.

Immagine: https://notizie.virgilio.it/

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