Il segretario del Pd Martina aveva chiesto tempo a Sergio Mattarella perché i consiglieri Dem stavano cercando di convincere i renziani a fare il governo con 5 Stelle e Leu di Grasso e Boldrini. Ma il giro d’esplorazione di Roberto Fico è stato forzatamente concluso: non paghi, i detrattori di Fico avevano scoperto che il presidente della Camera usava una colf di colore e non in regola.
Va considerato che, per il Colle, sulla carta sono esaurite tutte le strade percorribili per la formazione di un nuovo Governo. A questo punto non è detto che un siffatto esecutivo sia solo un traghettatore per fare legge di Bilancio 2019 e modificare il Rosatellum. Un governo con queste tre componenti, visto e considerato che Grasso e Boldrini sono stati eletti con i resti dei resti, durerebbe più di tre anni, portando a compimento la “povertà diffusa e sostenibile” di cui tanto convengono certi sinistri. L’unica incognita si conferma Luigi Di Maio che, vedendosi spodestato dagli usurpatori (Pd e Leu), torna a fare eco con Salvini sul “meglio allora tornare al voto”.
Intanto scopriamo che, la cosiddetta “slow motion” (la manovra lenta di cui parla la stampa internazionale) è tutta targata Pd e serve a legare le mani a Di Maio. A questo punto sarebbe meglio un Salvini-Renzi, e perché garantirebbe, fino a nuove elezioni, meno sorprese per le tasche degli italiani.
In questo quadro in tanti sperano che si torni al voto in autunno. In questa logica Sergio Mattarella ha svegliato il Pd dal torpore tattico in cui s’era chiuso lo scorso 4 marzo e, sempre nella stessa logica, i Dem hanno chiesto a Mattarella di non spingere sull’acceleratore perché l’elettorato 5 Stelle a parer loro andrebbe riportato verso sinistra. Nel frattempo il Pd sta cuocendo a fuoco lento Di Maio e Fico. Ecco perché sono già passati 60 giorni dalle elezioni: intanto la gente nota che a governare l’Italia c’è ancora Gentiloni ed i suoi ministri tutti vicini al Pd. Ecco perché il Pd non è affatto sorpreso di essere stato chiamato nel giro di quelli per la formazione del nuovo Governo: da almeno due mesi Di Maio corteggiava i Democratici. L’esplorazione Fico è servita solo a mostrare all’elettorato che tra M5s e Pd può nascere una storia seria. Ora che è scaduto il tempo per indire nuove elezioni, Mattarella vede maturi i tempi per partorire un mostro truffaldino, un “Governo di legislatura”, che prometta elezioni subito e di fatto cucini il popolo a fuoco lento con nuove tasse volute dall’Ue. E non è da escludere che trovino un modo per confermare Gentiloni e la sua squadra sino a febbraio 2019: esperimento che permetterebbe ai Dem di fare clientela e seguito attraverso i ministri ancora in carica.