Le armate pro-Covid si preparano alla campagna d’autunno
Il Covid è sconfitto, sta progressivamente uscendo di scena e le terapie intensive dei nostri ospedali sono fortunatamente tornate ai livelli pre-pandemia, ospitando i reduci da interventi difficili, da incidenti o da eventi avversi gravi. Possiamo, dunque, dire addio alla polemica sull’utilità o meno dei vaccini, sulle mascherine e sul Green Pass, che nel resto d’Europa è ormai soltanto un ricordo sbiadito? Assolutamente no, perché mentre i giornali di tutto il mondo titolano sull’Armata Rossa, in Italia si sono riorganizzate le armate pro-Covid, che si preparano alla campagna d’autunno.
Il primo a chiamare a raccolta gli ultrà del Covid è stato – e non poteva essere altrimenti – Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza, che in tempo di Covid ha fatto assumere al Ministero della Salute, come consulenti, una schiera di amici e sodali: “Guai ad abbassare la guardia – ha detto – In Gran Bretagna hanno tolto i divieti e adesso il virus sta tornando a diffondersi velocemente. Il Green Pass non può essere eliminato”. Una follia vera e propria, anche perché, se telefonate a qualche amico che lavora a Londra o dintorni, nessuno, ma proprio nessuno, si ricorda più del Covid.
Ricciardi, dunque, lancia un tema che non esiste, perché oggi, in Gran Bretagna, non c’è nessun allarme legato a un riacutizzarsi della pandemia. Eppure, nel nostro Paese, ha subito trovato sostenitori, non solo nei volti noti dei virologi, in crisi di astinenza da tv, dove, causa guerra, sono stati sostituiti da impettiti generali, ma anche nei soliti giornaloni, asserviti alle case farmaceutiche.
Così, sulle prime pagine, sotto ai titoloni sull’Ucraina, è riapparso il Covid. Anche perché nel nostro Paese, proprio dall’Ucraina, stanno arrivando migliaia di profughi non vaccinati, che Speranza e Sileri vogliono sottoporre alla “punturina”, altrimenti non avranno il Green Pass. Ricciardi ha preso la palla al balzo e ha dichiarato che questa emergenza umanitaria rischia di far circolare velocemente il Covid. E subito dopo, come per magia, è apparsa una nuova variante del virus, la Omicron 3, che, guarda caso, sembra dar ragione proprio alle armate pro Covid: la pandemia non è finita, al contrario il virus si è adattato ed è pronto a dare battaglia il prossimo autunno.
Gli italiani, insomma, sono avvertiti: la guerra in Ucraina, forse, finirà entro la primavera, ma quella al Covid continua. E chissenefrega se i vaccini hanno dimostrato di non servire a nulla (oggi, ad esempio, emerge che la terza dose svanisce in un batter d’occhio, come già sapevano bene tutti i vaccinati che sono stati contagiati): a settembre si ricomincerà a parlare della quarta dose, che preparerà il popolo alla quinta e così via. Per la gioia di Pregliasco, Bassetti e, ovviamente, Ricciardi, Sileri e Speranza, che si riprenderanno la scena. Putin permettendo.
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