Vaccini, film già visto: chi protesta è un criminale
Sembra di assistere a un film già visto: le proteste contro i vaccini e contro il demenziale Green Pass, che stanno andando in scena in tutto il Paese, vengono dipinte dalla stampa di regime (giornaloni, radio e tv) come veri e propri attacchi al cuore dello Stato. Non solo: chi manifesta è brutto e cattivo e, soprattutto, è un violento, che minaccia e picchia i giornalisti. Poi, di fronte all’evidenza e cioè al fatto che i cittadini arrabbiati sono davvero tanti, si passa alla fase della negazione, con titoloni che spiegano il flop delle manifestazioni no vax (fermo restando che a protestare non sono solo no vax, ma chiunque abbia la capacità di ragionare col suo cervello e non con quello, peraltro poco invidiabile, del ministro Speranza o dei Migliori, suoi colleghi di Governo), senza citare numeri e mostrare foto esemplificative.
Il quadro, insomma, è chiaro: ci dobbiamo vaccinare tutti o sarà una strage. Lo dice la radio, lo conferma la tv, lo strillano i giornaloni. E, per entrare nei negozi, al cinema o al ristorante, dobbiamo avere in mano il Green Pass, che attesta la vaccinazione o un tampone negativo, altrimenti saremo trattati come appestati e resteremo fuori. Un governatore di Regione – il toscano Giani – è andato addirittura oltre le assurde regole del Governo e ha minacciato che in Toscana, chi non si vaccina, tra poco non potrà fare più nemmeno la spesa.
Una situazione assurda, insomma, paragonabile a quella degli anni Settanta, quando chi protestava contro il regime era additato come un criminale e, molto spesso, a dipingerlo così c’era l’aiutino: qualche infiltrato, che, nel bel mezzo di una manifestazione, tirava fuori la pistola e iniziava a sparare. Per non parlare delle bombe di Stato e di cose analoghe.
Bisogna fare i debiti paragoni, è ovvio, ma le similitudini ci sono. E preoccupano, perché la nostra libertà, ormai, è fortemente limitata, in nome del dio vaccino, e guai a chi protesta.
Il fatto è che, come avviene ormai dal febbraio 2020, si procede al buio, senza sapere bene come combattere il Covid. E chi lo sconfigge in modo semplice, come quei medici che curano la malattia con farmaci banali, è osteggiato da chi, invece, vuole lucrare sulla pandemia: politici e funzionari di Stato senza scrupoli, case farmaceutiche, medici sconosciuti in cerca di gloria.
Così, chi manifesta è un pericoloso picchiatore (su decine di migliaia di persone scese in piazza, soltanto una si è scagliata contro i giornalisti di regime, ma tanto è bastato per additare tutto il movimento di protesta come violento) e chi non si vaccina è un eversore.
Il fatto è che l’estate sta finendo e l’autunno, purtroppo, ci dirà che le cose non stanno come si vogliono dipingere: probabilmente questi vaccini, in realtà mai testati davvero, non basteranno a fermare la recrudescenza del Covid. E non servirà neanche la terza dose. O, meglio, non servirà a fermare definitivamente la pandemia. Servirà, piuttosto, a far guadagnare altri miliardi di dollari alle case farmaceutiche e ai loro complici negli apparati dei vari Stati. A spese, come sempre, dei cittadini.
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