Alla periferia dell’impero

 

Alla periferia dell’impero

1984 l’anno in cui secondo George Orwell il “grande fratello” avrebbe governato un mondo distopico, Mino di Martino, chitarra e voce del gruppo beat de “I Giganti”, pubblica per la Polydor, il suo unico disco da solista, “Alla Periferia dell’Impero”, prodotto da Alberto Radius, con vari musicisti legati al primo Franco Battiato, oltre allo stesso Radius alla chitarra, Filippo Destrieri alle tastiere e Lino Capra Vaccina alle percussioni. L’album al di la dell’aspetto musicale, che oggi risulta un po’ datato, e che comunque risente dei personali gusti di ognuno di noi, contiene 8 tracce, i cui testi, dovrebbero diventare inni per un’ipotetica santa alleanza contro il nuovo “grande fratello”.

In Domani,  l’autore ridicolizza, chi è avvezzo a rimandare le proprie battaglie : “Passi da un sogno ad un altro sogno (..) Hai paura di risvegliarti (..) per non guardare in faccia la realtà, per non conoscersi mai“. in Giallo Tropicale: “Lo sbarco in Normandia una produzione di Hollywood la Cina è sempre piu vicina, Hiroshima mon Amour”, in Garconnierre, un attacco all’intellighenzia Democristiana “Ti spacco il c..o bimba ritornello di un deputato un esempio morale alla guida del Paese, (..) ma è molto democratico, al padre ha già trovato un lavoro, la madre finalmente ha avuto la pensione”.. In 1984, si parla di: “Euromissili teleguidati, nuovi idoli totemici”, e si conclude con un “noi non abbiamo paura della Bomba“. In Basta con la musica giovane per i Giovani, una critica alla musica commerciale, ed un invito a passare la vita “dietro i vetri alla finestra piuttosto che guardare la televisione” (..) sei solo un’immagine di mercato, nel consumare sei consumato”. In Commissario fammi volare, un dialogo con Alberto Radius, su una canzone ispirata agli anni di piombo. Nel brano che da il titolo all’Album, Alla Periferia dell’Impero, si immagina un mondo post apocalittico: “Impareremo dagli Americani a vestire Italiano (..) il fiume distopico, la pioggia democratica nel 2000 questo mondo consumerà”, c’è poi un riferimento cinematografico, al film “Il Ruggito del Topo”, diretto nel 1959 da Jack Arnold, ed interpretato da un magistrale Peter Sellers, impegnato in ben tre ruoli. Un minuscolo stato europeo, delle dimensioni di San Marino, la cui economia è in rovina, decide di muovere guerra agli stati uniti, per perderla e “vincere la pace”, cioè sfruttare la generosità dei vincitori, usufruire del Piano Marshall, (piano che in realtà favori principalmente la riconversione delle aziende statunitensi ed il radicarsi del concetto di “libera impresa”, in paesi costituzionalmente ostici a politiche liberiste). Nel film, dopo la dichiarazione di guerra, viene inviato negli U.S.A. un contingente di venti uomini,  dotati di armi medievali. Ma quando questi giungono con uno scalcinato battello a New York, trovano la città deserta, per un’esercitazione antiatomica. Si imbattono casualmente in uno scienziato che sta lavorando alla creazione di un superbomba, prendono il professore, ed il prototipo della bomba, e ritornano indisturbati a casa da vincitori. Il ducato diventerà così il più potente stato del mondo, corteggiato da Cina ed Unione sovietica, che si impegnano a difenderlo. Quel film mi è tornato in mente recentemente,  per la recente guerra sanitaria fra la “Serenissima Repubblica di San Marino”, ed il resto del mondo. Il minuscolo stato Italiano, per contrastare il Covid 19, ha vaccinato la maggioranza dei suoi 34 mila abitanti con in vaccino russo Sputnik, vaccino in uso in 67 nazioni, e che secondo “E Nature”, parrebbe uno dei vaccini con il dato di efficacia più alto. Uno studio pubblicato su Lancet  lo scorso febbraio, ne confermerebbe un’ efficacia del 91,6% nel prevenire l’infezione sintomatica e del 99% contro l’infezione grave. Tuttavia, per motivi economici e geopolitici l’EMA (European Medicines Agency) l’agenzia Europea del farmaco (finanziata da Bill Gates), non ha ancora riconosciuto il vaccino di Mosca.

 Il 10 Maggio 2021 le autorità San Marinesi fanno sapere che: “A San Marino azzerati i contagi. Pronti a fornire dosi per non residenti”, per tutta risposta dal 6 Agosto, i cittadini di San Marino, non potranno più accedere in nessun locale nel territorio Italiano, in quanto sprovvisti di “Green Pass”, visto che lo Sputnik non è inserito nei vaccini riconosciuti. Il minuscolo stato onora il proprio motto; “Nemini teneri”, ovvero il “non dipendere da nessuno”, il preservare a tutti i costi libertà ed indipendenza conquistate dalla propria fondazione, il 3 settembre 301 d.C., quando Marino, un tagliapietre dalmata fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore Diocleziano, vi stabilì una piccola comunità cristiana. Secondo la leggenda, Marino prima di morire (e prima di essere proclamato santo) avrebbe pronunciato la seguente frase:«Relinquo vos liberos ab utroque homine»

 (Vi lascio liberi da ambedue gli uomini), ovvero “Vi lascio liberi dall’Imperatore e dal Papa”, (allora, Speranza non era ancora asceso al cielo). San Marino è uno dei primi paesi al mondo ad aver raggiunto l’immunità di gregge, le attività hanno ripreso a marciare. Lungo la superstrada che collega il Titano a Rimini sono riapparse le code di auto, anche i nuovi ricchi russi, che di solito frequentavano la Versilia, Capri, ed altre località di nicchia, si stanno spostando sulla piccola repubblica, in quanto anche loro impossibilitati ad avere il “Lasciapassare” sanitario”. La piccola repubblica è un  baluardo sanitario di un’Europa che non c’è, e che ci riporta all’ultima traccia del disco di cui sopra: “Io sono l’Europa” “Europa abbandonata con gli studi del Liceo. Europa abbandonata fra le pagine di un libro. Domani si parlerà ancora di te, nei telefilm americani o nei cartoni animati giapponesi. (..) Come nasce la rivoluzione prima della pubblicità.”

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