Basta

 

Basta

Non se ne può più. Ma chi comanda in Italia? Chi dispone dei nostri destini? Chi difende gli interessi degli Italiani?

Mentre eravamo impegnati ad osservare le peregrinazioni marine della Sea Watch e le vicissitudini protette della sua comandante, Carola Rackete, a mio avviso una grossa operazione di depistaggio internazionale, una nemica dell’Italia, ma credo di tutti popoli europei, la francese Christine Lagarde, già Presidente del FMI (Fondo Monetario Internazionale), veniva nominata prossima Presidente della BCE (Banca Centrale Europea).

Nessuna opposizione, nessuna protesta eravamo troppo indignati per la repentina ed ingiusta scarcerazione di Carola, subito premiata, guarda caso sia dalla Francia che le ha concesso la cittadinanza onoraria addirittura della capitale, Parigi, che dalla UE (Unione Europea) che si appresta ad invitarla in audizione.

Il depistaggio è riuscito e quindi va premiata e anche il parlamento della Catalogna la ha invitata a ritirare una medaglia d’oro.

A parte questi schiaffi, che da soli sarebbero sufficienti a legittimare una reazione di governo, che per l’occasione, visto che si tratta della difesa dell’interesse nazionale, dovrebbe ottenere anche il sostegno delle opposizioni, vanno aggiunti e valutati i vari atti di tradimento, di anti italianità, ma anche di istigazione a delinquere e di apologia di reato che stanno manifestando vari esponenti politici in Italia.

A iniziare dagli esponenti del PD di Lampedusa, che hanno chiesto la concessione della cittadinanza onoraria di quel comune a Carola, al Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, che ha proposto la concessione di un premio istituzionale a chi ha attentato all’incolumità fisica dei nostri finanzieri e ha speronato, senza motivo, una nostra imbarcazione militare, tutti i pubblici sostenitori della Comandante della Sea Watch andrebbero denunciati per dei gravi reati penali aggravati dalla loro funzione pubblica.

E’, come sostenevamo altrove, un’altra prova della inesistenza, purtroppo, dello stato italiano.

Perché il Guardasigilli non ha inviato immediatamente gli Ispettori ad Agrigento, per vedere quello che, di grave, stava accadendo e capire le ragioni profonde della scarcerazione di chi aveva compiuto un atto così grave contro le forze armate italiane? Perché il Presidente de Repubblica ed il Consiglio Superiore della Magistratura, a loro volta non hanno disposto un esame di quel magistrato? Perché continuare a sottoporre il popolo italiano a cocenti umiliazioni che incrinano sempre più il collante comunitario e lo spirito identitario?

Vogliamo continuare a farci del male?

Lo spirito umanitario non c’entra nulla, forse c’entra di più il traffico di esseri umani. Ma di fronte all’interesse nazionale tutto va in secondo piano e i traditori dell’Italia, i suoi nemici interni vanno posti alla gogna compresi i giornali e le televisioni, la quasi totalità, che li esaltano.

Ma là dove le istituzioni pubbliche non rispettano le leggi, la scuola non inculca la passione per la propria storia e la cultura italiana, si perpetua la cultura dell’odio attraverso feste e leggi che dividono, dimenticando quelle che uniscono, non solo non esiste lo stato ma muore anche la comunità che ne era regolata.

Questa è la fine dell’Italia; ma noi che amiamo la nostra stupenda terra, siamo travolti dalla passione per la nostra storia e la nostra enorme cultura, stimiamo e ammiriamo le grandi capacità creative del nostro popolo, non ci vogliamo arrendere.

Rifacciamo l’Italia per fare una vera Europa. Rimbocchiamoci le maniche e… in Cammino.

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