1967, William Francis Nolan, e George Clayton Johnson, danno alle stampe il romanzo fantascientifico scritto a quattro mani “Logan’s Run” (in Italia “La Fuga di Logan”). Il romanzo avrà un successo globale, e darà origine ad una serie tv andata in onda nel biennio 1977/78, due testate di fumetti, la prima distribuita dalla Marvel Comics, e la seconda dalla Malibu, e soprattutto l’omonimo film diretto da Michael Anderson nel 1976 considerato un film di culto, con la sua miscela di sociologia, fantascienza ed allegoria. La trama si svolge in un futuro distopico dove poche migliaia di sopravvissuti ad una guerra globale vivono in una città bioecologicamente bilanciata, completamente controllata ed automatizzata da un potentissimo computer ubiquitario. Gli esseri umani che vi vivono, ignari di tutto ciò che esiste all’esterno conducono un’esistenza pianificata sotto tutti gli aspetti e assistita da servomeccanismi che permettono loro una vita apparentemente agiata, fatta di divertimenti, e spensieratezza. Per risolvere problemi di sovrappopolazione è stato istituito, dal controllo computerizzato centrale, un sistema di limitazione del numero degli abitanti, tramite eutanasia forzata al raggiungimento dei 30 anni di età. Per compiere questo procedimento viene innestato nella mano di ogni nascituro una sorta di cristallo a variazione cromatica, la pietra funziona da contatore dell’età, variando di colore da bianca alla nascita fino a nera alla morte; nell’ultima fase la gemma di colore rosso, comincia a lampeggiare segnalando la scadenza finale, alla conclusione della quale la persona parteciperà al “Carousel”, una spettacolare cerimonia collettiva, dove viene fatto credere che il soggetto venga “rinnovato” reincarnandosi in un nuovo nascituro mentre in realtà viene ucciso, ed i resti, utilizzati per produrre il “plancton”, materia prima essenziale per la produzione delle derrate alimentari.
Il protagonista, Logan 5 (ovvero quinta reincarnazione del genotipo denominato Logan), lavora nell’élite privilegiata dei sorveglianti, con il compito di sopprimere i “disertori”, cioè coloro che vogliono sottrarsi al Carousel. Inizialmente è molto zelante riguardo alla sua mansione, anche se nella mente cominciano a insinuarsi dubbi riguardo all’effettivo “rinnovamento” tanto osannato quanto radicato in tutta la società. La tranquillità dei cicli viene turbata da una esigua rete segreta che riesce a sottrarsi al Carousel per sparire apparentemente nel nulla. Il computer centrale incaricherà Logan di smascherare e sgominare questo movimento sovversivo. Dopo mille peripezie Logan ormai passato dalla parte dei ribelli si troverà nel mondo esterno, precisamente in una Washington postatomica, ridotta a rovine in mezzo a una rigogliosa foresta dove incontrerà per la prima volta un “anziano”, rendendosi conto che fuori dalla “bolla” della città la vita “naturale” è di nuovo possibile.
La Città di Logan è come la caverna di Platone, il futuro immaginato da Nolan, e Johnson, non ci appare più così fantascientifico. Il mondo occidentale, è sempre più un sistema con il “pilota automatico” gestito per ora da élite finanziarie sovrannazionali, ma che con l’evolversi dell’intelligenza artificiale, non avrà problemi a delegare a quest’ultima la gestione dell’ordinario, cioè della vita dei masse sempre più controllate ed uniformate.
Il controllo tecnologiche delle nostre vite, è quasi totale, telecamere, telefonini, pc, carte di credito, e-commerce, il “computer centrale” conosce tutti i nostri pregi e difetti. Il lavoro, sarà sempre più svolto dalle macchine, lasciando milioni di persone senza una attività vera e propria. Il tempo dovrà essere passato nell’ozio, e per questo, sarà creato un reddito universale di cittadinanza per permettere una mera sopravvivenza. “Non avremo niente, e saremo felici”, vaticinizzava Laura Boldrini, per far ciò, sono già stati studiati vari meccanismi, dall’abolizione del contante, alle nuove normative europee sulle proprietà immobiliari, dove con la scusa del “Green“, si obbliga i proprietari a ristrutturare la propria casa per raggiungere la classe energetica “E”, pena, l’impossibilità futura di poter vendere o affittare gli immobili. Chi ci proverà, diverrà debitore di banche, poste e/o compagnie assicurative, la maggioranza degli Italiani che non potranno permetterselo, in poco più di un decennio, di fatto si vedranno privati delle proprie proprietà immobiliari. Per non parlare della “Bolkestein” che privatizzerà (e quindi renderà disponibili al potere finanziario) spiagge, monumenti e bellezze naturali. Anche la creazione del “Plancton” come materia prima per derrate alimentari, diviene più che plausibile, per adesso confermato che la carne “inquina” a causa degli allevamenti intensivi (e relativi peti dei bovini) , e che il vino “nuoce gravemente alla salute”. come dovrà recitare l’etichetta imposta dall’Europa su ogni bottiglia, si è provveduto a liberalizzare il commercio di alimenti tratti dalla lavorazione di insetti. L’8 dicembre scorso, la Commissione Europea, ha autorizzato la commercializzazione del grillo domestico (Acheta Domesticus) come nuovo alimento nei paesi della UE. L’ortottero è il terzo insetto che la Commissione autorizza come cibo per gli esseri umani, dopo la locusta migratoria, nel novembre 2021, e la tarma della farina (Tenebrio Molitor), che ha ricevuto l’ok nel luglio 2021. I grilli, per chi vorrà mangiarli, saranno disponibili interi, congelati, essiccati, o in polvere. La decisione rientra nella strategia “Farm to Fork” per rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile. Secondo la Commissione gli insetti costituirebbero una fonte di proteine alternativa necessaria per ridurre l’impatto della nostra alimentazione sull’inquinamento. (??) . Nel Bolognese, frazione di Crespellano, Luigi Ruggeri fondatore con Giovanna Cadoni di “Microvita”, ai vertici nazionali nell’allevamento di insetti per farine da zootecnia si dichiara da subito pronto a passare alla gastronomia: “sogno di un ristorante con menu di soli insetti”, e si spinge a pubblicizzare tramite “Repubblica” il futuro menù: Cioccolatini al cuore di camola come variante della nocciola. Spaghetti al pesto alla genovese con tarme al posto dei pinoli, pasta corta a base di farina di grillo, ed altre prelibatezze, in compenso la commercializzazione di un prodotto caseario tipico della Sardegna e della Corsica, il “casu martzu”, resta vietato (art. 5 della legge 283/1962 e il successivi Regolamenti CE 852, 853, 854 e 882 del 2004 e 2073 del 2005) perché il formaggio conterrebbe larve di mosca casearia (Piophila casei).
Intanto dalla modernissima Svezia, un recente studio dello scienziato Magnus Söderlund, forse anche per la minore riproduttività degli insetti, dovuta alle condizioni climatiche del paese nordico, propone la tesi del cannibalismo. Secondo Söderlund, nutrirci di altri esseri umani risolverebbe il problema dell’inquinamento dato dagli allevamenti di animali e dalla deforestazione provocata dal bisogno di terre per produrre mangimi, senza contare l’impatto ambientale delle pratiche di sepoltura. Söderlund non è il primo uomo di scienza a proporre idee originali alcuni anni fa un altro scienziato, Richard Dawkins ipotizzò un’idea simile, suggerendo però di creare carne umana in laboratorio per superare le resistenze psicologiche nei confronti del cannibalismo. Nelle società primitive di “caccia-e-raccolta” in cui siamo vissuti per milioni di anni, larve, insetti, insieme a cacciagione, pesci uova, molluschi, e ovviamente i vegetali selvatici erano parte rilevante della voce “raccolta”.
Il Discrimine non sta tanto nell’uso o meno di insetti in cucina, (non ho mai esitato a gustarmi il verme “maguey” , tecnicamente un bruco inserito nelle bottiglie di Mezcal, (il mezcal col verme ha un una maggior quantità di composti insaturi e alcol insaturi come il “cis-3-Hexen-1-ol.”, un feromone coinvolto nei meccanismi e nei comportamenti di attrazione) quanto il voler far prevalere l’idea che lo facciamo “per l’ambiente”. Visti i livelli di tossicità del cibo confezionato nel mondo occidentale, non ritengo che i derivati dagli insetti siano più dannosi delle patatine del Mc Donald o della Coca-Cola., ma “gastronomicamente nulli”, base primaria come il Plancton” de “La Fuga di Logan” del cibo del domani. Nei miei articoli spesso parlo con speranza, se non con ammirazione di paesi extraeuropei, e per questo a volte (anche giustamente) vengo criticato, il mio parlarne, non va visto come un’adesione a modelli politici e/o religiosi così distanti da noi, ma come alternativa al mondo unipolare. Viviamo nella bolla di Logan (l’occidente), probabilmente destinata a cadere, per fortuna fuori, la vita “naturale” pare ancora possibile.
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