Un recente editoriale dedicato alla situazione Ucraina scritto da Claudio Mutti sulla rivista “Eurasia”, ci porta a soffermarci sulle dichiarazioni rilasciate il 5 aprile 2022 dal presidente Ucraino Volodymyr Zelensky. Prefigurando un futuro dell’Ucraina per il dopoguerra, ha detto: “sarà più simile allo Stato ebraico che all’Europa occidentale (..) anzi, essa dovrà diventare una Grande Israele, con una società altamente militarizzata e le forze armate coinvolte in tutte le istituzioni.”
Il legame fra l’ucraina ed Israele ha profonde radici storiche, dal VI° al XII° secolo d.c. nei territori compresi fra i fiumi Dnepr e Don si estese il regno di un popolo di origine turca che nel secolo VIII° si convertì in buona parte al giudaismo, contribuendo in maniera decisiva all’etnogenesi dell’ebraismo aschenazita, i Cazari. La conversione dei Cazari al Giudaismo lasciò attoniti i pensatori del tempo come quelli dei nostri giorni. Per lo storiografo marxista ungherese Antal Bartha: ” Il Giudaismo fu adottato come religione ufficiale della parte dominante della popolazione”. Nel XIII secolo con le invasioni dalle orde barbariche di Gengis Khan, le comunità Cazare diedero il via a forti migrazioni, le ritroviamo presenti oltre che in Ucraina, in Crimea, Ungheria, Polonia e Lituania, dando vita alle più alte concentrazioni di popolazioni di fede giudaica. Secondo il libro “Khazaria” di A.N. Poliak, pubblicato a Tel Aviv nel 1944, queste popolazioni fra quelle emigrate in Israele, e negli Stati Uniti, e quelle rimaste nei luoghi d’origine, costituirebbero la maggioranza assoluta degli ebrei nel mondo.
Un cronista arabo li descrive come un popolo di corporatura tarchiata e di natura fredda e selvaggia. Dopo oltre 100 anni di guerre, gli arabi non avevano un gran simpatia per loro, e meno ancora gli scriba georgiani ed armeni, i cui paesi furono ripetutamente devastati dai cavalieri Cazari. Secondo Aleksandr Solzenitsyn agli inizi del X° secolo troviamo una consistente comunità di Cazari giudaizzati insediata a Kiev. Sempre a Kiev, nel 930, fu scritta in ebraico la “Lettera kievana”, che è il più antico documento cazaro finora pervenutoci. Più che legittima appare perciò la conclusione dell’autorevole studioso della questione cazara, Kevin Alan Brook: “è altamente probabile che gli Ebrei aschenaziti siano in una qualche misura i discendenti degli Ebrei originari della Rus’ kievana.” Già l’Enciclopedia Giudaica, pubblicata a San Pietroburgo negli anni precedenti alla Rivoluzione d’Ottobre, informava che l’ebraismo russo aveva tratto origine da «ebrei provenienti dalle rive del Mar Nero e dal Caucaso», i quali adottarono lo yiddish solo nel XVII secolo.
L’ebraismo ucraino, di verosimile ascendenza cazara, ha dato un contributo fondamentale sia al regime di occupazione della Palestina (basterà citare presidenti e ministri israeliani quali Levi Eshkol, Golda Meir, Moshe Sharett, Yitzhak Ben-Zvi, Ephraim Katzir, Yuli -Yoel Edelstein etc.) sia ad istituzioni internazionali quali il Parlamento Ebraico Europeo, nato su proposta della European Jewish Union , fondata da due milionari ucraini di origini ebraiche, Vadim Rabinovich e Igor Kolomojs’kyj. Kolomojs’kyj, governatore dell’oblast’ di Dnipropetrovs’k dal marzo 2014 al marzo 2015, doppia cittadinanza ucraina ed israeliana, è il fondatore di PrivatBank, presidente del Parlamento Ebraico Europeo, e proprietario del canale televisivo Jewish News One (con sede a Bruxelles), nonchè proprietario della TV che con la serie “Sluha narodu” (Servitore del popolo) assicurò il successo all’attore ebreo Volodymyr Zelensky, e che nel 2019 lo portò a diventare presidente dell’Ucraina. Con l’inizio del conflitto Kolomojs’kyj, ha organizzato il trasferimento dei genitori del premier Zelensky in Israele. Il 6 maggio 2022 i genitori di Vladimir Zelensky hanno ottenuto la nazionalità israeliana, i documenti sono stati accettati senza la loro presenza, ed i passaporti sono stati rilasciati all’Ambasciatore di Ucraina a Tel Aviv per ordine personale del vice primo ministro israeliano Naftali Bennett leader del partito “Nuova Destra”, in stretto contatto con Kolomojs’kyj, che del resto è considerato il principale finanziatore dei movimenti di estrema destra Ucraini. I nuovi passaporti dei coniugi Zelensky, Oleksandr, professore di cibernetica presso il “Kryvyi Rih Institute of Economics”, e la moglie Rymma, ingegnere, sono serviti per acquistare una villa da 950 mq. con piscina nella città di Rishpon, e un’altra casa di 120 metri per le guardie di sicurezza. Quattro ex guardie del corpo della SAS, ed agenti del Mossad mantengono la coppia tranquilla. Sono state acquistate anche tre vetture, due Lexus in versione blindata e una Maybach in versione antiproiettile per la modica cifra di 790.000 euro. A tutti gli ebrei che vivono in Ucraina è garantita la possibilità di entrare in Israele senza restrizioni e ricevere la cittadinanza in automatico. Si parla di oltre 100 mila ucraini che potrebbero essere naturalizzati israeliani nei prossimi mesi. Negli anni ’90, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, già quasi mezzo milione di ucraini si erano trasferito in Israele, tra questi anche Olga Vasilevskaya, oggi una parlamentare ucraina, che parla correntemente l’ebraico, perché cresciuta in Israele. Nel 2020 l’Ucraina si era ritirata da un comitato delle Nazioni Unite istituito nel 1975 per consentire al popolo palestinese di esercitare i diritti all’autodeterminazione, all’indipendenza e alla sovranità nazionale, le cose che l’Ucraina oggi rivendica per se, giudicando illegittime le stesse istanze delle repubbliche separatiste del Dombas e della Crimea.
Da parte sua il regime sionista ha inviato in Ucraina i suoi istruttori per la formazione militare dell’esercito di Kiev. La portavoce del ministero russo degli Affari Esteri, Maria Zakharova, in un’intervista a Radio Sputnik ha denunciato la presenza di mercenari israeliani al fianco del Battaglione Azov. Prima del conflitto in corso Zelensky aveva chiuso in un colpo solo 3 tv di opposizione, arrestati i proprietari delle 3 emittenti, defenestrati il Procuratore generale anticorruzione, che stava indagando sulla sua famiglia e su Igor Kolomojs’kyj, e costretto alle dimissioni il direttore della banca centrale ed il presidente della corte Costituzionale. Con l’inizio del conflitto ha dichiarato infine illegali 11 partiti democraticamente eletti. Grazie ai “Pandora Papers”, una gigantesca inchiesta basata su 12 milioni di documenti su beni registrati offshore da politici, magnati e possidenti di 90 nazioni, resi noti dal servizio investigativo internazionale Icij, sappiamo anche il giro di denaro intercorso fra Zelensky e Kolomojs’kyj, oltre 40 milioni di dollari, soldi serviti oltre che per la mega villa Israeliana, per l’acquisto di prestigiosi immobili nel centro di Londra, una villa da 4 milioni di euro a Forte dei Marmi, un’altra a Miami per 34 milioni di dollari, e altre decine di unità immobiliari sparse per il mondo. Secondo Ilya Kiva, già leader del Partito Socialista d’Ucraina e deputato del partito di opposizione OPZZh (Partito per la vita) soppresso da Zelensky, il Premier Ucraino oltre alle proprietà immobiliari avrebbe accumulato negli anni del suo mandato, oltre un miliardo di dollari nella “Dresdner Bank Lateinamerika” in Costa Rica, denaro trasferito al presidente da oligarchi, in tranche da 12 a 35 milioni di dollari, attraverso banche come “First Union Bank”, “Deutsche Bank”, e la “Banque Nationale de Paris”. Il 24 febbraio 2022, poche ore dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Kyva appoggiò l’intervento russo, sostenendo che il popolo ucraino avesse bisogno di essere liberato, perché l’Ucraina sarebbe «ridotta in schiavitù e messa in ginocchio dall’Occidente»
L’idea di Volodymyr Zelenskyy di una “Grande Israele” al centro dell’Europa ha precise basi religiose culturali e soprattutto economiche, e identifica chi a questa visione crede e aspira, come un nemico, a prescindere dalle rivendicazioni Russe, credenze fortemente in contrasto anche con la chiesa ortodossa, che legittimerebbe anche la presa di posizione del Patriarca Kirill. La storia spesso si ripete, dodici secoli fa, il principe russo Svjatoslav I° detto il Coraggioso, mosse all’attacco contro i Cazari, sconfiggendo il loro Principe nella battaglia di Svjatoslav, e avviando la decadenza dell’Impero di Khazaria. Se i Cazari, popolo fiero, con una propria visione del mondo, furono sconfitti, i loro discendenti di oggi asserviti al nuovo ordine mondiale a trazione Israelo-anglosassone-statunitense, guidati da “Cazzari” come Zelensky che possibilità possono avere?
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