Diamo uno sguardo al nuovo Dizionario Biografico degli Italiani, in uscita con il 90° volume.
Per una volta, più che curarsi della consueta segnalazione dei difetti ideologici, dei travisamenti e delle forzature in chiave marxista, liberal o cattocomunista delle voci di storia contemporanea, per il vol. 90° (Salvestrini – Saviozzo da Siena), va centrata l’attenzione su vicende e figure rivisitate nel tomo apparso da pochi giorni.
Dovendosi per onestà e serietà critica lavorare sul fascicolo personale, per Natalino Sapegno, maestro apertamente di sinistra per generazioni di studenti ed autore di testi obbligatoriamente adottati negli istituti superiori, non si possono tacere i nomi dei 2 più insigni componenti nel 1936 la commissione di concorso alla cattedra di ordinario di Letteratura italiana all’Università di Palermo, Luigi Federzoni e Ugo Ojetti, membri dell’ Accademia d’Italia. Come non può non essere osservato che decise la sua chiamata a Roma, alla fine del 1937, un ministro di nome Giuseppe Bottai.
Il futuro senatore del Fronte Popolare Armando Sapori, a dispetto del suo “discreto ma fermo” antifascismo, dopo essere stato incluso da Giovanni Gentile tra i collaboratori della “Enciclopedia Italiana”, su proposta dello stesso filosofo siciliano, insegnò dal 1933 Storia economica alla Università Bocconi.
L’economista Pasquale Saraceno, presidente dello Svimez dal 1970 alla morte (1991), da sempre ostile verso l’istituto regionale, soffocato dal potere politico, sin dall’inizio degli anni Ottanta, constatò e sottolineò la progressiva emarginazione del Mezzogiorno nel dibattito sull’Italia, emarginazione aggravatasi di anno in anno fino al XXI secolo.
Nell’analisi biografica di Giuseppe Saragat, Capo dello Stato dal 1964 al 1971, con una decisa riesumazione degli ideali resistenziali, culminata nella grazia concessa nel maggio 1965 a 51 partigiani condannati per reati di sangue, si osserva e si ribadisce il sostanziale fallimento del progetto, simbolo della sua vita, ambizioso e velleitario, quello della creazione di un grande partito socialista democratico.
Da ultimo non può essere trascurato l’incredibile prima che insostenibile, travisamento della realtà e della verità, compiuto da Sartori. L’osannato e venerato guru individua, lui e solo lui, vivendo in chissà quale mondo, una influenza del MSI sulle correnti di destra della DC dalla fine degli anni Quaranta al 1992 !