Ed ora qualcosa di completamente diverso
1969 sei studenti universitari delle prestigiose università inglesi Cambrice ed Oxford, G. Chapman, J. Cleese, T. Gilliam, E. Idle, T. Jones e M. Palin, nonostante i prestigiosi titoli accademici, decidono di dare vita ad un sodalizio artistico, che cambierà per sempre il modo di fare satira sia al cinema che in televisione, rivoluzionando l’idea di comicità con un modello fondato sul nonsense, su una personale rilettura del musical, e su sketch politicamente scorretti, con attacchi feroci contro la borghesia, il capitalismo, l’americanismo, le religioni. Nasce così il sodalizio artistico che prende il nome di Monty Python.
I sei cominciarono a scrivere e recitare insieme e separatamente in svariati programmi televisivi. Nel 1969 la BBC propose a Cleese, la realizzazione di un nuovo programma, Cleese volle con se i 5 amici, naque cosi il “Monty Python’s Flying Circus”, (Flying Circus” era il nomignolo assegnato dagli inglesi alle pattuglie volanti tedesche nella Prima guerra mondiale). Il programma televisivo sfidò tutte le convenzioni dell’epoca, sia in termini di stile che di contenuti. L’innovativa e fortunata serie comica fu trasmessa dalla BBC tra il 1969 e il 1974. Nel Monty Python’s Flying Circus, i vari sketch erano spesso inframmezzati da animazioni surreali e bizzarre, realizzate da Terry Gilliam. Negli sketch i ruoli femminili venivano interpretati dagli stessi membri del sestetto, in continuità con la tradizione teatrale rinascimentale, dove era considerato illegale per le donne esibirsi in teatro, pratica ereditata del teatro greco antico, e dal teatro Kabuki giapponese. (Nel Kabuki, la rappresentazione dei personaggi femminili da parte degli uomini è nota come onnagata, pratica dettagliata in un racconto con lo stesso nome dello scrittore giapponese, Yukio Mishima). Nel 1971 una selezione di episodi della prima e della seconda stagione del “Flying Circus” fù raccolta nel lungometraggio “E ora qualcosa di completamente diverso“. Questo film, per anni, fu il solo mezzo per conoscere i Monty Python fuori dai confini britannici. Il successo internazionale del film convinse i nostri alla realizzazione di cult movie come “Monty Python e il Sacro Graal”, del 1975, e “Brian di Nazareth” del (1979), che racconta la vita di uno sfortunato abitante della Galilea, contemporaneo di Gesù (in Italia a causa delle censure uscirà solo nel 1991). L’ultimo film fù “Monty Python Il senso della vita” del 1983 che vinse il gran premio della giuria al Festival di Cannes. Per capire quanto i Monty Python, abbiano influenzato la società britannica e non solo, basti pensare che il termine universalmente utilizzato di spam (invio di grandi quantità di messaggi elettronici non richiesti) trae origine da un omonimo sketch del “Flying Circus”. Dal 1993, sei asteroidi portano i nomi dei componenti dei Monty Python: 9617 Grahamchapman, 9618 Johncleese, 9619 Terrygilliam, 9620 Ericidle, 9621 Michaelpalin e 9622 Terryjones.
Dopo “Il senso della vita” tutti i membri, hanno continuato una intensa attività di attori e registi, e non di rado si sono ritrovati su vari set. Terry Gilliam è stato il più prolifico dirigendo capolavori quali: “I banditi del tempo” del 1981, “Le avventure del Barone di Munchausen” del 1988, “La leggenda del re pescatore” del 1991, “L’esercito delle 12 scimmie” del 1995, “Tideland Il mondo capovolto” del 2005, “L’uomo che uccise Don Chisciotte” del 2018 e “Brasil” del 1985, definito dallo scrittore di fantascienza Harlan Ellison, «il miglior film di fantascienza mai realizzato». Originariamente il film doveva intitolarsi “1984 ½” omaggiando George Orwell e Federico Fellini, il titolo finale viene dal brano Aquarela do Brasil di Ary Barroso, ricorrente a livello diegetico, e base di quasi tutti i brani della colonna sonora. Il film è ambientato in un mondo distopico dove la burocrazia ha preso il sopravvento in ogni attività dell’uomo. Il protagonista è Sam Lowry, un umile impiegato del Ministero dell’Informazione. Nel mondo di Brazil, ogni momento della vita è sotto il controllo del Ministero dell’Informazione, ogni pensiero alternativo viene punito con l’arresto tortura e morte, e le spese sostenute dal governo sono a carico della famiglia dell’arrestato. Lowry, viene inviato a visitare una vedova per consegnarle il rimborso delle spese sostenute per l’interrogatorio del marito, deceduto per le torture e poi rivelatosi innocente. Dopo varie peripezie e una storia d’amore Lowry verrà arrestato e legato a una sedia, collocata sul pavimento della ciminiera di una centrale nucleare, per essere torturato. Apparentemente riuscirà ad evadere recupererà l’amata e lasciandosi alle spalle la metropoli e il regime totalitario, si rifugeranno nella natura incontaminata. Ma il lieto fine si è svolto tutto nella mente di un Sam, in stato catatonico, ancora legato alla sedia, che sorride canticchiando Aquarela do Brasil. Oltre a Cinema e tv, Gilliam è attivo anche in teatro, per la primavera del 2022 avrebbe dovuto dirigere l’opera teatrale “Into the Woods”, presso lo storico Teatro Londinese “The Old Vic” fondato nel 1818 come il Royal Coburg Theatre, dal 2015, sotto la direzione artistica di Matthew Warchus sceneggiatore e regista britannico conosciuto soprattutto per il film del 2014 “Pride”, una biografia romanzata sulla vita di Mark Ashton attivista LGBT e politico britannico, segretario della sezione giovanile del Partito Comunista di Gran Bretagna morto di AIDS nel 1987. Warchus sostenitore dei movimenti Me-too e Black Lives Matter, ha fatto sapere pochi giorni fa, in uno stringato comunicato che la produzione sarebbe stata sospesa, a causa delle posizioni “Politiche” di Gilliam, che in una intervista a “The Indipendent” avrebbe descritto il movimento MeToo come una “caccia alle streghe”: “Non si può più ridere di nessuno, sono stanco, come maschio bianco, di essere incolpato di qualsiasi cosa, perciò voglio che da oggi mi chiamate “Loretta” lesbica nera in transizione.”. Di recente Gilliam, ha anche difeso il comico Dave Chappelle, finito sotto i riflettori del politicamente corretto per alcuni commenti ritenuti trans fobici. Il “Ministero dell’Informazione” immaginato per la sceneggiatura di Brasil è divenuto reale, e se accettiamo supinamente la narrazione ufficiale, e non ci schieriamo dalla parte dei pochi coraggiosi artisti che come Gilliam provano a farcelo capire, finiremo tutti come Sam Lowry, seduti su una sedia, in stato catatonico davanti ad un pc, o ad una tv che trasmette incessantemente serie Netflix approvate dalla comunità LGBT (acronimo italiano di: Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender), cantando con un filo di voce: Brasil, meu Brasil brasileiro / Mulato inzoneiro / Vou cantar-te nos meus versos / Brasil, samba que dá Bamboleio que faz gingar / O Brasil do meu amor /Terra de nosso nenhor….
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