Elettroshock


 

Elettroshock

1991. Dopo la cacciata del dittatore Siad Barre Somalia cadde nel caos il paese era nuovamente frammentato nelle antiche fazioni tribali. In poco tempo la Somalia si era trovata spaccata in due: chi sosteneva il presidente provvisorio Ali Mahdi e chi il capo militare Farah Aidid.

La guerra civile non ci mise molto a scoppiare e già l’anno successivo, la situazione era diventata insostenibile. Il mondo era di fronte ad un’emergenza umanitaria di proporzioni preoccupanti, la comunità internazionale decise di portare il proprio sostegno alla popolazione somala. Le prime truppe ad arrivare furono quelle americane di George Bush, con la missione ‘Restore Hope’. In seguito altri paesi ONU mandarono i propri soldati: fra loro c’erano anche i paracadutisti della Folgore Italiana, con la missione ‘UNSOM-2’. divenuta successivamente ‘Ibis’, ma l’accoglienza non fu per nulla calorosa, i nostri militari furono attirati in trappole ed agguati, per ottenere informazioni alcuni ricorsero a metodi di interrogatorio non proprio ortodossi, che portarono il Ludibrio della comunità internazionale, nel 1997 Panorama riportò informazioni su “Torture” tramite elettroshock. Vi Furono commissioni di inchiesta e tutta l’opinione pubblica si schierò contro i nostri Militi.

Passano gli Anni, gli Elettrodi non sono più “Attaccati” a terroristi Somali, in zona di guerra, ma sono attaccati a dei Bambini da sedicenti assistenti sociali, che in quel di Bibbiano in provincia di Reggio Emilia. Lo Scopo era costringere i minori ad avvalorare tesi di abusi, che permettevano agli Orchi di sottrarli alle proprie famiglie, con il doppio scopo di affidarli a famiglie LBGT, e gestire illecitamente fondi pubblici. Anche qui un po’ di Ludibrio c’è stato, anche se inspiegabilmente in maniera minore. Forse il motivo potrebbe essere il recente studio dell’ IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), riportato il 16/08/2019 dall’HuffPost. Si prevede una stimolazione cerebrale non invasiva contro pregiudizi e stereotipi sociali.

Avete capito bene, per combattere antiglobalismo e razzismo i ricercatori hanno cercato di creare degli interventi che siano in grado di modificare tali stereotipi e pregiudizi. Per esempio, è stato scoperto che è possibile ridurre il pregiudizio etnico/razziale, fornendo delle informazioni che vanno contro lo stesso pregiudizio, come per esempio presentare uno scenario relativo a un’aggressione, in cui un uomo bianco interpreta il ruolo dell’aggressore e un uomo di colore interpreta il ruolo del soccorritore.

Questi interventi però, nonostante si siano mostrati efficaci hanno prodotto solo risultati limitati, soprattutto, in termini temporali. L’idea che si sta portando avanti è che questi stereotipi siano così instillati nella nostra mente che l’unico modo per cambiarli sia modificare i meccanismi biologici del cervello responsabili della generazione e controllo di tali stereotipi. Per farlo si dovrebbe ricorrere ad una stimolazione cerebrale non invasiva: tecnica appartenente alle neuroscienze, inducendo delle piccole correnti elettriche in modo da modificare i meccanismi attraverso i quali il cervello regola il nostro comportamento.

Studi hanno permesso di definire una rete di regioni cerebrali coinvolte in questi processi, aumentando o diminuendo l’attività di alcune di queste aree è possibile ridurre la forza degli stereotipi inconsci. Siamo tutti in attesa di sapere cosa sarà della nostra amata Italia, dopo l’ennesima crisi di governo, il sistema come sempre cercherà una soluzione senza permetterci di tornare al Voto, nel frattempo si allestiranno gli ambulatori per la “stimolazione cerebrale non invasiva” cosicché si possa votare tutti Pd o Leu, come riportato nel post di M.M. ricercatrice (IIT): “L’uguaglianza è un diritto fondamentale di ogni cittadino e un dovere della nostra società. Le pari opportunità non rappresentano solamente una caratteristica indispensabile per una società democratica, ma anche un fondamento cruciale per l’innovazione, l’economia e il benessere generale di una nazione.” I nostri Paracadutisti in Somalia in fondo praticavano il diritto fondamentale dell’Uguaglianza.

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