Fausto Leali e la vera cultura dell’odio

 

Fausto Leali e la vera cultura dell’odio

Ho letto che l’anziano cantante, Fausto Leali, durante lo svolgimento del programma televisivo il Grande Fratello Vip, avrebbe dichiarato “Mussolini ha fatto tante cose buone per l’Italia, per esempio le pensioni.” Apriti cielo! Mussolini avrebbe fatto delle cose buone? Impossibile!!

Subito alcuni solerti funzionari hanno proposto la squalifica e l’allontanamento dalla trasmissione del cantante che ha lanciato tante belle canzoni che hanno allietato i nostri anni giovanili.

Quello che mi fa più ribrezzo, però, sono le notizie false che ha scritto il Corriere della Sera sostenuto nelle menzogne da vari giornalisti.

Scrive infatti il Corriere “L’affermazione fatta da Leali in realtà è una fake-news… la previdenza sociale nasce in Italia nel 1898 con la fondazione della «Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai», un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e da un contributo libero degli imprenditori”.

Questa era un’assicurazione volontaria e privata che ebbe scarsa fortuna mentre è “nel 1924, che il Governo Fascista, costituisce per la prima volta quello che sarà l’antenato del TFR “Trattamento di fine rapporto” cioè un’indennità da concedere al lavoratore licenziato” che sarà estesa a qualsiasi causa determinante il fine rapporto dopo il 1933, anno in cui nasce  “l’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INFPS), costituito in ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e a gestione autonoma. Successivi interventi del legislatore ampliarono in modo significativo i compiti dell’Istituto, cui già nel 1939 fu attribuita la gestione dei primi interventi a sostegno del reddito (assicurazione contro la disoccupazione, assegni familiari, integrazioni salariali per i lavoratori sospesi o ad orario ridotto)” (Wikipedia).

Scrive il sito attuale dell’INPS: “Tra il 1927 e il 1941 (in pieno regime fascista nda) sono istituite l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, gli assegni familiari e la Cassa integrazione guadagni. Nel 1939 il limite di età per il conseguimento della pensione di vecchiaia viene ridotto a 60 anni per gli uomini e 55 per le donne; viene istituita la pensione di reversibilità a favore dei superstiti dell’assicurato e del pensionato”.

Ed ancora è nel 1935 che l’intera normativa pensionistica viene unificata in un unico decreto legislativo, che resterà punto di riferimento fino ai tempi recenti.

Tante altre cose si potrebbero aggiungere sulle opportunità create a tutela e rilancio del lavoro durante i venti anni di governo di Benito Mussolini, ma credo che queste poche notizie bastino a far dire chiaramente che Fausto Leali, non uno storico, ma un cittadino noto a tanti, dice il vero e le spudorate menzogne le racconta quello che viene, forse erroneamente, considerato il più serio quotidiano italiano.

Dovrebbero scusarsi con il cantante perché la storia è nei fatti e non nelle chiacchiere. Dovrebbero scusarsi anche i tanti ignoranti che lo hanno attaccato sui social, prova evidente di quanta ignoranza generi nelle menti più deboli la falsa informazione e il mancato studio della storia.

Piantiamola con le falsità e l’istigazione all’odio. Questa è la vera cultura dell’odio che nasce dall’ignoranza e dalla malafede.

Questa la realtà dell’Italia di oggi che, a oltre 75 anni dall’immane tragedia di una guerra persa e di una guerra civile incompiuta, invece di cercare di superare le nostre fratture ricollegandoci a quanto di grande noi Italiani abbiamo fatto nella storia, seguitiamo a perseverare nel costruire odio attraverso infinite menzogne probabilmente ispirate dal nemico.

Questo è il motivo per cui ci troviamo una classe politica insignificante ed una struttura statale fatiscente.

Eppure tutti insieme siamo, forse, il popolo più capace e grande del mondo: ITALIANI

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