Giovani di ogni età

 

Giovani di ogni età

Come purtroppo molti lettori del nostro giornale sanno, esiste una malattia ben più pericolosa del Covid 19, che non si cura nemmeno con i vaccini, una malattia di cui soffro da tutta una vita, la “Politica”.  I sintomi sono evidenti, amore per la propria Patria, cameratismo, senso di appartenenza, il sentirsi investiti di una missione, e troppo spesso sentirsi inadeguati nel portarla a termine. Ognuno di noi negli anni ha militato in vari movimenti, cercato aggregazioni, provocato disgregazioni, conosciuto amici con cui si è condiviso un pezzo di strada, amici, che troppo spesso nel momento in cui la strada si biforca, stranamente divengono nemici, immemori di tutto ciò che ci aveva unito. Della malattia “Politica” mi sono sempre sentito un “Asintomatico” , nel senso che non ho sofferto di quei sintomi di cui hanno sofferto in molti, non ho mai avuto ispirazioni, al comando, mi sono sempre ritenuto un soldato, in un mondo dove tutti aspiravano al ruolo di Generale. Non ho mai aspirato ad entrare nelle amministrazioni locali, seppur attivo da oltre quarant’anni sul territorio, ho sempre preferito occupare posizioni “Politiche” piuttosto che amministrative, di cui strategicamente riconosco l’importanza, ma che non rientrano nelle mie corde, come appassionarsi, di strade da pulire, sensi unici, appalti ad amici, o interminabili disquisizioni sui bilanci? Non sono mai stato neppure uso all’ “Obbedir Tacendo”, ho seguito le indicazione dei vari capi dei movimenti in cui militavo, (i soldati, dovrebbero fare così), ma non ho mai avuto la forza di stare zitto per agevolarmi un’improbabile carriera. Da Segretario della locale sezione del movimento sociale nel 1995, poche settimane prima del Congresso che porterà alla nascita di “Alleanza Nazionale” fui commissariato per impedirmi di parlare. Durante la mia militanza ne “La Destra”, di cui ho fatto parte del Comitato Centrale, alle elezioni Regionali del 2010, il partito decise l’appoggio dei candidati del PDL. In Toscana, candidata contro Enrico Rossi c’era la Deputata di Forza Italia ed ex sindaco di Castiglion della Pescaia Monica Faenzi. Per il comizio di chiusura della campagna elettorale portai in piazza a Firenze decine di Militanti, sventolando le nostre Bandiere, (come ordinato) la stessa sera nella nostra sede, tenemmo un incontro con il candidato di un’altra lista, non venduta alle logiche liberiste, per far convergere sulla sua candidatura i nostri voti. Nel 2015, Monica Faenzi votò a favore della riforma della buona scuola proposta dal Governo Renzi, passò ad (ALA) Alleanza Liberalpopolare, di Denis Verdini ed entrò in maggioranza con il governo Renzi.

Negli anni della militanza di sezione scoprii una strana avversione  agli “anni di mezzo”, non riuscivo a relazionarmi con trentenni, quarantenni o cinquantenni, a quell’età “Matura” in cui non riesco ancora a riconoscermi, mi sono sempre sentito a mio agio con gli anziani e con i giovani, con chi aveva combattuto una guerra persa, e con chi era pronto a combatterne un’altra. Ricordo una riunione del fronte della gioventù, dove un vecchio combattente della Repubblica sociale, presente in sezione ad un certo punto si mise ad urlare, “a queste cose bisogna pensarci NOI giovani. La “Giovinezza” non è identificabile sui documenti, pochi sanno che l’omonima canzone del regime, che non è stata scritta come inno del P. N. F., la musica di Giuseppe Blanc è del nel 1909, serviva ad accompagnare i versi di un inno goliardico, “Il commiato”,  le cui parole, erano state scritte da Nino Oxilia, poeta maledetto e Regista Cinematografico caduto nel primo conflitto mondiale. “La giovinezza non è un periodo della vita, è uno stato d’animo, che consiste una certa forma della volontà. In una disposizione dell’immaginazione, in una forza emotiva, nel prevalere dell’audacia sulla timidezza, della sete dell’avventura, sull’amore per le comodità. Non si invecchia per il semplice fatto di aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandonano i propri ideali. (..) Quando tutte le fibre del vostro cuore saranno spezzate e su di esso si saranno accumulate le nevi del pessimismo e il ghiaccio del cinismo è solo allora che diverrete vecchi. (..)” Questa citazione non è di un pericoloso Fascista, ma dell’Ebreo Polacco naturalizzato statunitense Albert Bruce Sabin, professione Virologo, famoso per aver sviluppato il vaccino contro la poliomielite. Sono stato sempre minoranza all’interno di partiti di minoranza, mi sono sempre sentito a casa d’altri, solo nella militanza nel Fronte Nazionale  mi sono sentito e mi sento a casa mia, ma in tutti questi anni ho sempre cercato di mantenere rapporti, massima intransigenza nei valori, minima divisione nei rapporti umani, di ogni persona conosciuta ricordo anche i pregi e non solo i difetti, l’utopia è sempre stata quella di recuperare tutti in un progetto comune. Dove sono finiti oggi questi amici? Analizziamo brevemente gli attori in Campo.

Alcuni sono entrati nella Lega Nord, di Matteo Salvini, espressione delle élite capitaliste del Nord, ed erede di quell’ Umberto Bossi che in due comizi del 1995, aveva invitato i leghisti “ad individuare i fascisti uno per uno, casa per casa, e cacciarli via con tighe “(a calci). Nel DNA del movimento, Liberismo ed Atlantismo, che geopoliticamente lo portano a schierarsi sempre dalla parte di Stati Uniti, Israele, e dei loro Giannizzeri. Nel 1994 un 21enne consigliere comunale di Milano (Matteo Salvini), affrontò l’allora sindaco leghista della città, Marco Formentini, in contrasto con la decisione di sgombrare il centro sociale del Leoncavallo: “Chi non ha mai frequentato un centro sociale? Io sì,  (..) Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni”, motivò davanti alla giunta comunale, a quel tempo era anche per la liberalizzazione delle sostanze stupefacenti, col tempo ha scoperto che si può ottenere lo stesso sballo anche con dosi massicce di Mojito.

Altri sono finiti in Fratelli di Italia, il partito autoproclamatosi erede di quell’Alleanza Nazionale che pur mantenendo legami storico-culturali con la tradizione del MSI-DN, mostrò da subito una tendenza reazionaria, liberale e conservatrice. Il Movimento nasce nel 2012 su idea di da Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Crosetto dal 1984 al 1990, responsabile nazionale della formazione nella Democrazia Cristiana,  è stato consigliere economico del Presidente del Consiglio Giovanni Goria. Giorgia Meloni Nel 2019 parlò su invito di Donald Trump dal palco del Cpac (Conservative political action conference), il gotha dei Neocon Statunitensi. Dal 29 settembre 2020, è presidente (unica donna a ricoprire quel ruolo a Bruxelles) del Partito dei Conservatori Europei. Giorgia compare anche nella lista dei soci 2021 dell’Aspen Institute Italia, prestigioso think tank americano presieduto da Giulio Tremonti, il suo nome figura assieme a  Giorgio Napolitano, Paolo Mieli, Lucia Annunziata, Gianni ed Enrico Letta, Emma Marcegaglia, Romano Prodi, Mario Monti , Marco Tronchetti Provera, Giuliano Amato, Mario Draghi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Luca Montezemolo e John Elkan. L’Aspen non è un think tank qualsiasi, il distaccamento italiano che si affaccia su Piazza Navona è da decenni crocevia di politici, diplomatici ed accademici, Americani. Anche il nuovo presidente Joe Biden, in una delle ultime trasferte a Roma da vice di Barack Obama, ha fatto tappa all’Aspen per una conferenza. La missione di Aspen come ben evidenziato sul proprio sito istituzionale è: “L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale”

Altri sono finiti nel neonato Partito ItalExit, che ingloba anche parte di Vox Italia, in cui ho militato, e di cui facevo anche parte della Direzione Nazionale, è un movimento di scopo, uscita dall’Unione Europea e dall’Euro, fini condivisibili, ma non se finalizzati a vincolare l’Italia agli interessi di Wall Street o della City londinese, il Leader indiscusso di questa nuova forza politica Gianluigi Paragone,  nel 2005 scriveva “Contro questa sinistra islamista credo che sia opportuno candidare al parlamento Oriana Fallaci”, ed oggi scrive, bisogna: “Rivendicare la centralità dell’Italia (..) mettendola nel solco di una tradizione che è sempre stata riconosciuta strategicamente dagli USA.

Non si invecchia per il semplice fatto di aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandonano i propri ideali, scriveva Sabin, gli ideali di molti di noi erano di lotta al Liberismo, all’atlantismo, al sionismo, sempre dalla parte dei popoli, anche di quei popoli con cui non condividevamo niente se non la legittima aspirazione di tornare padroni a casa propria, troppi amici oggi sono diventati  “vecchi”, come se, moderni Dorian Gray, avessero cercato di distruggere il loro ritratto. I versi di Oxilia ne “Il Commiato”, celebravano la fine delle gioie, degli amori e della spavalderia della giovinezza.

Son finiti i giorni lieti

degli studi e degli amori

o compagni, in alto i cuori

il passato salutiam.

Ma se il grido ci giungesse

dei compagni non redenti

alla morte sorridenti

il nemico ci vedrà.

Quel grido va lanciato, e vedere quanti giovani di tutte le età saranno ancora in grado di recepirlo.

 

Immagine: https://www.darkveins.com/

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