Ho visto un re

 

Ho visto un re

George Orwell, scrittore, giornalista, saggista, britannico, che con i suoi romanzi “La fattoria degli animali” e “1984”, descrisse una realtà fantapolitica e fantascientifica totalitaria che ha dato luogo alla nascita dell’aggettivo «orwelliano», aveva ragione. Nella sua nota biografica su Wikipedia, aggiungerei anche la voce “profeta”, perché aveva descritto con lucida lungimiranza il tempo attuale. L’unico difetto che gli imputo è l’ottimismo. E mentre il “Dividi et Impera”, voluto dall’élite mondialista, trova nuovo terreno di scontro pure sul tempo (climatico) dividendo l’opinione pubblica, fra boccaloni che credono alla narrazione Gretina, e seguaci di QAnon, che imputano i cambiamenti climatici ai governi, di fatto riconoscendone la veridicità, fior di scienziati in tutto il mondo fra cui i nostri Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica 1984, e Antonino Zichichi, professore emerito del dipartimento di Fisica Superiore dell’Università di Bologna, hanno tentato con prove scientifiche di smascherarne la narrazione, voluta delle multinazionali della “Green Economy” per modificare il tessuto sociale dei popoli, avendo a modello proprio la società Orweliana immaginata in “1984”. Carlo Rubbia in un discorso tenuto in un’audizione in Senato nel 2014, si espresse chiaramente con questi termini: “Sono una persona che ha lavorato almeno un quarto di secolo sulla questione dell’energia nei vari aspetti e quindi, conosco le cose con grande chiarezza. Vorrei esprimere alcuni concetti rapidamente (..) La prima osservazione è che il clima della terra è sempre cambiato. Oggi noi pensiamo che, se teniamo la CO2 sotto controllo, il clima resterà invariato. Questo non è assolutamente vero. Vorrei ricordare che durante il periodo dell’ultimo milione di anni la terra è stata dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura media era di meno 10 gradi, (..)  L’ultimo è stato 10.000 anni fa. (..) Negli ultimi 2.000 anni, la temperatura della Terra è cambiata profondamente. Ai tempi dei Romani, Annibale ha attraversato le Alpi con gli elefanti per venire in Italia. Oggi non ci potrebbe venire, perché la temperatura della terra è inferiore a quella che era ai tempi dei Romani. (..) C’è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione. Poi, intorno all’anno 1000 c’è stato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani. (..) Poi c’è stata una mini-glaciazione, durante il periodo del 1500-1600. (..) Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici notevoli, che sono avvenuti ben prima dell’effetto antropogenico, dell’effetto serra. (..) Vorrei ricordare ad esempio che dal 2000 al 2014, la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione. Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’esplosione della temperatura: la temperatura è aumentata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi. (..) Io guardo i fatti. Il fatto è che la temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita”.

Due anni prima, nel 2012 il prof. Antonino Zichichi, nel corso di un’intervista a “Il

Giornale”, aveva detto:  “Il motore climatico è in gran parte regolato dalla CO2 prodotta dalla natura, quella CO2 che nutre le piante ed evita che la terra sia un luogo gelido e inospitale. Quella prodotta dagli esseri umani è una minima parte, eppure molti scienziati dicono che è quella minima parte a produrre gravi fenomeni perturbativi. Ma ogni volta che chiedo loro di esporre dei modelli matematici adeguati che sostengano la teoria  non sono in grado di farlo. Serve un gruppo di matematici che controlli i modelli esistenti e dia dei responsi di attendibilità. Tra l’altro molto spesso i teorici dell’ecologia che criticano l’eccessiva produzione di CO2 sono gli stessi che si oppongono a testa bassa al nucleare”. In un’altra intervista a “Il Mattino” del 2017 il Prof. Zichichi ha poi detto:

“L’inquinamento esiste, è dannoso, e chiama in causa l’operato dell’uomo. Ma attribuire alla responsabilità umana il surriscaldamento globale è un’enormità senza alcun fondamento: puro inquinamento culturale. L’azione dell’uomo incide sul clima per non più del dieci per cento. Al novanta per cento, il cambiamento climatico è governato da fenomeni naturali dei quali, ad oggi, gli scienziati non conoscono e non possono conoscere le possibili evoluzioni future. (..) In nome di quale ragione si pretende di descrivere i futuri scenari della terra e le terapie per salvarla, se ancora i meccanismi che sorreggono il motore climatico sono inconoscibili? Divinazioni ! Perché molti scienziati concordano sul riscaldamento globale dovuto all’attività umana ? Perché hanno costruito modelli matematici buoni alla bisogna. Ricorrono a troppi parametri liberi, arbitrari. Alterano i calcoli con delle supposizioni per fare in modo che i risultati diano loro ragione. Ma il metodo scientifico dovrebbe essere un’altra cosa”.

 

Carlo Rubia è nato nel 1934, Antonino Zichichi nel 1929, la comunità scientifica per sminuirne le teorie, usa la stessa prassi riservata al Prof. Luc Montagnier, (1932) premio Nobel per la medicina 2008, infangato dalla comunità scientifica, per aver criticato l’ uso dei vaccini per il Covid 19, ossia la teoria, di una “Demenza Senile”. Chi non è ligio ai nuovi dogmi della religione “Gretina”, deve essere pazzo o demente, tesi mutuata dalla politica, che porto Ezra Pound, in manicomio per aver creduto in un mondo libero dalle “usurocrazie”.

Anche il padre della meccanica quantistica John Clauser premio Nobel per la fisica 2022, (classe 1942), per aver espresso simili considerazioni è stato attaccato dalla comunità scientifica, e “demonetizzato”, dal Fondo monetario Internazionale che ha rimandato “a data da destinarsi” una sua partecipazione ad un seminario sui modelli climatici organizzato proprio dall’FMI. A stabilire questa sua inadeguatezza è stato il direttore dello IEO (ufficio indipendente che si occupa di fornire valutazioni al FMI)  Pablo Moreno, che ha ritenuto che il premio Nobel avrebbe potuto contestare “l’emergenza climatica”. Clauser in occasione del “Quantum Korea 2023” un evento internazionale di prim’ordine che esamina le tendenze globali delle innovazioni dell’ecosistema quantistico, aveva definito la propaganda climatica come una “pseudoscienza giornalistica”   Un messaggio reso ancor più forte dalla sua adesione alla CO2 Coalition, l’unione degli oltre 1500 accademici che hanno una visione non allineata sul clima.

Angelo Bonelli, (attivista con un diploma da geometra (non praticante), e deputato alla Camera per “Alleanza Verdi e Sinistra”, (partito sulla busta paga dell’Open Society Foundation di George Soros), arriva a chiedere per gli “anziani” scienziati, addirittura l’arresto, ipotizzando l’istituzione del reato di “Negazionismo Climatico”.  E mentre stampa e Tv, ci danno la tremenda ed inaspettata notizia, che d’estate fa caldo, arrivando a dare le temperature del suolo al posto di quelle canoniche dell’aria, 100 sindaci delle principali città mondiali raccoltisi nella rete globale “C40” creata come si evince dal sito ufficiale per: “Influenzare l’agenda globale”, e finanziata dalla Clinton Foundation, guidata dall’ex presidente degli Stati Uniti, da Google, dalla sempreverde Open Society Foundation di George Soros,  oltre ovviamente ad una miriade di aziende legate alla “Green Economy”, si riuniscono per delineare una serie di interventi tesi all’applicazione di un’“agenda per lo sviluppo sostenibile”, nell’intento di  limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2030.

Andando più nel dettaglio, nella riunione di quest’anno, dove per l’Italia hanno partecipato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e quello di Roma Roberto Gualtieri, si sono stabiliti questi parametri:

Per ridurre le emissioni nelle principali città, il rapporto di C40 si concentra sull’inquinamento causato dai mezzi di trasporto privati. Secondo la relazione, i veicoli di proprietà vanno ridotti sino al raggiungimento della “Quota 0”. Le persone non dovrebbero quindi più possedere un mezzo di trasporto personale. Per quanto riguarda l’alimentazione si stima per il 2030 un consumo annuale pro capite di 16 chili di carne. L’obiettivo di C40, è di “zero” chili di carne consumati. Dovrebbe accadere lo stesso per i latticini: da 90 kg, pro capite a quota zero. Inoltre, si prevede una riduzione dei voli aerei: se la stima per il 2030 è quella di prendere un volo di andata e ritorno a corto raggio ogni due anni, l’obiettivo di C40 è quello di ridurre gli spostamenti in aereo per persona ad un volo ogni tre anni. Infine, la questione relativa all’abbigliamento. La stima per il 2030 è quella di acquisti annui di 8 capi, l’impegno di C40 è portarlo a 3. Proprio il massimo per un’economia come quella Italiana che ha i settori agroalimentari, dell’abbigliamento e del turismo (una volta anche automobilistico) i principali settori trainanti. La relazione di C40 fornisce quindi delle indicazioni ma contiene dei messaggi impliciti. Niente più carne o latticini, perché l’alimentazione del futuro deve essere a base di insetti o alimenti sintetici. Niente più mezzo di trasporto privato (niente più proprietà della casa,), e pochi capi d’abbigliamento, magari standardizzati. C’è da chiedersi, politici, filantropi e squali della finanza che indicano questi obiettivi, li rispetteranno di conseguenza? 

I vari Soros, Clinton, Gates, Zuckerberg, ma anche i Sala i Gualtieri o i Bonelli, non mangeranno dunque più carne e si priveranno dei loro voli su jet privati? Oppure vogliono imporre semplicemente un nuovo stile di vita a quella considerata come plebe? La risposta sta nello slogan di Davos, che non dice “non avremo nulla e saremo felici” ma bensì che “(tu) non avrai nulla“.

Enzo Jannacci nel 1968 pubblicò il singolo “Ho Visto un Re”, che anticipava la “Felicità” della plebe sognata a Davos.

“E sempre allegri bisogna stare

Che il nostro piangere fa male al re

Fa male al ricco e al cardinale

Diventan tristi se noi piangiam”.

Nell’incipit dell’articolo ho scritto che Orwell aveva ragione, vedere le facce dei personaggi che pronosticano questo futuro, credo che ne avesse ancor di più Cesare Lombroso.

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