I sintomi del malessere: il bisogno di religione

 

I sintomi del malessere: il bisogno di religione

Un altro sintomo positivo, che fa ben sperare per il futuro e che indica in modo inequivocabile il rigetto ed il rifiuto che l’umanità inconsciamente ha per la società dei consumi e le soluzioni economiciste dei problemi sociali, è dato dal crescente, a volte confuso, bisogno di religione che traspare dalle masse, soprattutto giovanili, in tutto il mondo. Sono aspetti importantissimi cui le stesse religioni ufficiali sono incapaci di dare risposte adeguate, per essere anche loro, con le proprie gerarchie, immerse nel grande mercato e nel mercimonio delle coscienze.

 Non mancano casi di dichiarazioni di intenti positivi, di lodevoli sforzi da parte di alcune componenti che purtroppo non vanno oltre la mera enunciazione teorica: come nel caso di alcune encicliche pubblicate dalla Chiesa Cattolica Romana di aperta condanna del capitalismo e dei suoi effetti devastanti nei confronti dell’umanità.

Questo bisogno profondo di risposte intimiste ad un’inequivocabile esigenza di spiritualità, unita all’insoddisfazione verso le normali risposte di fede, fa in modo che l’integralismo religioso, di tutte le confessioni, si manifesti in modo massiccio. Tutti gli integralismi sono pericolosi per una normale convivenza civile, perché tutto ciò che è portato all’esasperazione stride con il profondo senso di libertà tipico di tutti gli uomini. È proprio la mancanza di risposte più profonde sul piano civile e sociale che spinge ad abbracciare la parte più radicale dell’estremismo religioso. Quasi a sopperire, attraverso i dogmi delle chiese portati alle estreme conseguenze, alla mancanza di un impegno civile costante e duraturo.

 Non è un caso che gli eventi più drammatici di questi ultimi anni sono stati quasi tutti caratterizzati dalla presenza di integralisti religiosi. È chiaro che si tratta di fenomeni negativi, ma è pur vero che rappresentano un disagio fortissimo.

 Un’attenzione particolare va posta nell’osservare quale valenza possa esserci nella religione islamica. Infatti, da una parte, rappresenta una delle religioni a più elevato contenuto spirituale e quindi più determinata nello scontro contro ogni materialismo; dall’altra, tra le varie anime islamiche esiste una tale differenza e diffidenza da diventare possibile elemento di scontro e di tensione.

 La conferma di questo pressante bisogno di religione o, meglio, di concrete risposte ad un’innata esigenza spirituale deriva dal fiorire e proliferare di numerose sette religiose, spesso delle vere e proprie associazioni per delinquere, che comunque raccolgono moltissimi giovani. Ancora una volta l’esigenza di spiritualità si manifesta in modo negativo in contesti spesso contrari alla civile convivenza, ma pur sempre sintomo di un evidente malessere frutto tipico della società dei consumi.

 Nessuno parla delle numerose famiglie naufragate e depauperate, delle fughe e delle tragedie umane enormi che si nascondono dietro tanta pseudo-fede. È anche questa una fuga. Per non parlare del ruolo di sostegno ideologico e pratico delle sette al progetto del neo-capitalismo, proprio mentre altre fedi a questo si oppongono in nome della libertà dei popoli e dei singoli individui.

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