Il peccato del vitello

 

Il peccato del vitello

In questi giorni sulle pagine FB di alcuni amici e compagni di lotta, mi sono imbattuto in un “Research Paper” (documento di ricerca non fa altrettanto “fico”) di un giovane ricercatore, giornalista e pubblicista che vanta collaborazioni con il “Post” di Luca Sofri, il giornale “Off” e soprattutto “Il Mosaico” rivista ufficiale della comunità Ebraica di Milano. Nathan Greppi, un pamphlet nato all’interno dell’istituto di scienze Sociali Gino Germani che promulga una “mission” “difendere e rinnovare la democrazia liberale e la società aperta”, Un Think Tank dedito alla pubblicazione di studi ed analisi sulle “sfide alla sicurezza ed alla stabilità dell’Occidente”. Il titolo del documento era interessante: Web, editoria, politica: l’influenza iraniana in Italia:

Sul nostro giornale abbiamo affrontato spesso temi geopolitici, non specificatamente riferitesi all’Iran, ma più ampliamente a tutti quei paesi che si sono schierati legittimamente proprio contro le cosiddette democrazie liberali d’occidente, identificando in nemico soprattutto nei neocon statunitensi, e nello  stato di Israele.

Il documento in questione, fondendo e confondendo Fascismo, Comunismo, Islam, e cattolicesimo tradizionale, ipotizza un complotto al contrario finanziato dal regime degli Āyatollāh, dalla Russia di Putin e dalla Cina con lo scopo di influenzare la politica estera del nostro paese. E lo fa citando le fonti, con una attenta ricostruzione storica seppur inficiata dal messaggio di fondo tipico del mondo liberal liberista, che il loro modello di riferimento sia l’unico possibile. Sono citati, in ordine sparso, i fratelli Mattagno, il gran Muftì di Gerusalemme Amin Al Husseini  le SS islamiche, Michel Aflaq (il fondatore del partito Baʿth), Nasser, Evola, Guenon, la “Giovane Europa” di Thiriart, con alcuni giovani militanti di allora, Franco Cardini e Claudio Mutti, e poi Freda, Leon Degrelle, Noam Chomsky, Marcel Lefebvre, Dugin, Limonov, Carlo Terraciano, Stenio Solinas, Pietrangelo Buttafuoco, Massimo Fini, Costanzo Preve, Giulietto chiesa. Si procede poi ad entrare nell’attualità e si identifica come emissari diretti o indiretti del Governo Iraniano, Hanieh Tarkian, Alessandro Meluzzi, Claudio Messora, Maurizio Murelli, Paolo Borgognone, Diego Fusaro, Sebastiano Caputo, Alessandro di Battista, Maurizio Blondet. Poi si scaglia contro testate giornalistiche, blog e case editrici, da passaggio al Bosco a Radio Spada, arrivando a creare una vera e propria lista di proscrizione da inviare al Mossad subito dopo l’avvallo della Digos. Quasi tutti questi “Cattivi Maestri” sono nel nostro pantheon ideologico di riferimento, nel primo convegno del Pensiero Forte svoltosi a Montecatini Terme il 19 e 20 Gennaio 2019, erano presenti come oratori, fra gli altri, Diego Fusaro, Paolo Borgognone, Maurizio Blondet ed Ouday Ramadam, stranamente scappato dal radar dell’istituto Germani, nonché il nostro Luciano Lago, direttore anche del sito controinformazione.info.

Al Secondo Convegno a Fusaro e Borgognone si sono aggiunti Hanieh Tarkian, Alexandr Dugin e tanti altri. Fra gli stand librari, Passaggio al bosco e Radio Spada, fra gli ospiti  Maurizio Murelli e molti altri sfuggiti (per ora) alla lista, fra cui un amico, Paolo, (in cognome non lo rivelo per non agevolare il lavoro dei servizi) che nel 1967 allo scoccare della guerra dei sei giorni si presentò all’ambasciata della Repubblica unita d’Egitto per chiedere di raggiungere la linea del fuoco, nell’eterna battaglia del sangue contro l’oro. Nel “Research Paper”, si fanno anche i nomi di fedeli servitori della “democrazia liberale”, da Berlusconi a Salvini, da Fiamma Nirestain a Daniele Capezzone, tutti allineati e coperti alla verità a strisce e stelle, con una in particolare che brilla di più. Tutti gli altri, (noi) i non allineati saremmo sempre i “cattivi” al soldo del nemico di turno, che sia la Germania Nazista, l’Unione Sovietica, la Cina, la Siria, ed ora all’Iran, in realtà non ci ha mai pagato nessuno, pur provenendo da mondi apparentemente diversi, dal Neofascismo, alla sinistra estrema, o dal mondo della Tradizione, (cristiana e non), abbiamo solo identificato come fonte di tutti i mali, proprio quella “società aperta” e quella “democrazia liberale”, che si pretende di difendere, non siamo propensi a reiterare il “peccato del vitello” di Aronne, e solo questo oggi ci rende  automaticamente i nemici.

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