Il Re è morto. Lunga vita al Re!
Gli Dei sono diventati malattie» scrisse una volta Carl Gustav Jung, analisi perfetta del mondo moderno, dove le caratteristiche degli Dei, proprie del Pantheon Greco Romano sono curate con psicofarmaci, o con la psicoanalisi. Chissà se uno dei padri di questa scienza, pensasse anche a Saturno, se lo ha fatto, probabilmente avrà anche profetizzato come fece Pierre Victurnien Vergniaud (1753-1793) prima di mettere la testa nella Ghigliottina, che: “La Rivoluzione è come Saturno: divora i suoi figli”.
La rivoluzione, psicoanalitica, inizia a pretendere i suoi caduti. L’ultimo atto di questo processo viene dagli Stati Uniti, in seguito all’apertura dell’archivio Freudiano depositato alla libreria del Congresso di Washington, gli studiosi Mikkel B.Jacobsen (già autore di una biografia di Lacan, edita da Einaudi) e Sonu Shamdasani (Jung e la creazione della psicologia moderna Il sogno di una scienza Magi Edizioni) hanno dato alle stampe il Libro “The Freud Files. “an inquiry into the history of psychoanalysis”. Qui cercano di dipanare la storia della psicoanalisi con una missione chiara, studiarla finché siamo ancora in tempo, “perché presto non saremo più capaci di capire le sue caratteristiche e per una buona ragione: la psicoanalisi non è mai esistita“.
Eppure dati ufficiali parlano di un giro di affari enorme, milioni di persone di tutto il globo si sono stese sui lettini degli Psicologi, ma è tutto oro quello che Luccica? Come sta realmente la salute mentale dei Popoli? Per prima cosa partiamo dalle definizione stessa di “Salute Mentale”; secondo la definizione del dizionario Merriam-Webster, la salute mentale è “uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali “. Il concetto si riferisce ad una “condizione di normalità”, ma come, e soprattutto chi, è legittimato a pontificare su cosa è normale e cosa non lo è? Lo psicologo Junghiano, James Hillman autore fra gli altri de ” La vana fuga dagli Dei” edito da Adelphi, scriveva: “Cento anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio… il fallimento della psicoanalisi è inequivocabile. In un secolo non è riuscita a curare il malessere dell’uomo e non ha creato un mondo migliore, anzi ha perso di vista il mondo esterno”,
Punto di partenza di questa attacco è stato il filosofo Karl Popper, il nemico dei totalitarismi fu il primo a gettarsi nella crociata anti-Freud. Popper afferma che Freud non fa scienza ma mitologia della psiche, poiché di fronte ad una obbiezione il Freudiano può solo pretendere la ragione, quindi non esiste possibilità di confronto, inoltre la teoria Freudiana, è destabilizzante in quanto aiuta ad eliminare ogni tipo di responsabilità. Strano Corto Circuito è tramite l’analisi Freudiana che ad esempio con l’accusa di schizofrenia nel novembre 1945 Ezra Pound fu internato nell’ospedale psichiatrico “St. Elizabeths” di Washington, l’autore dei “Canti Pisani” era stato talmente folle nel credere in un “totalitarismo”, in un Uomo e in un Idea. Fu col metodo psicoanalitico che si considerò un’idea una malattia, brutto precedente, in quest’epoca di politicamente corretto.
Il nuovo attacco al pensiero Freudiano però questa volta non arriva dai “totalitarismi” ma proprio dalla “società aperta” immaginata da Popper, la sfida è titanica, da una parte si immagina un mondo aperto, fluido, pacificato, dall’altre un mondo “irresponsabile” delle proprie azioni, tragico che queste aberrazioni trovassero un punto di incontro. Da parte nostra ci auspichiamo che i libri di Freud, siano ancora pubblicati, e magari letti, aspettiamo di vedere “L’interpretazione dei sogni” accanto alle opere di Peter Kolosimo, e ai libri sulle fate, certi comunque che “L’elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam dopo oltre 500 anni, resterà comunque un Classico.