La politica è cambiata; sono mutati i termini di confronto. Il nemico, perché di nemico dobbiamo parlare, trova collocazione dietro le disumane logiche del profitto, della finanza, del monetarismo e non conta le vittime che determina, ma solo i guadagni che produce. E’ un vero nemico dei popoli e dell’umanità.
Questo sistema di potere che tutto compra e tutto corrompe è nascosto dietro governi prezzolati e determina la sorte di interi popoli. Basti pensare agli interventi militari, in nome della pace e della libertà, sulle rotte del petrolio e all’assoluto abbandono di zone dove avvengono indicibili stragi e genocidi.
Questa logica disumana, che fa morire di fame milioni di persone perché non interessano al mercato, che determina fenomeni migratori senza precedenti, che consente che intere regioni vengano dilaniate da guerre tribali di eccezionale ferocia, che tende a distruggere le grandi conquiste dell’umanità sul piano sociale e sulla concezione del lavoro per aumentare i profitti a scapito dei popoli e della loro crescita, ha creato il suo potere su una montagna di carta senza valore: carta che ha un suo mercato indipendente rispetto alle reali risorse ed ai beni concreti.
Facciamo chiaramente riferimento al denaro ed alle azioni. Il denaro ha valore perché noi lo accettiamo, però, nonostante questo, è proprietà di banche ed istituti privati che ce lo addebitano all’atto dell’emissione, creandoci quel debito pubblico enorme che ci impedisce di svolgere una vita normale. Le azioni parimenti vivono di una vita autonoma prescindendo se i beni sottostanti crescano o diminuiscano.
Questa follia cartacea consente ai grandi gruppi finanziari ed al sistema usuraio, con la complicità dei politici, di dominare il mondo in quel modo folle e criminale di cui abbiamo scritto fino ad ora.
Stabilito in modo inequivocabile chi è il nemico e quale sia la sua natura antiumana e la sua pericolosità criminale, discende facilmente la definizione di quale è il reale confronto in atto: da una parte questa genia di affamatori sanguinari, dall’altra i popoli.
E’ il popolo che unito deve e può confrontarsi con questa criminale violenza dei detentori delle “carte”: basta che lo vogliamo.
Infatti è sufficiente che ci rifiutiamo di riconoscere valore a quella montagna di carta che ci mettono sotto il naso e sul cui ricatto costruiscono il loro immondo sistema di potere, per distruggerli.
Facile a dirsi!
Quindi dobbiamo costruire la grande alternativa popolare al potere della finanza e delle banche e dei loro servitori prezzolati senza prestarci alle trappole che vogliono frapporci con gli ovvii giochi a loro congeniali.
Ci sono segnali di risveglio nel mondo in tal senso e anche in Italia. Il successo dei cosiddetti movimenti sovranisti va in questa direzione ; ma sono consapevoli della portata reale del confronto in atto? Hanno la percezione di quale è la reale posta in gioco? Sanno che è in gioco la loro stessa vita ma soprattutto il futuro dei popoli?
Se hanno chiaro tutto questo, se hanno capito chi è il nemico e, soprattutto sanno qual è l’obiettivo ed hanno il coraggio per andare fino in fondo, allora si può tentare con intelligenza di scalfire il meccanismo che già di per se sta implodendo.
Perché il popolo tutto possa scendere in campo, deve essere convinto della buonafede, e, quindi, ci vogliono idee chiare e non è possibile indulgere in concessioni. E’ opportuno che si rompa con tutti coloro che credono ancora nel mostro liberista.
Questo è indispensabile per superare le vecchie contrapposizioni del passato e creare un fronte unico di lotta.