Ipocrisia e potere

 

Ipocrisia e potere

Viviamo in un’epoca dove l’ipocrisia domina e legittima le posizioni dei signori del vapore.

Sono tutti pronti a piangere e disperarsi per i poveracci che muoiono sulle “carrette del mare” ma nessuno vuole risolvere in modo radicale la questione. Anzi si accentua il confronto tra l’ipocrisia dei sedicenti “buoni” e la crudeltà dei cosiddetti “cattivi!”.

Nessuno però si scandalizza che dai campi profughi, su cui insiste un giro d’affari di milioni di euro, e dalle stesse navi dei cosiddetti soccorritori, sempre lautamente pagati, sono scomparsi, negli anni, svariate migliaia di minori il cui destino è avvolto dal mistero più profondo. Alcuni parlano di traffico di organi, altri di pedofilia, ma qualunque sia la verità è certamente drammatico che nessuno degli autoproclamati “buoni” si ponga la questione.

Viene da pensare che dietro tanta ipocrisia ci sia altrettanta malafede. Sono troppo alti gli interessi in gioco perché il traffico barbarico degli esseri umani cessi.

Guarda caso i più “buoni” fra tutti sono proprio coloro che hanno contribuito e continuano a contribuire a creare il disagio, per esempio in Africa e nel Medio Oriente, un territorio ricchissimo tenuto nel sottosviluppo e nella fame da alcune nazioni complici delle oligarchie finanziari e delle multinazionali dello sfruttamento.

Cosa pensare dell’eliminazione barbara e criminale di Saddam Hussein, in Iraq, e di Gheddafi, in Libia, fortemente voluta da USA, Inghilterra e Francia? Come valutare la pluriennale guerra in Siria con migliaia di vittime civili per spodestare un sovrano legittimo ed amato, utilizzando e finanziando le canaglie dell’ISIS?

Tutti eventi, questi, che hanno creato non solo migliaia di profughi, ma anche hanno tolto di mezzo governi legittimi che davano stabilità alle nazioni controllate e impedivano il passaggio indiscriminato di enormi masse di clandestini.

Se veramente si voleva aiutare gli altri popoli perché, invece di attaccare e distruggere nazioni solide e autosufficienti, non si è intervenuto massicciamente là dove sono in atto autentici genocidi? O dove la fame crea stragi indiscriminate? O dove le guerre civili creano tante vittime e tanti profughi?

Esistono degli organismi internazionali che sono “buoni” per definizione (ONU, FAO…); se volessero realmente salvare vite umane, invece di esaltare le ong e i trafficanti di esseri umani, dovrebbero stabilire sanzioni e punizioni proprio per quelle nazioni che, per bassi interessi di bottega, hanno scatenato buona parte dei guai dell’immigrazione selvaggia attuale. Come punizione magari potrebbero imporre proprio a quelle nazioni il salvataggio e il riordino delle situazioni più difficili.

Sarebbe solo l’inizio di una vasta azione di pulizia (con la U) planetaria e di ridistribuzione dei beni.

Lo so, la mia  è solo utopia, ma la loro è ipocrisia della peggiore specie, quella criminale di chi usa qualsiasi mezzo, anche il pianto, per perpetuare una forma di potere di sfruttamento, che non pensa alle vite umane, che distrugge e scarica le proprie responsabilità sugli altri.

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