Italia in cerca d’autore


 

Italia in cerca d’autore

Assordante crocchiare nel pollaio, i media mungono il “pochese” d’ un Paesello in cerca d’autore, strizzano le mammelle, gocciano terrore e apartheid nei secchi rovesciati dai media,  i protesizzati smartphone succhiano voraci, rintanati nei gusci, tartarughe diffidenti, il capo mascherato  esce timidamente, di quando in quanto, a mo’ di M. Cattelan dal buco nel pavimento, ratto ritorna in gabbia di confinamento. Unica cura di speranza chiudersi a riccio, deviare dai consimili, vietati abbracci e baci, non inspirare correnti e contatti, facile ai nuovi eremiti, ricco di insidie ai conviventi. Parlo co’ un vecchio amico a debita distanza, la voce filtrata dal tessuto arriva fioca, una dodecafonia di suoni, capisco solo ch’è stato positivo pur ligio alle tre dosi, pure mia moglie, dico, e alla fine in coro, lui vecchio comunista e io invece quel che sono, gridiamo all’unisono un va ‘ffà ‘nculo a questo gallinaio di Stato autoreferente, tigre coi dissidenti, in marsina coi padroni in jeans o divisa maoista.

Annientare è l’ultimo romanzo di Michel Houellebecq, la super tecnica è la “Compagnia Ombra” di Arma letale, viaggia su fibra ottica, nell’etere, spara pallottole virtuali, attacca, terrorizza, squarcia sistemi di sicurezza, appunto annienta lo stesso homo technologicus, androide evirato di spirito e libero arbitrio. Il tempo dell’uomo è il tempo delle macchine, il fare dell’uomo è competenza digitale, null’altro, è il suicidio dell’homo sapiens, sapiens, lui stesso scocca il dardo al proprio tallone d’Achille  nell’ineludibile farsi artefice  del proprio annientamento.

Dopo decenni di parole culto, libertà, uguaglianza, democrazia, diritti delle minoranze, solidarietà e quant’altro, cresciuti dalla penna degli autori della Costituzione, siamo stati abbandonati, chiusi nei propri drammi, ci volgiamo all’attorno in cerca di un autore che voglia offrirci il palcoscenico, una parte, per recitare da attori piccole tragedie.

In questa società liquida le dighe dei castori sono patetiche, laccioli di lilliput al Gulliver-progresso masticatore di storia, tradizioni, fedi resettati dai Gigabyte, al Paul Raison del romanzo, in lotta contro con un attacco informatico esiziale antigoverno, nel collassare del sistema, resta solo una maniglia, sua moglie Prudence, l’isola protetta sulla quale è dolce naufragare.

Il sole non tramonta più solo a occidente, la politica s’è resa inutile come il sale gettato via, 11% i votanti alle suppletive romane, l’Italia è un laboratorio di sublimazione della  democrazia, libertà, indipendenza, sovranità sono evaporate, ici on va à la guerre comme à la guerre con quel che ci decretano, la solitudine, comunque vaccinata. Il CTS è la voce della Ratio suprema, colora le regioni, il mio paese, la mia classe, il mio reparto, persino casa mia, è tutto qui, semplice, elementare, la carta verde è lo ius soli sennò resti in stand bay persino in ospedale.

La dittatura tecno-sanitaria serra sempre di più le viti, l’oasi nel deserto è il miraggio Pnrr, frescura della pioggia di miliardi, cadrà sui tipì dei beduini associati in coop, S.p.a, Srl, ecc. e li aspettano a bocca aperta anche i…mandamenti. Di già la matrigna Europa digrigna i denti contro la Ferrari del nostro deficit pubblico, pare abbian copiato la battuta di Mario Brega nel film di Verdone: “’Sta mano po esse fero o po esse piuma”, all’iniezione di soldi seguiranno i cazzotti.

Mia nipote è in DAD, le lezioni viaggiano su web-cam, milioni di studenti vivono fra casa e scuola secondo contagi e vaccinazioni, le classi sono si-vax, no-vax, la nuova divisione sociale, due anni di confinamento digitale o in presenza mascherata, a debita distanza, inverno dei rapporti umani con coetanei e docenti sui quali si costruiscono cultura, corazza e formazione.

Lo smart working è il nuovo protocollo di lavoro in aziende pubbliche e private, separa dai contagi, salva la produttività, taglia l’affollamento sui trasporti alveari, genera risparmi.

Dal medico non si va salvo appuntamento, idem negli uffici pubblici a qualsiasi livello, ti crei un account o meglio accedi col magico SPID comprandoti però uno smartphone, magari d’ ultima generazione, Apple & Company ringraziano.

Che dignità hanno gli operai! Gli unici liberi, c’è ancora bisogno della sapienza riposta nelle loro mani, sono i soli a resistere all’annientamento della bit society, sono l’ultima nicchia dell’umanesimo del lavoro.

Su questa melassa insipida e fredda il Paese scruta se ci sia  un capocomico che metta in scena il suo dramma, scrivendone il copione, ordinando scene e personaggi, ma allo stato attuale tutti litigano con tutti, il caos è sovrano, il finale è presagio di tragedia come nell’opera di Pirandello, d’altronde se gli autori ci hanno abbandonati, Paul Raison s’aggrappa all’amore per Prudence, e noi a chi, al Quirinale?

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