Jüngeriana [2]

 

Jüngeriana [2]

Nell’articolo dedicato a Jünger, Evola affermava che non bastava specificare che il termine “operaio”non indica una classe sociale quanto una nuova figura capace di instaurare un nuovo e diretto rapporto con le forze elementari della vita, giacché l’equivoco è confermato dal legame dell’Operaio con il mondo della tecnica che viene esaltato nelle sue capacità addirittura metafisiche.

Evola mostra di condividere la capacità assegnata al lavoro, come inteso da Jünger, di forgiare una nuova disciplina, nell’esaltazione dell’azione anonima, in una metallica freddezza, almeno per chi saprà dominare la tecnica e non subirla, ma ritiene comunque errato l’utilizzo del termine anche se svincolato da una visione meramente economicistica.

Infatti, per Evola, nelle società tradizionali il lavoratore aveva già una sua collocazione; la civiltà che Jünger colloca come meta non ideale ma reale e necessitata del processo storico, non è altro che il risultato del tracollo del mondo tradizionale e la vittoria del Quarto Stato, ovvero l’elemento più basso. E tale circostanza non viene superata dal fatto che anche il mondo del Quarto Stato può conoscere gerarchie, eroismi, rigida disciplina, come mostra il sistema bolscevico almeno delle origini. Senza considerare – e ci sembra la critica più tipicamente evoliana – che l’emersione dell’elementare non è immediatamente nel segno positivo di un significato superiore, come dimostrato dalle mobilitazioni totali e dai regimi totalitari che in seguito si sono formati, ma è piuttosto scagliato in una vicenda tragica di cui non si vede possibilità di rettificazione. Non che questa consapevolezza mancasse del tutto a Jünger, come è dimostrato, secondo Evola, dalle Scogliere di marmo del 1939, che rappresenta una sorta di bilancio negativo proprio del mondo dell’elementare non opportunamente rettificato; come se, simboleggiando il crollo della Marina a opera delle forze scatenate dal Forestaro, Jünger avesse compreso che senza un principio superiore di ordine spirituale, senza una legittimazione dall’alto, trascendente, lo scatenamento dell’elementare produce piuttosto la dissoluzione del mondo della qualità, dell’ascesi, della cultura in senso alto rappresentato nel romanzo a chiave dal mondo della Marina, auf den Marmonklippen.

Se è giusto aver visto l’irruzione dell’elementare come aspetto fondamentale del mondo contemporaneo, non sarà un Ordine nel senso attivistico-guerriero sul tipo dell’Operaio, quanto un Ordine con riferimenti a valori trascendenti che potrà riuscire a dominarlo e guidarlo verso le giuste direzioni che gli dia la giusta forma. Di questa comprensione, Jünger opererebbe una sorta di dimostrazione per assurdo nella lotta tra il Forestaro e i rappresentanti del mondo tradizionale.

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