L’alba dei morti dementi

 

L’alba dei morti dementi

Ci siamo, la tanta invocata “pandemia” con coprifuoco serale annesso e divieto di assemblamento è finalmente arrivata, prima sera di zona rossa allargata a tutto il territorio nazionale, lo ammetto, io una capatina fuori l’ho fatta, l’hashtag “case chiuse”, ha sostituito in un battito di ciglia quello “porti aperti”, siamo passati da abbraccia un Cinese, a denuncia il tuo vicino se accende l’auto.

Lo scenario che mi si è parato davanti, come credo a molti di voi, è quello di un film apocalittico, scenari da apocalisse zombie, come quelli raccontati sul grande schermo da George Romero, e sul piccolo schermo dalla serie The Walking Dead. Premetto che ho una predilezione per un mondo dove nei centri commerciali non si annidano “mandrie” di italioti all’incetta di viveri, ma solo gruppi di zombie, che per ancestrale ricordo vi si recano per consumare pasti, (cioè noi) memori del loro stato primario di “consumatori”. Nei film di zombie il capitalismo è stato definitivamente sconfitto, il denaro è tornato ad essere semplici pezzi di carta, il deep state non esiste più, restano le tribù, ognuna in lotta contro l’altra, i confini sono tornati di moda. Nella serie The Walking Death una prigione, costruita per non far uscire prigionieri, diviene “sicura” perchè non fa entrare il mondo esterno. In Cina la banca centrale per l’emergenza coronavirus in due giorni ha immesso il 2% del PIL equivalente 273 miliardi di dollari, in Italia che non ha più una banca centrale dovremmo richiedere alla BCE l’equivalente di queste misure, invece il governo sfrutta l’emergenza sanitaria come prove tecniche di controllo sociale, tra qualche settimana gran parte degli italiani non riuscirà più a fare la spesa, distrutto l’intero comparto del turismo, ma restano aperti i centri commerciali e la borsa, per permettere ulteriori speculazioni sui gioielli dell’imprenditoria italiana.

Se il coronavirus è realmente pericoloso come si dice, il governo dovrà essere giudicato per non aver saputo affrontare la crisi, crisi che altre nazioni europee seppur colpite, hanno saputo gestire senza distruggere la propria economia. Se invece alla fine dell’emergenza questa “pandemia” risultasse sopravvalutata esiste pure il reato di procurato allarme, da inputare oltre che ai vertici dello stato e delle regioni anche alla carta stampata ed alle redazioni tv. Il problema reale è la mancanza di strutture ospedaliere in grado di gestire l’emergenza. La sanità pubblica è al collasso a causa dei tagli e dello spostamento dei servizi verso il privato. Restano da fare alcune considerazioni: come mai solo l’Italia sta adottando tali misure (peraltro inefficaci). Come mai la tanto amata unione europea, di fronte al rischio di epidemia sta abbandonando l’Italia al suo destino? Come mai 20 mila soldati USA stanno per sbarcare in Europa, la maggior parte in Italia, per una delle esercitazioni militari Nato più imponenti di sempre?

Che gli italiani sono in una condizione di disadattamento e depressione lo dice la reazione spropositatamente emotiva della massa, dai supermercati svuotati, alle persone in quarantena che approfittano delle scuole chiuse per fuggire ai controlli e riversarsi nelle zone turistiche. Qualcuno sta soffiando sul caos sociale. Qualcuno che ha deciso di sfruttare una tragedia globale, per dare il colpo di grazia all’Italia. Quando ne usciremo, se ne usciremo, se il divieto di assemblamento per motivi sanitari non resterà norma pure a motivi sanitari superati, avremmo bisogno di ritrovarci, il muro della prigione è abbattuto, gli zombie potranno entrare, ma anche noi potremmo “evadere” trovare una uscita, uscita dall’Euro, uscita dall’ Unione Europea, Uscita dalla Nato, certo il mondo la fuori fa paura, ma, citazione cinematografica, mi ricorda più che il mondo di The Walking Death, quello del film del  2004 diretto da Edgar Wright, Shaun of the Dead, “l’alba dei morti Dementi”,  racconta le gesta di Shaun trentenne inglese che vive nella periferia di Londra e passa la sua esistenza tra un lavoro che odia l’amico Ed, le serate nel Pub Birreria “Winchester” e la fidanzata Liz, che odia Ed ed il Winchester. Dopo un’altra miserabile giornata di lavoro, Liz lascerà Shaun per aver dimenticato (nuovamente) il loro anniversario, e per averle proposto per rimediare la solita serata in Birreria. Per la disperazione Shaun annegherà il dolore nell’alcol. Al risveglio il mattino seguente l’intera periferia londinese sarà invasa da zombie, il nostro eroe deciderà di ritrovare Liz e barricarsi nel loro “porto Sicuro” il Winchester Pub. Dopo scontri esilaranti con i non morti, i nostri eroi verranno salvati da soldati dell’esercito britannico. Sei mesi dopo i sopravvissuti avranno ripreso la loro routine, mentre gli zombi non distrutti verranno sfruttati come manovalanza. Vengono mostrate scene come un talk-show dove Chris Martin e Jonny Buckland musicisti dei Coldplay rivendicheranno i diritti degli zombie.

Questo è goliardicamente uno scenario post Coronavirus, se non sfruttiamo gli eventi per rivendicare le nostre sovranità, prima o poi ci sarà fatale, ben più di un’epidemia, ci resterebbe solo il Winchester, inteso sia come arma, visto che è il nome di una famosa carabina che come il Pub/birreria del film, la storia ci insegna, le birrerie restano i posti più sicuri per immaginare rivoluzioni.

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