L’Amico Americano

 

L’Amico Americano

26 novembre 2019, si allarga ai finanziatori l’inchiesta della procura di Firenze sulla Fondazione “Open”, istituita per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, fra cui la Leopolda. Oltre 30 le perquisizioni eseguite dalla Gdf in tutta Italia e ordinate dai PM che, accanto ai reati di riciclaggio e traffico di influenze, ora ipotizzano quello di finanziamento illecito ai partiti. Tra gli indagati anche Marco Carrai, amico personale di Matteo Renzi e già membro del Cda della stessa Open, (ricordate l’imprenditore che pagò l’affitto della casa di Firenze a Renzi per ben 34 mesi?), di “Marchino” come viene chiamato Carrai all’interno del fantomatico “Giglio Magico”

Intimo gli è anche una figura “sinistra” e poco conosciuta, ma che ha influenzato e continua ad influenzare la politica di casa nostra da almeno 40 anni, Michael Ledeen, autore nel 1972 del libro “Universal Fascism: the Theory and Practice of the Fascist International, 1928-1936” in Italia pubblicato da Laterza col titolo “L’Internazionale Fascista”. Nato il 1 agosto 1941, Michael Ledeen è uno dei massimi esponenti “Neocon” e nella sua autobiografia figura un presente da “ricercatore in politica estera ed intelligence” dell´American Enterprise Institute di Washington. Ledeen ha diretto anche il Jewish Institute for National Security Affairs (JINSA), ossia la cupola in cui si allacciano i rapporti   tra esercito Israeliano, Pentagono e l’apparato militare americano. Ha avuto amici importanti nell´amministrazione Bush, il vicepresidente Dick Cheney, il sottosegretario alla difesa Paul Wolfowitz, il direttore del pentagono Douglas Feith. Lavora da sempre al rovesciamento dei Mullah Iraniani e dei Baathisti di Damasco. Mantiene un rapporto diretto con la destra Israeliana, riesce a lavorare per Sismi, Cia e Mossad contemporaneamente.

Fa ingresso nella politica che conta con Ronald Reagan, quando è, prima, consigliere speciale del segretario di Stato Alexander Haig (1981-1982), quindi consulente di Robert Mac Farlane. È una ribalta importante, che Michael si è guadagnata in Italia nella seconda metà degli anni 70. Ledeen arriva a Roma come ricercatore di storia. Coltiva la passione per Machiavelli. Si dette da fare per salvare alcune parti del Fascismo, sicuramente non l’Ideologia convenientemente data in pasto all’antifascismo, ma alcuni settori soprattutto quegli apparati coinvolti con la Massoneria, sempre osteggiati da Mussolini.

 Gli apparati della NATO quelli che mantengono e consolidano la servitù Italiana verso gli americani, in realtà odiano i Fascisti, se non altro per avergli sparato addosso. Nel 1978 il settimanale “Economist”, uscì con in copertina una caricatura di Aldo Moro tenuto da fili, come una marionetta. Il titolo, in italiano nel testo, diceva: «è finita la commedia». Pochi giorni più tardi Moro fu rapito dalle cosiddette Brigate Rosse. Durante il sequestro Moro, Ledeen da poco sul libro paga del SISMI è nell´unità di crisi raccolta al Viminale. Non ci è dato sapere se fu o meno coinvolto nel sequestro, ma certamente era a conoscenza di alcune dinamiche.

Durante il processo, Pierluigi Ravasio ex Agente del SISMI dichiarò che il suo gruppo indagando sul caso, venne a conoscenza del fatto che l’ostaggio probabilmente era detenuto a palazzo Caetani ancora oggi sede di vari enti di rappresentanza Usa, riferiti i fatti ai superiori, le indagini furono fermate, i componenti dispersi, i rapporti bruciati. Ripetutamente, le indagini attribuivano a Ledeen un ruolo centrale nella partita triangolare giocata tra Sismi, Gladio e loggia massonica P2, responsabile della strategia della tensione. Nel Sismi collabora con Giuseppe Santovito e Francesco Pazienza qui costruisce il falso scoop che, nell´autunno 1980, travolge Billy Carter e costa la rielezione a presidente del fratello Jimmy. Ledeen accusa Billy Carter di spionaggio con Gheddafi ed ottiene un doppio risultato, favorire l’elezione di Ronald Reagan e limitare l’influenza di Gheddafi sul mondo Arabo.

Nel suo libro Mission Italy Richard Gardner, allora ambasciatore a Roma, lo profila come agente dipendente dell’allora capo della stazione Cia di Roma, Duane Clarridge, che sarà figura di primo piano nella cospirazione Iran-Contras, dove verrà incriminato per falsa testimonianza al Congresso. Ledeen è sempre dove le cose accadono. Nella notte di Sigonella, è alla Casa Bianca dove, al telefono, traduce le parole di Bettino Craxi a Reagan. È in Uruguay per mettere le mani sull´archivio di Licio Gelli. Nella seconda metà degli anni 80, il generale Fulvio Martini, nuovo direttore del Sismi, lo dichiara “persona non gradita”, accusandolo di aver defraudato il servizio di 100 mila dollari per consulenze fantasma, denari probabilmente utilizzati per i depistaggi contro i N.A.R. e soprattutto contro Terza Posizione. Fu di Ledeen il merito del lancio della pista bulgara che si sarebbe delineata dietro l’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Un’Altra “Creatura” di Ledeen fu Il complotto del Monte del Tempio risalente ai primi anni 80, cioè il tentativo di distruzione della Moschea di Omar, che a Gerusalemme si trova sul Monte del Tempio, un progetto a lungo covato come il modo più sicuro per scatenare una guerra di religione spietata e interminabile. L’EIR (Executive Intelligence Review) svolse le sue prime indagini che misero bene in luce tre personaggi nella “sala di regia”: Edoardo Recanati, impegnato ad acquistare terreni per ripopolare con ebrei fondamentalisti il settore palestinese di Gerusalemme, Barbara Ledeen (moglie di Michael), nella veste di redattrice della rivista Biblical Archeology Review, e il dott. Asher Kaufman della loggia londinese Quatuor Coronati, la cosiddetta “loggia di ricerca”.  

Il nome di Ledeen, si staglia sempre di più come ideatore dei falsi documenti usati da Dick Cheney per far ingoiare al Congresso degli USA la guerra contro l’Iraq. Nel 2001, Ledeen sul Wall Street journal, saluta la vittoria di Berlusconi. Quindi, apre i saloni dell´American Enterprise Institute a Gianfranco Fini in visita a Washington e ne accredita la trasformazione in “statista” (Abbiamo fatto lo stesso con Prodi e Di Pietro, dice). L´Amico Americano è di nuovo ospite gradito. Novembre 2004 Ledeen a Roma, ha un lavoro da fare, la guerra all’Islam e nessuna voglia di perdere tempo, è attivissimo, fra una conferenza e un dibattito televisivo incontra l’allora ministro della Difesa, Antonio Martino, e il direttore del Sismi Nicolò Pollari, il quale è in apprensione e non vuole che il suo nome venga associato alla reputazione dell’amico Americano.  

Nell’indifferenza del governo l’Italia diventa terreno di incubazione e piazza di finanziamento del prossimo fronte della guerra all´”Asse del Male”, l’Iran. Ledeen è ossessionato dal regime di Teheran, alla fine del 2002 fonda a Washington la Coalition for Democracy in Iran (CDI). Nel board siedono, con Ledeen, l’ex direttore della Cia James Woolsey e Rob Sobhani professore della “Georgetown University” e fondatore della Caspian Energy Consultin. La Caspian è in Afghanistan, dove ripropone la costruzione della pipeline transafgana a suo tempo bocciata dal regime dei talebani.  9/3/2004 Anche i radicali italiani finiscono sotto influenza di Ledeen, Daniele Capezzone è andato a Washington all’American Enterprise Institute, a parlare di “globalizzazione della democrazia”.  

Per l’elezione di Romano Prodi sul Wall Street Journal 13 aprile 2006 Michael Ledeen scrive: «Prodi dovrà scegliere un ministro degli esteri approvato e apprezzato dagli Stati Uniti» In poche parole, si esige una garanzia anticipata e incondizionata, e lo si fa a nome del think-tank israelita/Statunitense. Leaden sarà tra i collaboratori del Primo Ministro Matteo Renzi e rappresenta il consigliere “a stelle e strisce” per la politica estera italiana. Caduto il governo Renzi, organizzerà il viaggio di Luigi di Maio negli Stati Uniti. D’altra parte sono molti in Italia che direttamente o indirettamente gli devono favori, ai tempi della prima repubblica vi erano la quasi totalità dei deputati del partito Repubblicano, buona parte della Dc, Liberali, Socialdemocratici, ed alcuni Vertici del M.S.I. soprattutto quelli legati alla “Destra Nazionale”.

Nella politica Italiana chiamiamo “destra” quell’ala della classe politica collaborazionista che ha in Trump il suo punto di riferimento, mentre chiamiamo “sinistra” quell’ala della classe politica collaborazionista che ha avuto in Obama il punto di riferimento. In entrambi i casi, i “consigli” di Ledeen pare non possano rimanere inascoltati, serve un moto di orgoglio, e ribadire quanto espresso dal generale Martini, personaggi simili e loro compari dovrebbero rimanere “Persona sgradita”.

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