1979, Franco Battiato pubblica uno dei suoi lp più importanti, l’era del cinghiale bianco, album che contiene oltre al brano che da titolo all’album, Il Re del mondo e magic shop, ispirati alle letture Guènoniane e del Bhagavad Gita. René Guénon nasce a Blois, in Francia il 15 novembre 1886, intellettuale, filosofo, esoterista insieme a Julius Evola codificatore di una corrente di pensiero chiamata perennialismo.
Il perennialismo ha origini moderne e occidentali, lungi dal rappresentare un tutto omogeneo, si è connaturato come un insieme di elementi culturali, esoterici e religiosi di difficile coesistenza, se non fossero forgiati dalla comune fiamma di giudicare la società moderna, come espressione di un degrado causato da forze antagonistiche storiche e metastoriche, e la necessità di ritrovare un’autentica tradizione capace di ispirare la nascita di una nuova società, immutabile e perfetta.
Possiamo individuare come elementi fondanti del perennialismo, i seguenti punti: esiste una Filosofia Perenne, una tradizione primordiale che l’uomo non ha generato, ma ricevuto. Questa tradizione si è incarnata agli albori della storia umana, in comunità e società tradizionali, dove ogni uomo si relazionava agli altri in base all’appartenenza. Le singole tradizioni altro non rappresentano che incarnazioni della tradizione universale e perenne, Il compito dello studioso, è quello di ricercare gli spezzoni della tradizione universale, occultati nelle singole tradizioni, in modo da ricomporre il mosaico perduto. La tradizione è aggredita da agenti e fattori riconducibili alla globalizzazione, alla perdita di valori, al liberismo, che si incarnano nella società moderna, profondamente antitradizionale.
La Tradizione nel perennialismo assume carattere di principale ideale divino di riferimento, estraneo in parte, da ogni manifestazione religiosa attualmente presente, l’insegnamento religioso, non è il ponte fra l’uomo e il divino, ma un semplice contenitore di frammenti di verità, è quindi importante la comparazione simbolica delle singole tradizioni, alla ricerca dell’essenza iniziatica.
Guenon, nel 1906 interrompe gli studi. Comincia ad interessarsi all’ambiente occultista parigino. Nel 1909 compaiono i suoi primi articoli, sulla rivista “La Gnose”. Si interessa alle tradizioni taoista, indù e islamica. Nel 1915 ottiene la laurea in lettere. Nel 1916 ottiene un diploma di filosofia. Nel 1921 Presenta come tesi per il dottorato in lettere uno studio sulle dottrine indù. Dal 1924 al 1929 dà lezioni di filosofia al cours Saint-Louis: è in quest’anno che ha luogo una conferenza a cui partecipano Ferdinand Ossendowski, René Grousset e Jacques Maritain. Del 1924 è anche l’opera Oriente e Occidente. L’anno 1925 vede la sua collaborazione alla rivista cattolica Regnabit, sempre del 1925 sono “L’uomo e il suo divenire secondo il Vedânta” e “L’esoterismo di Dante”, mentre del 1927 sono “Il Re del mondo” e “La crisi del mondo moderno”. Nel 1934 collabora a “Diorama filosofico” la pagina speciale curata da Evola per il quotidiano cremonese “il Regime Fascista”. Dal marzo del 1930 si ritira al Cairo, nella capitale egiziana, sposa la figlia di uno sceicco e si converte (lui, l’inconvertibile) all’islam, con il nome di Abdel Wahed Yahia, ossia il “Servitore dell’Unico”. Qui morirà il 7 Gennaio del 1951 dopo una lunga malattia pronunciando le parole “El nafass khalass”, “l’anima se ne va!”, e subito dopo, da buon musulmano “Allah akbar”.
Massa Marittima (Gr), giugno 2018 una coppia di anziani era partita da Siena, per raggiungere la località marittima di Follonica, durante il tragitto l’uomo si è dovuto fermare per espletare funzioni fisiologiche, si è addentrato nella macchia, mentre la moglie lo aspettava in auto, aveva ancora i pantaloni calati quando gli si è parato davanti un uomo armato di Machete che gli urlava «Allah akbar!», la fuga sarà stata difficoltosa, una volta salito in auto ha mobilitato la locale sezione dei carabinieri, che a loro volta hanno fatto scattare il protocollo antiterrorismo. I militari di Grosseto intervenuti immediatamente hanno cominciato a cercare l’autore di quella che poteva sembrare, in tutto e per tutto, una minaccia di matrice terroristica. Sono risaliti ad un anziano, italiano. L’uomo ha spiegato di non sapere cosa significasse la frase che ha urlato, «L’ho sentita dire alla televisione”, il motivo del folle gesto la difesa di quel territorio, una fertile fungaia, frequentata dalla sua famiglia per generazioni. Risultato della bravata una denunciata per minacce ed il sequestro del machete e di altre armi ritrovate nell’abitazione, seppur regolarmente denunciate.
Guenon nel suo saggio simboli della scienza sacra, analizza la figura del cinghiale, tracciando un parallelo fra la mitologia Celtica presso i quali era un animale sacro, simbolo dell’autorità spirituale, e la tradizione Indù, secondo cui il cinghiale (varaha), oltre a essere il terzo dei dieci avatar di Vishnu, rappresenta la Shwêta-varâha-Kalpa ovvero Era (o ciclo cosmico) del cinghiale bianco, un’età mitologica durante la quale l’uomo raggiunge la conoscenza assoluta in senso spirituale. Episodi di questo tipo fanno pensare che tale era sia lontana, viviamo in un mondo dove un’esternazione di fede, causa l’uso fattone dal terrorismo di matrice Wahhabita, è divenuto un ringhio per difendere una fungaia, ma c’è ancora speranza: Dicembre 2019 Genova durante l’allestimento del Luna Park a Piazzale Kennedy fra gli stand, si aggirava un incuriosito cinghiale bianco, catturato è stato poi rilasciato sulle alture sopra la città Ligure, le guardie venatorie della regione confermano la presenza di più esemplari, e gli avvistamenti si moltiplicano. “Un uomo di una certa età” non offre sigarette turche ma ti rincorre con un machete, noi continuiamo a sperare che ritorni presto l’era del Cinghiale Bianco.