L’Italia e la paura

 

L’Italia e la paura

In queste ore leggo varie notizie che manifestano preoccupazione per quello che sta accadendo in Afghanistan.

La gente, ovviamente condizionata dai grandi manipolatori dell’informazione, inizia a preoccuparsi e a temere quello che può succedere e tutto questo, altrettanto ovviamente, fa nascere in me delle grandi perplessità che non derivano da mia scienza e consapevolezza, ma solo dal comune buon senso.

Fino a ieri eravamo terrorizzati dall’epidemia, dal covid 19 e varianti varie; oggi non lo siamo più perché siamo vaccinati ed abbiamo il “lasciapassare verde”; anzi il “sublime” ministro Speranza (tanto nomini) ha in questi giorni sottoscritto l’accordo stato regioni per le cure domiciliari dei contagiati che dimostra  due cose importanti: la prima, che, se non si tratta dell’ennesima truffa ai danni dei cittadini, esiste una possibilità di cura domiciliare dal Covid, fino a ieri sempre negata, tanto è vero che le indicazioni del Ministero della sanità erano tachipirina e vigile attesa; la seconda, che, esistendo una cura per questa malattia, cessano le ragioni pratiche, ma soprattutto giuridiche, per continuare la sperimentazione di massa dei vari sieri che continuano a chiamare vaccini.

Se a questo aggiungiamo che il direttore generale dell’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) ha dichiarato che “il 30 settembre si chiude la campagna vaccinale di massa”, ormai c’è da stare tranquilli, non bisogna più avere paura.

O meglio dal 30 settembre non dovremo più avere paura, anzi in questi giorni assisteremo, come già stiamo assistendo, alla recrudescenza dei dati epidemici, che non dovrebbero essere diffusi, per spingere gli ultimi ritardatari a farsi iniettare il siero delle meraviglie per potere andare a cena al chiuso, per poter prendere i treni della TAV, per partecipare ai matrimoni, ecc.

Silenzio totale, ovviamente, sul fatto che i vaccinati si possono ammalare e che possono essere contagiosi.

Io che non mi sono terrorizzato, non ho assunto alcun vaccino, o sedicente tale, non ho alcun lasciapassare di nessun colore, resto perplesso su come la gente possa essere plagiata e condizionata.

Fino a ieri si temeva di morire per una strana malattia epidemica creata in laboratorio, oggi, sol perché hanno fatto due iniezioni di un siero, dagli effetti per lo più sconosciuti, che sicuramente non immunizza, forse depotenzia la malattia, ma lascia ugualmente contagiabili e contagiosi, si sentono sicuri e allentano le misure igieniche di protezione, diventando, così, veramente un pericolo per la società tutta.

Finita per i più, purtroppo, la paura del contagio, da cui, invece dovrebbero comunque continuare a proteggersi, nasce un’irrazionale nuova paura: i talebani.

Sicuramente un popolo coraggioso, di instancabili combattenti; ma li avete visti come sono armati? avete visto effettivamente chi sono? e, soprattutto, dove sono?

Sono riusciti, in breve tempo, a riconquistare tutto l’Afghanistan in vestaglia e motorino, contro un esercito regolare addestrato dai forti, ben armati, coraggiosi e capacissimi soldati americani, (noi li conosciamo dai racconti degli anni 40 del secolo scorso) le cui imprese gloriose esistono solo sui film di loro produzione.

Anche questa è una paura indotta, costruita ad arte da una televisione e stampa asservite, andate a vedere su una cartina geografica dove sta l’Afghanistan e chiedetevi se c’è d’aver paura.

Ma soprattutto cercate di capire che l’unica arma di difesa che abbiamo siamo noi stessi: ricostruiamo lo spirito comunitario, sentiamoci vicini e difendiamoci a vicenda, riappropriamoci della nostra identità nazionale distrutta dalle vicende dell’ultimo conflitto del secolo scorso, tiriamo fuori il coraggio tipico delle nostre genti, torniamo ad essere, in prima persona, i difensori delle nostre terre e delle nostre famiglie; non affidiamoci a terzi che ci vogliono sudditi e, possibilmente schiavi.

Approfittiamo delle nostre paure per tornare ad essere Italiani, orgogliosi di esserlo.

 

Immagine: https://www.lettoquotidiano.it/

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