Cambiare tutto perché nulla cambi. È una trita e ritrita citazione del pensiero, tutto italiano, frutto del gattopardesco ragionamento del noto libro di Tomasi di Lampedusa.
È la realtà dell’Italia di sempre, oggi più attuale che mai.
Lo vediamo nella quotidiana azione politica. Gli Italiani hanno votato in massa il partito che sembrava la manifestazione di un cambiamento radicale di tutte le storture e le criticità introdotte dalla cosiddetta sinistra, dai cosiddetti governi tecnici dei “migliori” e dalla falsa opposizione dei 5 stelle, ennesimo tradimento dei propri elettori.
La maggioranza degli Italiani volevano che si risolvesse la crisi energetica, frutto, soprattutto, di una guerra insensata nel cuore dell’Europa, voluta da una nazione (USA) che europea non è, anche se tiene nel nostro continente ed in Italia in particolare truppe di occupazione, ed invece il “nuovo” governo italiano insiste nell’invio delle armi al folle strumento di interessi anti ucraini, l’illegittimo presidente di quella nazione, Zelensky, il quale probabilmente ha trovato un suo interesse molto personale nel far massacrare e soffrire il proprio popolo.
Invece di gettare acqua sul fuoco e cercare, per il popolo ucraino, un’uscita dignitosa dalla guerra invitiamo in Italia quel folle massacratore del proprio popolo, manifestandogli addirittura “amore” e non capendo che è proprio la presenza di personaggi senza scrupoli e antinazionali come quello che impedisce la fine del massacro di questa guerra.
Bastava rinunciare all’entrata nella NATO, smantellare i laboratori di armi chimiche ai confini della Russia, smettere il bombardamento quotidiano delle cittadine russofone e impedire l’installazione di basi missilistiche americane ai confini russi per non fare iniziare questa tremenda guerra nel cuore dell’Europa. Ma, Zelensky, su istigazione di una nazione che non è europea, ha continuato imperterrito nell’azione dannosa per il suo popolo e per l’Europa tutta.
Mentre il vecchio governo si è limitato a portare questo personaggio soltanto in video e al cospetto di quella genia di “sprovveduti” (e sono buono a chiamarli così) dei parlamentari italiani, questa signora, che si definisce “patriota” (non so a quale titolo), lo vuole addirittura ricevere a Roma per profanare la nostra città sacra.
La maggioranza degli Italiani volevano che si bloccasse in modo totale l’attuazione della folle agenda Draghi, tesa fondamentalmente alla realizzazione del PNRR, il cui obiettivo principale è un indebitamento oltre misura delle nostre future generazioni per costruire un sistema di controllo ed alienazione attraverso la digitalizzazione. Basta vedere il piano, già in attuazione, di trasformazione della scuola, teso alla “ebetizzazione” dei nostri adolescenti che, già colpiti dall’assurdo modo di costruire (demolire) i programmi negli ultimi anni, si vedrebbero completamente stravolto il metodo di insegnamento a partire dalla struttura delle aule per arrivare all’eliminazione dell’azione manuale dell’uso della penna, della carta e della lettura fino alla destrutturazione delle capacità di pensiero autonome, di analisi e di critica.
Né possiamo trascurare il fatto che il PNRR, con la rigidità dei suoi tempi e delle sue regole, potrebbe portare, a causa dell’Italia a due velocità, addirittura alla spaccatura della nostra nazione in almeno due tronconi.
Anche in questo caso il “nuovo” governo pare ripercorrere la strada segnata da Draghi esaltando addirittura la propria continuità con il governo precedente.
Questo senza capire o fingendo di non capire le ragioni profonde dei voti ricevuti.
Che questo serva di lezione a chi crede che esistano ancora nella realtà la destra e la sinistra politiche, sono entrambe due forze falsamente contrapposte per catalizzare alternativamente il voto del dissenso per ricondurlo surrettiziamente nell’alveo del sistema. Due forze uguali e falsamente contrapposte per ricondurre il tutto sotto il controllo dello stesso padrone.
Cambiare tutto per non cambiare nulla!
L’alternativa? Creare l’unità del popolo italiano vivificato da una nuova visione identitaria che accomuni tutti, destra e sinistra, per combattere il nemico visibile attualmente annidato nei vertici dei partiti falsamente di destra e di sinistra, entrambe espressione autentica del sistema straniero di controllo.