La luce oltre il buio

 

La luce oltre il buio

In Italia, tutto o quasi va male. L’inflazione aumenta, non troviamo i soldi per aiutare concretamente le famiglie, ma troviamo quelli per comprare le armi da inviare in Ucraina, siamo detentori di un patrimonio culturale materiale unico al mondo e facciamo di tutto per danneggiarlo, come dimostra la folle idea di trasferire la sede storica della Biblioteca Nazionale di Napoli per fare spazio a società organizzatrici di manifestazioni ed eventi, con conseguente dispendio e sperpero di denaro pubblico.

Ovviamente si tratta dei famosi (forse è meglio dire famigerati) soldi del PNRR, che, anche in questo caso, sono spesi senza criterio e per un’operazione inutile, anzi dannosa: andiamo ad aggravare la nostra già pesante situazione debitoria e dimostriamo, in tal modo, di non avere una concreta e seria visione strategica di come spendere questi soldi. Nel PNRR è difficile vedere una strategia di spesa tranne quella fine a sé stessa del grave indebitamento per la totale digitalizzazione della nostra vita pubblica e privata, non per migliorare le nostre vite ma per controllarle totalmente e ridurci nella nuova schiavitù, generata dai debiti, dal controllo e, inizialmente, solo dalle sanzioni ma, in seguito, da progressive limitazioni di libertà per chi cerca di sottrarsi al controllo stesso.

Sembra un giro di parole ma rappresenta la subdola manovra dei venduti ai nemici dell’Italia per farci entrare consenzienti in quella che ho chiamato la nuova schiavitù mascherata da due parole seducenti, modernità e progresso.

È solo un aspetto del buio che ci circonda perché tutta la realtà porta solo oscurità. Gli Italiani ancora non hanno realizzato completamente quello che sta accadendo, anche se sono anni che manifestano il loro bisogno di cambiamento radicale, la loro insoddisfazione; ma continuano a farsi ingannare perché non vogliono credere chi sia realmente il nemico e soprattutto che le cosiddette istituzioni democratiche non sono istituzioni realmente rappresentative e meno che mai democratiche.

Per fermarci ai tempi recenti, il voto ai 5 Stelle ha rappresentato proprio quest’ansia di cambiamento tradita quasi subito dalla classe dirigente di quel movimento così come il voto alla Meloni è stato il voto a chi rappresentava, ma solo nominalmente, l’opposizione. Ma, così come ai tempi di Grillo nessuno credeva che quel movimento fosse solo uno strumento del sistema per catturare e neutralizzare il malessere crescente, allo stesso modo, oggi, nessuno ha realizzato appieno che il movimento della Meloni è stato utilizzato per catturare il voto dell’opposizione a Draghi e continuare a realizzare l’agenda Draghi.

Si tratta di un progetto teso alla disfatta dell’Italia da realizzare attraverso la guerra alla Russia e con l’attuazione del PNRR.

Il risultato di queste continue fregature ha portato all’allontanamento delle persone dalla politica. Atteggiamento favorito anche dai cosiddetti movimenti antisistema che invece di presentarsi uniti come alternativa reale, al di là di quanto dicevano, si sono rivelati totalmente funzionali al sistema che dicono di voler abbattere in quanto sono apparsi come desiderosi solo di sedersi negli scranni parlamentari senza alcuna reale volontà di contrapporsi al triste destino che ci attende.

Eppure in mezzo a questa oscurità opprimente si scorgono flebili bagliori di risveglio e ripresa. Li vedo nelle generazioni meno giovani che in numero sempre più consistente si rendono conto di tutte le narrazioni fasulle che ci vengono propalate dalla quasi totalità della stampa e delle televisioni di stato e non; li vedo anche nelle giovani generazioni, che, pur non avendo frequentato scuole che li formassero, che li aiutassero ad incrementare e sviluppare il senso critico e la capacità di analisi, iniziano a rendersi conto di una fondamentale crisi esistenziale cui non sono ancora in grado di dare soluzione. Cosa che contribuisce ad accrescere il malessere interiore. Questi bagliori, però, che potrebbero diventare una vera luce, li scorgo soprattutto nella lenta e graduale ripresa del sacro che si manifesta in modo sempre più vigoroso nelle persone e nelle cose.

Un segnale di ottimismo che ci deve far serrare i ranghi per marciare compatti e uniti verso la ricostruzione della nostra idea di identità nazionale e sociale.

 

Immagine: https://www.attivismo.info/

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