La mandrakata


 

La mandrakata

Siamo agli sgoccioli delle ferie agostane, il governo gialloverde, chiude i battenti come l’ultimo ombrellone all’avvicinarsi di un temporale, è innegabile che le nostre aspettative fossero alte, nella nostra tendenza di volare alto, ci allontaniamo “..Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni.

Il matrimonio innaturale fra Lega e 5 stelle aveva creato un mix che casualmente funzionava, le posizioni filoatlantiste e liberali di Salvini, venivano mitigate da sprazzi di lucidità a 5 stelle. Quando la lega a proposito dei gilet gialli dichiarava “ferma e totale condanna di ogni episodio di violenza” di Maio gli offriva l’uso della “Piattaforma Rousseau”, mentre Salvini (e la Meloni) legittimavano il tentato golpe di Guaidó in Venezuela, i pentastellati seppur timidamente riconoscevano come legittimo il governo Maduro. Mentre i Rousseauniani in accordo con la peggio burocrazia europea, votavano con PD e Forza Italia, Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea, il carroccio si schierava giustamente contro l’ex ministro/a di tutti i governi Merkel, sostenitrice delle O.N.G., fortemente anti-Putin, membro del gruppo Bilderberg, ed una delle massime responsabili ai tempi della Grexit, dell’attacco economico e sociale che ha ridotto la culla della Civiltà a paese del terzo mondo. 2 partiti di sistema, inseriti comunque all’interno del complesso disegno politico Italiano ed internazionale, che insieme riuscivano a fare politiche “antisistema”, archiviamo l’esperimento “gialloverde”, come esperienza breve ma intensa che ha dimostrato come fosse possibile costruire un nuovo e più giusto bipolarismo fra forze democratiche contro forze elitarie ed oligarchiche.

Adesso le aspettative degli Italiani sono: o un governo giallorosso, con dentro Fico, Renzi, Boldrini, il fratello disadattato di Montalbano e quanto altro, o un governo tecnico magari preseduto da tale Mario Draghi  presidente della banca centrale europea, ex Bilderberg, ex Goldman Sachs, probabilmente anche membro della corte Infernale, che potrebbe essere evocato da Mattarella o tramite telefonata o tramite “Clavicula Salomonis” (un grimorio seicentesco con tratti e attitudini di ogni demone e il metodi di evocazione). L’Alternativa è il ritorno alle urne con una probabile vittoria del “nuovo” centrodestra unito, comprensivo di Forza Italia, che per voce di Mara Carfagna aspica di “..rappresentare al meglio l’identità di un centrodestra moderato, liberale, riformista ed europeista”.

Ci resta pur sempre l’Ippica, una delle voci più limpide in questa crisi di governo resta Gianluigi Paragone senatore pentastellato con un passato di direttore de “La Padania” e direttore vicario di Libero, nonché conduttore su La7 del Talk Show “La Gabbia”, programma che diede ampi spazi a posizioni anti-sistema, criticando aspramente il neoliberismo, tanto che nel 2017 con l’arrivo come direttore di LA7 di Andrea Salerno in programma fu cancellato. Paragone durante la trasmissione Omnibus del 27 agosto annuncia che non voterà la fiducia ad un governo  M5S e PD, sino all’ultimo Paragone ha tentato in extremis la creazione  di governo Gialloverde con Di Maio Premier e Salvini Vicepremier, ma senza Conte, Tria, ed altri “Signor No”.

Intanto fra pochi giorni il 14 Settembre a Roma si tenta di dar vita ad un nuovo  movimento Sovranista, “Interesse Nazionale” artefice L’avvocato Francesco Toscano, autore del libro “Dittatura Finanziaria”, movimento che si dichiara: “Un nuovo soggetto populista e socialista, no euro e no Nato”, Ideologo, l’amico Diego Fusaro, che proprio dall’arena de la Gabbia di Paragone è stato fatto conoscere al grande pubblico, e lui in cambio ha fatto conoscere a molti non addetti ai lavori Marx, Gentile e Costanzo Preve. Non ci resta che incrociare le dita, intanto cerco di capire i favoriti sulla terza corsa.

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