La morte ha fatto l’uovo

 

La morte ha fatto l’uovo

1968 uno dei registi più sperimentali del cinema Italiano Giulio Questi, realizza un film Horror Thriller con venature erotiche, La morte ha fatto l’uovo, la trama del film veramente agghiacciante si dipana intorno a Marco, un dirigente d’azienda dal fare intellettuale dipendente economicamente dalla moglie, una ricca imprenditrice di pollame, finirà cibo per le galline dopo essere finito in un tritacarne. Nel pezzo di 2 settimane fa, scritto nelle ore precedenti alle manifestazioni del popolo “No Green Pass”, avevo ipotizzato una carriera da mago, oracolo o similare, nel caso avessi indovinato un’eventuale recrudescenza, di stato di polizia, e di equiparazione, “No Vax-Terrorismo”. Puntuale come la morte, arrivano i primi arresti, e la fabbrica di fango necessaria per dare il via ad una nuova strategia della tensione.

Visto che nonostante le provocazioni del sistema, i tanto desiderati scontri di piazza non ci sono stati, si è ricorso ad un più facile processo alle intenzioni, intercettata dalla Digos e dalla Polizia postale una pericolosissima chat Telegram dove apprendiamo dagli organi di stampa si sarebbero incitati i partecipanti a queste manifestazioni a realizzare azioni violente. Da Milano parte un’operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Sezione distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, scattano le prime perquisizioni a Milano, Roma, Bergamo, Reggio Emilia, Venezia e Padova, perquisizioni  che hanno portato al fermo di 8 “Terroristi”, 5 donne e 3 uomini. Oltre alle abitazioni degli indagati, i controlli hanno riguardato pc, cellulari e account social. Trovate nelle chat l’indirizzo del premier Draghi, e un’istigazione a “far saltare i furgoni delle tv” con bottiglie molotov” (che non risulta possedessero), si è parlato anche di armi, trovate nell’abitazione di uno degli indagati, vicino all’indipendentismo veneto, armi detenute con regolare porto d’armi per uso sportivo, perlopiù ad aria compressa. Apprendiamo dalla stampa con dovizia di particolari, che anche un’altra attivista indagata, residente in provincia di Venezia, In passato aveva il porto d’armi, ma che le era stato revocato per problemi psichiatrici. A casa degli altri sono stati trovati, spray urticanti, coltelli da cucina manici di scopa, una katana, (una spada giapponese) senza taglio e numerose “Uova”. Prevedo che presto per fare una frittata ci vorrà il porto d’armi. Stando alle indagini della Digos, coordinate dal capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e dal pm Piero Basilone, le “azioni violente” che si stavano programmando erano “tese a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale”. I terroristi apparterrebbero ad una frangia composta da persone con un “profilo basso”, gente comune: disoccupati, operai, camerieri, con un’età compresa tra i 33 e i 53 anni. La chat incriminata era composta da meno di 200 persone, le informazioni sarebbero state ricavate grazie a trojan inviati via chat dalla polizia postale in quanto il servizio di messaggistica Telegram fondato dall’imprenditore russo Pavel Durov non fornirebbe al contrario di Facebook e WhatsApp informazioni relative all’utenza che usa gruppi e canali.

L’inchiesta di Milano secondo gli inquirenti confermerebbe la violenza non solo verbale dei no vax, ed i blitz rientrerebbero in una importante attività preventiva contro disordini, che nonostante tutto tardano ad arrivare. Il difetto principale dei fermati è quello di non essere vicino ad un’area politica definita, non fanno parte né della frangia anarco-insurrezionalista, né del Neofascismo, da sempre capri espiatori per ogni tentativo sovversivo. 8 leoni da tastiera senza colpa alcuna, per un reato di opinione, consumato per lo più su un social russo, sono finiti nel tritacarne mediatico. Nel Frattempo, nella notte che precede l’11 settembre data prevista per nuove manifestazioni, nel cimitero militare di Nettuno, sono stati profanati alcuni loculi del Campo della Memoria, in cui sono sepolti 35 soldati del battaglione Barbarigo della X flottiglia MAS, morti nel 1944 nei combattimenti seguiti allo sbarco alleato di Anzio. Il Sacrario, ufficialmente riconosciuto dal Ministero della Difesa tra i Cimiteri di Guerra, ha subito un atto vandalico. Ignoti hanno profanato cinque tombe e trafugato i resti di due caduti. Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli ha depositato un’interrogazione parlamentare  al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, chiedendo di dare priorità al recupero delle salme, e di farsi carico degli oneri di ripristino delle lapidi danneggiate. Una voce nel vuoto in un totale disinteresse delle istituzioni, e dei media. Se si arriverà all’identificazione dei colpevoli il reato sarà derubricato a “ragazzata”, vuoi mettere con i pericolosi terroristi no vax dalle uova facili. Sempre ammesso che tutto non faccia parte di un disegno più ampio, surriscaldare gli animi sino a far scoppiare un singolo gesto realmente “Terroristico”. Se questa evenienza avvererà ho già pronta una Tiara, un mantello, e sono pronto a intraprendere la carriera oracolare col nome di Ocram il Magnifico, nel frattempo faccio sparire le galline, non si sa mai.

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