La società dei cretini

 

La società dei cretini

Un tempo si evitava di dare spazio ai cretini: poverini non era colpa loro e certamente non era censura evitare di dare pubblica contezza di palesi idiozie.

Oggi non è più così, anzi più le cose dette sono stupide e prive di senso e più vengono riprodotte, magari per criticarle, e questo crea un vortice di comunicazioni devianti che, probabilmente, renderanno noto un individuo che sicuramente inizierà a vendere le insulse cose da lui prodotte.

Sono le devastanti conseguenze di una società priva, ormai da decenni, di politica, di cultura, di etica, dove le carriere si sono costruite non per meriti reali ma solo per “lecchinaggio” o per appartenenza a conventicole di dubbia qualità o per altri motivi inconfessabili.

Certo, per fortuna, esistono delle sempre più rare eccezioni, ma non è il caso di quel docente universitario, che dovrebbe educare e formare la futura classe dirigente, che si è permesso di vomitare idioti e “autosqualificanti” giudizi su due personaggi che hanno dato un certo lustro alla cultura italiana di qualità.

Mi riferisco al regista Zeffirelli ed alla scrittrice Oriana Fallaci: il primo ha fatto dei film di una grande poesia e di una bellezza infinita, l’altra ha affrontato con coraggio temi scottanti. Il nostro super scienziato e letterato ( “Io sono docente universitario” è una delle frasi dietro le quali vuole legittimare le sue cretinate, ovviamente è la modernizzazione del “Lei non sa chi sono io” di un tempo) ha osato tacciare di razzismo questi due insigni Italiani, proprio lui che esulta ed esalta i trafficanti di esseri umani della Sea Watch.

Io non condivido molte delle idee di Zeffirelli e della Fallaci, ma ne riconosco il valore anche perché nella mia concezione la cultura non ha colore politico e discriminare per le idee persone di valore è idiota.

Tutto questo fa il paio con la notizia diffusa dai “media” di quei cretini ed ignoranti che si oppongono a far erigere a Trieste la statua per D’Annunzio perché fascista. Il Vate, colui che abbiamo studiato diffusamente nei licei dell’Italia antifascista, è un grande in assoluto e non ha mai preso la tessera del PNF; ma anche se l’avesse presa sempre grande sarebbe rimasto.

Vogliamo rinnegare il genio di Guglielmo Marconi, la modernità assoluta di Marinetti e del Futurismo, la forza del pensiero di Gentile, la profondità di Evola, Rocco, Costamagna, Ojetti, Sironi, Balla, De Chirico…. Potremmo continuare all’infinito con figure e personaggi che nei loro settori sono stati grandi, grandissimi, e questi, sì, fascisti.

La cosa più grave, però, è che viene dato spazio a questi scemi del paese quasi dicessero cose con un minimo di senso. A questo punto non possiamo dimenticare coloro che volevano mettere all’indice il sommo poeta, Dante, perché omofobo.

A Roma si dice che “la mamma dei cretini è sempre incinta” ma purtroppo con il grande calo demografico in atto dobbiamo ritenere che, da qualche decennio, siano rimaste solo queste a proliferare.

Torna in alto