La vera crisi

 

La vera crisi

Non mi appassiona l’esito della crisi istituzionale in atto perché qualunque dovesse essere la soluzione, per noi Italiani, purtroppo, non cambierebbe nulla. Sia se ci fosse un nuovo governo Conte, o un governo di centrosinistra con un altro primo ministro, o un governo tecnico a qualsiasi guida, o un governo di centro destra, tutto rimarrebbe immutato tranne i nomi di alcuni o di tutti i ministri. Niente cambierebbe neanche se si andasse a votare, data la legge elettorale che limita la possibilità concreta di presentare liste al di fuori di quelle volute dal sistema ed impedisce la scelta dei “migliori”.

Infatti l’Italia rimarrebbe all’interno dello schema liberista e globalizzato, tutti continuerebbero a indebitare noi Italiani con la trappola dei prestiti europei ad interesse e condizionati (tra l’altro prestiti effettuati con i nostri soldi), nessuno protesterebbe per le frasi ingiuriose di alcuni staterelli UE, nessuno censurerebbe le assurde previsioni di spesa, fatte dal governo uscente, dei molto ipotetici prestiti europei, nessuno avrebbe a cuore l’interesse nazionale, nessuno studierebbe ed attuerebbe un piano serio per ricostruire lo spirito identitario, l’orgoglio di essere italiani. Ma soprattutto nessuno si porrebbe il problema della vera crisi italiana.

Con la cosiddetta epidemia in atto tutti, anche i più terrorizzati fra i cittadini, iniziano a capire che il governo e le istituzioni tutte mentono e non si capisce perché; infatti non lo fanno per non spaventare la popolazione, cosa che sarebbe comunque sbagliata, ma che avrebbe un senso, ma lo fanno terrorizzando la gente che se ne sta chiusa in casa, impedendo ai figli minori, piccoli o grandi che siano di socializzare, creando dei danni enormi le cui conseguenze tra poco inizieremo a vedere.

Mentono sui dati dei morti, dei ricoverati, dei contagiati, delle terapie intensive; mentono sui dati di mortalità, sulle percentuali e sugli indici fasulli e privi di senso che ci stanno fornendo; l’ISTAT (Istituto Superiore di Statistica) si rifiuta di fornire i dati autentici, che dovrebbero essere pubblici, agli operatori del settore. Perché questo modo di agire?

Intanto tutti ci rendiamo conto dell’assurda crisi economica che si sta creando ad arte. Le prime vittime sono il turismo e la cultura, infatti, si stanno colpendo in modo idiota tutti gli operatori del settore chiudendoli proprio nel momento (vedi vacanze di Natale) di poter recuperare margini di sopravvivenza per superare questo momento di difficoltà. E’ un settore importantissimo per l’economia nazionale ma, soprattutto, è un settore vitale per l’essenza stessa della nostra grande nazione: tutto l’immenso patrimonio di beni culturali e naturali di cui siamo possessori non potrà sparire, ma se distruggiamo i nostri addetti al settore, cadrà tutto nelle mani dei grossi operatori e delle multinazionali del turismo straniero che sfrutteranno per i loro interessi tutte le nostre bellezze naturali e ricchezze artistiche.

Ma non basta, si iniziano a vedere i primi sintomi degli enormi danni che le sciagurate scelte dei “tecnici” e dei sedicenti politici stanno arrecando alla popolazione. Si inizia a calcolare, in una prima stima, approssimativa per difetto, che i danni dovuti alla separazione sociale (clausura domestica, chiusura delle scuole, delle palestre e delle attività culturali e sportive) hanno comportato, nei ragazzi tra i dieci e i diciotto anni, in questi ultimi mesi, un aumento del 30% dei casi di autolesionismo e di suicidio.

Siamo agli esordi del problema e parliamo di giovani, ovvero del futuro, senza contare le numerose conseguenze di minor gravità che si manifesteranno nel tempo, se non ci sarà un immediato cambiamento nell’approccio al problema. La cosa viene denunciata dai medici di pediatria e soprattutto di psichiatria pediatrica.

Questo è un enorme problema dalle conseguenze imprevedibili, rappresenta la vera crisi. Sono questi i problemi autentici da cui dipende il futuro d’Italia per i quali non si prevedono capitoli di spesa.

E’ un’Italia che non capisco più, la dobbiamo cambiare, iniziando da noi stessi, ribellandoci alle disposizioni stupide, soprattutto quelle che riguardano i nostri ragazzi. Siamo sempre stati maestri nell’aggirare le norme restrittive, ora si tratta di aggirare provvedimenti stupidi ed illegittimi. Ieri in tanti abbiamo rischiato la vita ed il carcere per quello in cui crediamo, oggi si rischia, forse, una multa per lo più contestabile.

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