Latveria

 

Latveria

1895 sul supplemento domenicale del New York World per mano del disegnatore Richard Felton Outcault appare Yellow Kid, un bambino calvo con un lungo camicione giallo, è il primo fumetto moderno, inteso come storia di immagini, in cui i testi dei personaggi risultano racchiusi nelle classiche nuvolette dette balloon. Se invece intendessimo “fumetto” la semplice narrazione tramite immagini, questa arte minore andrebbe fatta risalire addirittura ai graffiti preistorici, passando per la Colonna Traiana sino ai codici miniati medievali.

Da quel primo prodotto, soprattutto prima dell’avvento dei moderni mezzi digitali, il fumetto è stato un importante mezzo per intrattenere, ed a volte, influenzare, enormi masse di giovani e meno giovani. Dal Gennaio 1930 su alcuni quotidiani statunitensi esordisce Topolino con disegni di Ub Iwerks e Win Smith su testi di Walt Disney. Nel 1932 la casa editrice Nerbini fece uscire la testata Topolino anche in Italia. Visto il successo e le capacità dei disegnatori italiani, Disney autorizzò la realizzazione di storie scritte nel nostro paese, pratica che poi si allargherà nel tempo a molti di quei paesi dove il fumetto viene distribuito. Nel 1937 nacque il giornale Paperino, ad opera di Federico Pedrocchi.

Olanda Febbraio 2019, Joan Lommers, direttore della edizione olandese di Paperino, annuncia con gran clamore mediatico che a Paperopoli verrà rappresentata per la prima volta una coppia Gay, nello specifico una coppia di lesbiche.  La motivazione del sig. Lommers, pare essere la lettera di una bambina di 10 anni, la piccola Fenna, che ha scritto alla redazione: «i miei genitori sono gay… penso sia importante venga considerato normale, ma a Paperopoli è come se non esistessero. Si vedono sempre un sacco di coppie, alcune delle quali potrebbero anche essere lgbt?» Il suggerimento è piaciuto al direttore, il quale ha subito mostrato lo schizzo di una coppia lesbica seduta a un bar.

1939 l’editore di New York Frank Torpey decise di pubblicare una rivista a fumetti, Motion Picture Funnies Weekly la quale però non ebbe successo, l’iniziativa destò l’interesse di un altro editore, Martin Goodman, proprietario della Western Fiction Publishing, che rilevò la testata cambiandone il nome in Marvel Comics. Negli anni ‘60, Stanley Lieber nipote di Goodman, iniziò a lavorare per Marvel Comics, come scrittore di storie, con lo pseudonimo di Stan Lee. Col tempo divenne direttore dell’azienda che nel 1961 cambiò poi denominazione in Marvel Comics. Fu il periodo in cui, insieme a Jack Kirby, creò la maggior parte dei personaggi che popolarono quello che è l’universo narrativo noto come Universo Marvel. Fra i molti personaggi Marvel nel luglio del 1976 viene pubblicata la serie de: “Gli Eterni”, con testi e disegni di Jack Kirby.

Marzo 2019, la Marvel annuncia che anche dal Fumetto de: “Gli Eterni” sarà tratto un film e relativo franchise, la casa di produzione ha annunciato che nel film ci sarà “finalmente” il primo super-eroe apertamente omosessuale. La storia de Gli Eterni immaginata da Kirby narrava dell’esistenza di una razza di antichi Dei creati da alieni, i Celestiali, con l’intenzione di farli diventare i difensori della Terra.

Nel 2003 Luciano Lanna e Filippo Rossi editano per Vallecchi il libro Fascisti Immaginari, un tomo di oltre 600 pagine, il fumetto ha un grande spazio, ai supereroi Marvel, è dedicato un intero capitolo, pur essendo un tipico prodotto made in U.S.A. ha contribuito alla creazione di un’epica, con il motto “supereroi con super problemi”, si è dato rilievo anche alle debolezze dei “buoni” e spesso anche alle grandezze dei “cattivi”.

In Italia i Fumetti Marvel furono distribuiti da Max Bunker, alias Luciano Secchi, autore fra l’altro dei fumetti Kriminal ed Alan Ford, oggi il MarvelVerso e Paperopoli sono diventate Gay-friendly  e nessuno pare possa farci niente, probabilmente se le storie del gruppo T.N.T. fossero pubblicate oggi, Emanuele Fiano griderebbe allo scandalo per le magliette del fido Grunf, sull’intrusione LGBT nel fumetto invece tutto tace, speriamo in Paperinik, o non ci resta che chiedere asilo politico a Latveria.

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