Le tentazioni dell’Arcangelo [5]

 

Le tentazioni dell’Arcangelo [5]

Ancora nel 1957, scrivendo a un amico rimasto in Romania, Cioran ricordava il tempo in cui le superstizioni della democrazia ripugnavano a entrambi e ribadiva la sua condanna del parlamentarismo, definito «vergogna della specie, simbolo di un’umanità esangue, senza passioni né convinzioni, inadatta all’Assoluto, priva d’avvenire, limitata sotto ogni aspetto». Per quanto riguarda Cioran, quindi, se pure non possiamo parlare di adesione alla Legione, anche per la diversità di vedute su molti punti – su tutte il fatto che la Legione voleva conservare alla Romania il suo carattere fondamentalmente contadino mentre egli si schierava a favore dell’industrialismo considerando il mondo contadino una disgrazia per il suo Paese – pure egli è a pieno titolo uno dei tanti intellettuali che ne fiancheggiarono e ne sostennero l’azione.

Tra questi vi è Costantin Noica, uno dei più importanti filosofi romeni, studioso di Kant e di Cartesio. Nel 1938 si recò a Parigi con una borsa di studio del governo francese per approfondire i suoi studi sul filosofo di Könisberg; appresa in Francia la notizia della morte di Codreanu, inviò in Romania un telegramma in cui dichiarava di aderire al movimento legionario, in segno di protesta contro le persecuzioni e gli assassinii. Prima di questa formale adesione, le posizioni di Noica erano vicine a quella destra spirituale che, come ebbe a dichiarare lui stesso, esprimeva la collettività romena e rispetto a quelli che definiva gli amici ebrei dichiarava: «quello che ci dispiace è che non è loro concesso di vedere e capire tutto quello che c’è di buono e di onesto nel legionarismo. Ci dispiace che soffrano per non partecipare in nessun modo, senza neanche la speranza, senza neanche l’illusione, al domani della Romania».

Tornato in patria, Noica conseguì il dottorato di ricerca con una tesi intitolata Schitza pentru istoria lui cum e cu putintza ceva nou? (Abbozzo per la storia del ‘come è possibile qualcosa di nuovo?’) in cui esprimeva la sua fiducia in un destino diverso per la Romania, rispetto alla sudditanza politica ed economica nei confronti delle potenze occidentali. Noica assumeva posizioni di impegno e responsabilità all’interno del movimento legionario; l’8 settembre 1940, tre giorni dopo la cacciata di re Carol II  riprendevano le pubblicazioni del settimanale legionario «Buna Vestire», di cui Noica divenne redattore capo.

Nominato referente per la filosofia all’Istituto Romeno di Berlino, Noica partì per la Germania e vi rimase fino al giugno 1941, quando anche la Romania entrava nella Seconda guerra mondiale. Durante il soggiorno tedesco, Noica entra in contatto con Heidegger e Hartmann e gli viene proposto di scrivere una storia della filosofia romena per una casa editrice tedesca; suggerisce la stesura di una storia della vita spirituale romena per far comprendere l’anima romena al pubblico dell’Europa occidentale.

L’opera non vedrà mai la luce, ma solo una sorta di impostazione generale nel volume Pagini despre sufletul rominesc (Pagine sullo spirito romeno).

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