Li conoscevo bene

 

Li conoscevo bene

1 marzo 2017 si spenge all’età di 84 anni Il “Barone Nero”, Tomasso Staiti di Cuddia, Delle Chiuse, il migliore tra i missini, il più colto, il più elegante, autore del più bel libro mai scritto su un mondo che ci è appartenuto, e che non c’è più, quel “Confessioni di un Fazioso” pubblicato da Mursia nel 2007, ed autore insieme a Beppe Niccolai della più bella e appassionata mozione politica sentita in un congresso del Msi “Segnali di Vita”. Correva l’anno 1984 (quello di George Orwell), con un discorso congressuale di duro attacco ad Almirante e all’almirantismo, si candidò alla segreteria del partito ottenendo i voti dei firmatari della mozione, la quale facevano riferimento oltre a Beppe Niccolai due giovani dirigenti, Umberto Croppi e Peppe Nanni. Fu la rottura dell’unanimismo e dei giochi fatti a tavolino, uno scossone per un partito immobilizzato dalla retorica e dai miti incapacitanti nei confronti del gioco politico.

Originario di una nobile famiglia siciliana da tempo in Piemonte, negli anni 70 viene eletto per la prima volta consigliere comunale nel capoluogo lombardo nelle liste del Msi, partito a cui si era iscritto a diciassette anni, nel 49. Ma il grande salto avviene nel 79 quando Staiti viene eletto alla Camera dei deputati ed anche nella segreteria nazionale del partito, benché già da allora manifestasse posizioni molto critiche nei confronti del leader indiscusso Giorgio Almirante. Anti Almirantiano, anti Finiano, anti pure a Rauti, di cui denuncia l’iniziativa di sostenere l’intervento militare italiano nella prima guerra contro Saddam Hussein. Staiti forma la cosiddetta “Corrente del Golfo”, una componente minoritaria di cui era l’unico parlamentare e che si espresse in una serie di iniziative pubbliche contro la guerra. Fortemente antiamericano, antisionista e nemico dell’unipolarismo, al pari del già citato Bebbe, Carlo Terracciano, Stenio Solinas, Antonio Carli, e pochi altri, era talmente “Fascista” da considerarsi un uomo di “Sinistra” ispirato a quel “Fascismo immenso e rosso” descritto da Giano Accame nell’ omonima opera pubblicata nel 1990 per le edizioni Settimo Sigillo. Nobile, guascone, impenitente, terrore di mariti, avversari politici e “compagni” di partito non ha mai lesinato stilettate a nessuno, con una particolare predilezione con quelli che conosceva bene, i suoi concittadini, da la famiglia La Russa, a Daniela Santanchè, sino ad arrivare alla sua personale nemesi meneghina quel Silvio Berlusconi che descrive cosi: “Sono convinto che prima di essere un grande imprenditore sia un grande venditore Sono convinto che grandi venditori si nasca, ma che grandi politici si diventi, (..) Berlusconi ha venduto cose che in italia, prima non esistevano, e delle quali non si sentiva affatto la mancanza, interi quartieri chiavi in mano, spettacoli televisivi con spettatori chiavi in mano, partiti con elettori chiavi in mano. (..) Ha trasformato l’italia da nazione sovrana a filiale disagiata di una società con sede a Washington.”

Sono Già passati 5 anni dalla scomparsa del “Fascista” Tomaso Staiti, amico di Marco Pannella, e Giampiero Mughini e in “Fascismo”, è tornato di moda come non mai, molti degli attori, protagonisti del nuovo totoministri del primo governo “Post Missino” della repubblica italiana nata dalle resistenza, Tomaso li aveva ben descritti nei suoi scritti, ultimo in ordine di tempo, il volume reperibile solo in formato digitale “Il Suicidio della Destra – non uno schianto, una lagna”, che ritrae in copertina in nuovo presidente del Senato Ignazio la Russa, artefice da ministro della difesa del governo Berlusconi IV, del palese tradimento agli interessi nazionali legittimando gli attacchi, alla Jamahiriya di Muhammad Gheddafi, che porterà alla destabilizzazione del mediterraneo e al brutale assassinio del presidente libico, andando persino a forzare il volere di Silvio Berlusconi che almeno in quel frangente cercò (inutilmente) di posizionarsi dalla parte giusta della storia.

Per assurdo, il “filo americano”, Berlusconi, seppur preda di demenza senile, è l’unico dei tre Leader del “Centrodestra”, a non schierarsi apertamente (e gratuitamente) con la nuova guerra per procura statunitense, intesa alla distruzione (politica) della Russia, e a quella economica dell’Europa, a mezzo dell’ attore NATO Volodymyr Zelenskyy.
Tutti gli ex “missini”, aennini, leghisti, forzisti, in attesa di cadrega si spintonano (sempre inutilmente) per rivendicare il proprio “Antifascismon miltante”.

Il Neo eletto presidente del Senato, Quell’Ignazio che Staiti prese letteralmente a schiaffoni, nel proprio discorso di insediamento cita il mandante dell’assassino di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, l’amico dell’infoibatori di italiani, ed ex presidente partigiano Sandro Pertini. Non mancheranno pure riferimenti alle barbarie “Nazifasciste” della deportazione dal ghetto ebraico di Roma, il “Fascismo”, secondo in nuovo vangelo Finiano, torna ad essere il “Male Assoluto”.

Vladimir Putin, logo delle maglietta Salviniane e di (in)probabili finanziamenti alla lega, è diventato il nemico pubblico numero 1-

Le libere repubbliche del Dombass (per la prima volta riconosciute a livello europeo con una “consolato” inaugurato a Torino nel 2016 dal consigliere comunale di fratelli D’Italia Maurizio Marrone) devono tornare sotto occupazione Ucraina. Così ci chiede lo Zio Sam. I “Fascisti” Italiani tanto cari alla sinistra, si dimostrano ancora una volta la carne da cannone del sistema, il futuro “Aspen/governo” di centrodestra, riuscirà forse in politiche interne di piccolo cabotaggio, (seppur importanti) come il blocco del dll Zan, una diversa politica migratoria, e un ritorno al tanto vituperato trinomio di “Dio Patria Famiglia”, ostico alla Cirinnà, peccato che Dio (almeno ad ascoltare il patriarca Kirill), abbia già fatto una scelta di campo e la “Patria” servita, non sia la nostra. Resta pur sempre da sistemare la famiglia, Francesco Lollobrigida cognato della Giorgia Nazionale viene confermato capogruppo di FdI alla Camera, Marta Fascina compagna/badante di Silvio Berlusconi risulta eletta alla Camera in Sicilia, e sul versante Lega, Giorgetti l’apprendista stregone di Mario Draghi, pare confermato all’economia. A breve i primi incontri per l’ufficializzazione del nuovo (vecchio) esecutivo, poi finalmente il parlamento del cambiamento potrà instaurarsi, e continuare tutte le politiche del vecchio. Una data simbolica potrebbe essere il 28 0ttobre, già immagino il discorso di insediamento del primo premier donna della repubblica Italiana:

«Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli:
potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti.
Potevo: ma non ho”.

Mannaggia, non è andata bene nemmeno questa volta, non resta che aspettare i prossimi 100 anni.

“Lo posso dire con certezza, li conoscevo bene, e ancora li conosco (..) Di tutto quello che è accaduto nel mondo della destra del movimento sociale prima e del “Trasloco” non certo mio in Alleanza nazionale poi ho conoscienza diretta (..) posso capire meglio di chiunque altro le loro dinamiche e le loro motivazioni che stanno alla base di molti dei loro comportamenti e che si riassumono in 3 semplici parole Potere – Posti – Soldi.”

– Tomaso Staiti di Cuddia -Il Suicidio della Destra.

 

Immagine: https://espresso.repubblica.it/

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