30 maggio 1431 Giovanna d’Arco morì arsa viva dopo un processo per eresia. 14 maggio 2020 la deputata del gruppo misto Sara Cunial, eletta con il movimento 5 stelle, ed espulsa ad aprile 2019 ha tenuto un discorso alla Camera, in cui ha criticato il governo per la gestione dell’emergenza coronavirus. Nella lettura del discorso, tenuto con voce tremolante ma di forte impatto emotivo, ha sferrato un attacco diretto al Presidente del Consiglio Conte, al Presidente della Repubblica, a Big Pharma a Bil Gates e a tutto ciò che gira intorno a varie teorie, considerate di controllo da alcuni, e di complotto da altri.
La nostra Giovanna D’Arco, nel suo intervento sostiene una serie di teorie, che vedono coinvolti, il miliardario statunitense Bill Gates, l’Unione Europea, Matteo Renzi, ed il Presidente della Repubblica: “Lo scientismo dogmatico è protetto dal nostro pluripresidente della Repubblica, che è la vera epidemia culturale di questo Paese”. Sara Cunial è fra i parlamentari una delle più convinte no-vax, Il 6 gennaio 2018 venne momentaneamente sospesa dal Movimento 5 Stelle in seguito a un post pubblicato su Facebook dove paragonava le vaccinazioni a un “genocidio gratuito”. Il 22 gennaio 2019 torna al centro delle polemiche per aver organizzato alla Camera dei Deputati una conferenza stampa sulla pericolosità dei vaccini. Nella prima parte del discorso punta il dito sul fondatore di Microsoft Corporation, Bill Gates, il “filantropo” statunitense, maggior finanziatore dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) di fatto mandante di tutte le politiche restrittive sulla gestione dell’emergenza Covid, attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation, creata con sua moglie nel 2000.
Nel biennio 2018-2019 ha contribuito al suo bilancio con oltre 530 milioni di dollari, secondo solo agli Stati Uniti d’America, quell’OMS che oggi viene additata dalla stessa presidenza degli Stati Uniti come corresponsabile del dilagare del Coronavirus, tanto da minacciarla di bloccare ogni finanziamento da parte del Governo statunitense, di fatto facendone del privato cittadino Bill Gates l’azionista di maggioranza. Ormai da decenni Bill Gates si prodiga nello sviluppo di piani di depopolamento e controllo sulla politica globale, si cita una sua dichiarazione dove dice, testuali parole: “Se facciamo un buon lavoro con i nuovi vaccini, la sanità e la salute riproduttiva, possiamo diminuire la popolazione mondiale del 10-15 per cento”. Promettendo di sradicare la polio, Gates ha preso il controllo del National Advisory Board (NAB) dell’India e ha imposto 50 vaccini ad ogni bambino prima dei 5 anni. Risultato: tra il 2000 e il 2017 una devastante epidemia di poliomielite che ha paralizzato 496.000 bambini, tanto, che il Governo indiano ne ha richiamato il regime vaccinale e sfrattato Bill Gates. L’ossessione di Gates per i vaccini sembra alimentata dalla convinzione messianica di essere ordinato a salvare il mondo con la tecnologia. Le epidemie più spaventose in Congo, nelle Filippine e in Afghanistan sono tutte legate ai vaccini di Gates. Nel 2010, la Gates Foundation ha finanziato uno studio sul vaccino sperimentale contro la malaria della GSK, uccidendo 151 bambini. Patrick Bond L’ex economista di Nelson Mandela descrive le pratiche filantropiche di Gates come “spietate ed immorali “. Nel 2014, ha finanziato test di vaccini sperimentali per HPV, sviluppati da GSK e Merck, su 23.000 ragazze in remote province indiane. Circa 1.200 hanno sofferto di gravi effetti collaterali, fra cui l’infertilità. Nel 2014, la Catholic Doctors Association del Kenya ha accusato l’OMS di aver sterilizzato chimicamente milioni di donne keniote con una fasulla campagna di vaccinazione contro il “tetano”.
Del resto la fertilità umana è sempre stata interesse dell’alleanza evangelico/sionista che starebbe dietro al disegno di un nuovo ordine mondiale. Un disegno eugenetico ebbe forza negli Stati Uniti per gran parte del XX secolo. La prima legge sulla sterilizzazione forzata entrò in vigore nel 1907 nell’Indiana. Successivamente, questa prassi fu adottata da altri ventinove stati, e continuò sino al 1979. Nel 1921, assai prima che Adolf Hitler salisse al potere, la Società Americana d’Eugenetica propose la sterilizzazione selettiva del dieci per cento della popolazione. Israele obbliga le donne etiopi della comunità falascia a “vaccini” con lo scopo di renderle sterili. Lo denuncia il quotidiano israeliano Haaretz, cita il caso di trentacinque donne etiopi che hanno raccontato di come, mentre si trovavano nei centri di transito in attesa di essere ammesse in Israele, (I falascia sono un popolo di origine etiope di religione ebraica), fossero state avvicinate da assistenti sanitari israeliani che le hanno obbligate ad assumere un vaccino, spiegando che era una condizione strettamente necessaria per entrare nel Paese. Come spiega il Times of Israel, la comunità falascia, è attualmente composta da 130mila persone. Un numero che Israele non vuole che cresca. Il premier Netanyahu ha affermato che “l’arrivo di immigrati dall’Africa è una minaccia per l’esistenza della democrazia.”
Tutto il gotha del capitalismo ha partecipato al finanziamento di questo peccato originale, al di là delle responsabilità accertate di Gates, un piano simile resta almeno verosimile. Oltre a usare la sua filantropia per controllare l’OMS, l’UNICEF, il GAVI e il PATH, Gates finanzia aziende farmaceutiche private che producono vaccini e una vasta rete di gruppi di facciata dell’industria farmaceutica che trasmettono propaganda ingannevole, studi fraudolenti, decidono operazioni psicologiche e di sorveglianza per mettere a tacere il dissenso e costringere alla conformità. Continua la Cunial: “Chi sta cercando un vaccino per il Covid-19 “indottrina” i medici In questa tavola imbandita c’è tutto il deep State in salsa italiana, c’è la Sanofi, che insieme alla già collusa Glaxo sigla accordi con le società di medicina per l’indottrinamento dei medici del futuro, facendosi beffe della loro autonomia di giudizio e del loro giuramento”. La Sanofi è un’azienda farmaceutica multinazionale, con sede in Francia. Insieme con la Glaxo Smith Kline, altra azienda farmaceutica multinazionale, con sede nel Regno Unito ha creato una task force congiunta allo scopo di mobilitare risorse da entrambe le società per cercare ogni opportunità per accelerare lo sviluppo del vaccino per la Covid-19. Sia Sanofi che Gsk sono attive nella formazione dei medici, considerato che questi usano spesso medicinali creati dalle aziende in questione, e non è certo un segreto. Spesso, come ad esempio nel caso della formazione dei medici di famiglia da parte di Sanofi, sono poi coinvolte le associazioni di categoria, come la Federazione Medici Medicina Generale e la Società Italiana Medicina Generale, il che spiegherebbe gli attacchi ai virologi Montanari e Tarro, scettici sull’utilità di un vaccino.
Un altro attacco diretto va all’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, reo secondo la Cunial di aver finanziato durante il suo mandato Il Global Fund to Fight Aids, Tuberculosis and Malaria, un’organizzazione non governativa, nata nel 2002, di cui la Bill & Melinda Gates Foundation che ha contribuito con oltre 2,2 miliardi di dollari alla fondazione è uno dei partner più importanti. Fra il 2014 e il 2016 l’Italia si era impegnata a dare al Global Fund 100 milioni di euro, cifra salita a 140 milioni di euro tra il 2017 e il 2019. Per trovare una cura al Covid 19 il 4 maggio l’Unione Europea ha lanciato il progetto “Coronavirus Global Response”, con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca nella lotta contro il coronavirus. Il contributo italiano al C.G.R. è stato quantificato in 140 milioni di euro, di cui 120 andranno a Gavi Alliance, una no profit creata dalla Fondazione Gates.
Non mi ritengo un no-vax, ma ne capisco la titubanza, l’Europa unita, è disunita pure sui vaccini, il Belgio ne ha solo uno (la polio); la Francia ne ha tre; la Grecia quattro (come noi prima che la Lorenzin dall’alto del suo diploma al classico decidesse di fare il T.S.O. a tutti), la Polonia ne ha otto, l’Italia con un distacco di ben 4 punti ne ha 12, il tredicesimo, per il Covid. pare in arrivo, con la benedizione di Conte, Renzi, Gates e Mattarella. Ma continuo a ritenermi favorevole all’idea di un vaccino. L’obbligo vaccinale è nato all’inizio dell’Ottocento, con la diffusione della vaccinazione contro il vaiolo. I medici avevano infatti notato che proteggendo il singolo era possibile evitare la diffusione dell’epidemia ma anche che, per ottenere questo risultato, era necessaria un’adesione massiccia. La scelta di intervenire in modo coatto e organizzato si inseriva in un filone di pensiero, nato in Germania, secondo cui lo Stato si deve occupare attivamente di mantenere nella migliore condizione di salute possibile i propri sudditi. In Italia l’obbligo vaccinale risale al 1939, sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 152 del 1° luglio 1939, veniva pubblicata la legge n. 891, che sanciva l’obbligo del vaccino per la difterite, che sarà la prima delle 4 vaccinazioni obbligatorie, ergo il primo si Vax fu il Duce. Allora non si capisce il perché anche nella destra radicale, abbondi un forte sentimento no-vax, lo spiega bene in un post Matteo Luca Andriola ” Innanzitutto credo che bisogna distinguere fra un Fascismo vitalista, futurista e capace di cavalcare e rapportarsi con la modernità, col tetro e sepolcrale neofascismo che invece la modernità, incarnata con l’ordine postbellico di Yalta, liberale e comunista, la bistrattava,(..) E’ normale che un’ambiente che rifiuta la modernità tout court sia facile preda di teorie cospirazioniste e antimoderne, rifiutando anche quello che di moderno c’era nel Fascismo”.
Ha ragione la nostra Giovanna d’Arco a puntare i riflettori sulle innegabili macchinazioni dei solito noti, ma attenti a non scadere nell’abbandono del pensiero scientifico, come uscirne? Semplice, con lo Stato, uno Stato forte che verifichi le cure realmente utili per la salute pubblica e si opponga a fare del suo popolo cavie di laboratorio. Il 22 dicembre 1832 nel Regno di Sardegna viene istituito lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, con regio decreto di re Carlo Alberto che fonda il Consiglio Superiore dell’Armata Sarda, tra i cui membri anche un chimico-farmacista, con regio decreto del 26 giugno 1853, venne creato un “Deposito di Farmacia Militare”, con annesso “Laboratorio generale chimico farmaceutico”. Il servizio aveva con il compito di preparare farmaci e materiali sanitari occorrenti per l’allora Servizio Sanitario Militare. Attualmente l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare è uno stabilimento farmaceutico delle forze armate italiane, con sede a Firenze. Possiamo produrre i vaccini necessari senza versare nessun diritto alle case farmaceutiche, solo così i piani di Gates e soci, svelatici da Sara Cunial sarebbero sventati.