Ode al fido Grunf

 

Ode al fido Grunf

Aprile 1967, esce nelle edicole italiane il numero 93 del fumetto “nero” creato da Magnus e Bunker, “Kriminal”, dal titolo “Festa happening”. Il fumetto nero italiano fu un genere di fumetto che esordì’ nel 1962 con il personaggio di Diabolik, seguito da Kriminal, Satanik ed altre decine di epigoni.

Propose un ribaltamento della morale corrente, i protagonisti non erano gli eroi buoni de “Il Vittorioso” né gli eroi del fumetto statunitense, bensì ladri, e spietati assassini, che fecero gridare allo scandalo, Chiesa, media, Democrazia Cristiana e in parte anche l’intellighenzia di sinistra, tant’è che il fenomeno attirò l’attenzione del potere giudiziario che temeva la carica eversiva di questo genere di pubblicazioni. Furono anni di censure, sequestri, roghi, ed arresti e gli autori, furono costretti ad ammorbidire toni e trame per evitare il carcere, facendo perdere al fumetto la propria carica innovativa.

Ma in quello specifico numero di Kriminal, complice l’espediente dell’uso di sostanze allucinogene, la trama si sviluppa lungo linee diverse da quelle canoniche del genere “nero”, facendo diventare predominante l’aspetto satirico e assurdo con connotazioni grottesche e caricaturali. Fu il primo esperimento per un nuovo tipo di fumetto, sviluppatosi l’anno successivo sulle pagine della rivista “Eureka”, con i personaggi di “Maxmagnus”, sino a culminare nel 1969 con il primo albo della collana “Alan Ford”, una delle più longeve testate del panorama fumettistico Italiano, giunta al numero 651 dopo più di mezzo secolo di pubblicazione ininterrotta.

Alan Ford è un ragazzo biondo di bell’ aspetto, che Magnus caratterizzò sulle fattezze dell’attore Peter O’Toole. Ha passato la sua infanzia in un orfanotrofio e inizialmente è un grafico pubblicitario squattrinato, ingenuo, ed imbranato con il gentil sesso. Una serie di equivoci lo porta a essere scambiato per una recluta inviata come rimpiazzo per un gruppo governativo segreto chiamato “Gruppo TNT” (sigla dei tre elementi che compongono il tritolo ovvero tri-nitro-toluene), una squadra di improbabili agenti segreti, alla quale il nostro finirà per aderire per davvero. Il gruppo è formato oltre che da Alan, dal comandante in seconda Cariatide Gervasius De Statuis, da Geremia Lettiga, Italo-americano agente ipocondriaco quasi sempre confinato nella sede e raramente coinvolto nelle missioni, dal Conte Oliver, di lontane origini nobiliari, e dotato di intelligenza, capacità non comuni, e da un’inguaribile cleptomania, da Bob Rock, dal “Numero Uno” il vecchio e paralitico capo del gruppo, di età imprecisata, tanto che narra spesso storie di secoli passati facendo capire che tutti i personaggi storici da Adamo in poi non siano stati altro che creta nelle sue mani.

Ed infine, ultimo ma non ultimo Otto Grunt von Grunt, detto Grunf, l’inventore del gruppo, già aviere della prima e della seconda guerra mondiale, durante le quali ha servito la patria come meccanico della Luftwaffe. Uno dei personaggi più politicamente scorretti del fumetto Italiano, vestito perennemente in uniforme, o con maglioni con motti fascisteggianti, (precedendo di anni la moda Salviniana), come il Dannunziano, “Memento audere semper” o il motto coniato da Italo Balbo, quadrumviro della marcia su Roma, e governatore della Libia: “Chi Vale Vola, chi vola vale chi non vola è un vile”. Il gruppo di agenti ha sede nel retrobottega di un fatiscente negozio di fiori a New York che funge da copertura. Erano gli anni della contestazione giovanile e quella improbabile agenzia investigativa diviene popolare soprattutto fra i giovani di destra: “Negli anni 70”, ha ricordato Adolfo Urso, attuale ministro delle imprese e del made in Italy del governo Meloni, allora giovane dirigente Missino in una intervista per il libro “Fascisti Immaginari”:

“noi studenti di destra con il nostro entusiasmo e la nostra improvvisazione assomigliavamo molto al gruppo T.N.T. (..) come noi Alan Ford ed i suoi amici erano una vera e propria armata Brancaleone.”. Ogni sede Missina con il suo miscuglio di giovani proletari, nobili decaduti ed ex repubblichini, poteva identificarsi con il gruppo T.N.T, e forse anche per questo, che il quel periodo il suo autore dichiaratamente non di sinistra venne addirittura bollato come “Fascista”.

La voce in ambienti di sinistra girava già dal 1967, nascita della rivista contenitore di fumetti “Eureka”, dove Bunker aveva arruolato Giovannino Guareschi, risposta a Destra (o almeno recepita come tale) alla storica pubblicazione dei fumettofili di sinistra “Linus” fondata da Giovanni Gandini e connotata da una spiccata caratterizzazione politica. Nella rubrica della posta arrivavano spesso domande o illazioni sul posizionamento politico di Bunker, in una missiva un lettore chiese direttamente: “quanti dei vs redattori sono iscritti alla giovane italia?. Sulla propria visione politica Bunker ha espresso diversi commenti, a chi gli imputava di essere di destra in una occasione rispose:

“Premesso che essere di Destra non è un marchio di Infamia, viviamo in un’epoca di etichette, ognuno deve essere etichettato, e quindi avendo più volte chiaramente dichiarato di non essere di sinistra automaticamente sono stato piazzato a Destra. In tutta sincerità la cosa non mi è mai dispiaciuta.”

Ma chi è Max Bunker? Max nasce Luciano Secchi a Milano il 24 agosto 1939, figlio della Lupa, nell’ organizzazione giovanile ideata dall’Opera nazionale balilla, cresce leggendo i fumetti di Dick Fulmine di Carlo Cossio e Romano il Legionario di Kurt Caesar. Anche la storia del nome d’arte è particolare e la racconta lui stesso: “Eravamo nel 1945 la guerra era da poco terminata giocavamo alle isole, i più grandi prendevano quelle conosciute, mentre io che ero costretto a scegliere per ultimo optai per “Bunker”, credendo che fosse un’isola in quanto alla radio continuavano a parlare di Hitler e del suo Bunker.”

Dopo aver completato gli studi in storia e letteratura, si trasferisce a Parigi per studiare alla Sorbona. Tornato in Italia, esordisce come scrittore scrivendo romanzi gialli. Insieme al cognato Andrea Corno fonda a Milano nel 1960 l’Editoriale Corno. Il debutto come autore avviene l’anno successivo con una serie western, Maschera Nera, e una fantascientifica, Atomik, antesignano di Iron Man, creato da Stan Lee due anni più tardi, uno dei primi supereroi italiani. Il personaggio Red Norton, acquisisce superpoteri dopo aver trovato uno speciale costume, creato da uno scienziato Nazista, in grado di renderlo fortissimo. Il successo arriverà soprattutto con i “Neri” Kriminal e Satanik, ancora oggi ricordati come veri capolavori del fumetto da cui saranno tratti anche 3 Film, due per Kriminal ed uno per Satanik, considerati anch’essi dei Cult.
Nel 1970 l’” Editoriale Corno” inizia la pubblicazione dei supereroi della Marvel.

Dopo lo scioglimento del connubio artistico con Magnus, (avvenuto nel 1974) Max continua a creare nuovi personaggi, con varie case editrici da lui fondate.

Oltre al fumetto Secchi sarà autore di numerosi romanzi e regista cinematografico dirigendo 3 Film:

“Delitti, amore e gelosia” del 1982, “Lui, lei, cioè noi” del 1983 e “Alan Ford e il gruppo TNT contro Superciuk” del 1988, un corto di Animazione ricavato dal suo storico personaggio, ed inserito nella programmazione della trasmissione Rai “Supergulp”.

Oltre che il Italia Alan Ford è stato pubblicato in Francia, Brasile e Danimarca, ma il maggior successo lo ha attenuto in Jugoslavia e nelle repubbliche che le sono succedute. Questo ha fatto sì che numerosi siano nella cultura jugoslava i riferimenti alla serie. Nel film di Emir Kusturica Gatto nero, gatto bianco, un personaggio legge Alan Ford lungo tutto il film, Inoltre, la maggior parte degli improvvisati mezzi di trasporto usati da un altro personaggio del film sono direttamente ispirati alle strampalate invenzioni di Grunf. I Superhiks, rock band macedone, prendono il loro nome dalla traduzione di “Superciuk”, lo storico antagonista del gruppo. Il sito internet del Dipartimento di Elettronica dell’Università di Belgrado si chiama “tnt.etf.rs” in onore al Gruppo TNT.

Nel gennaio 1981 Max Bunker rilascia una lunga intervista a “Linea”. il quindicinale diretto da Pino Rauti. Nel 1994 fonda “Senza cuore” settimanale satirico esplicitamente schierato a destra, in alternativa al “Cuore” di Michele Serra: “non posso sopportare che la satira sia diventata un’esclusiva della sinistra, come se qui signori la avessero la capacità di ridere e di far ridere. Loro possono fare tutto, noi appena apriamo bocca ci vediamo appiccicare addosso le etichette”.

A Max le etichette non sono mai piaciute, pur rivendicando un forte anticomunismo non si è definito di Destra, bensì: “anarchico individualista”. Ha questa sua definizione un giornalista rispose che un individualista è sempre e comunque di destra, e lui replicò: “insomma per non essere definiti di destra bisogna fare parte del coro. I solisti sono destreggianti. Com’è dura destreggiarsi”.

Il occasione dell’uscita nelle edicole del numero 650 di Alan Ford l’ormai ottantaquattrenne Max Bunker rilascia un’intervista con il TGR Lombardia dove annuncia che con il numero 660 la storica testata del gruppo più sgangherato e politicamente scorretto del fumetto italiano cesserà le pubblicazioni, i tempi sono cambiati, molti dei giovani dell’altrettanto sgangherate sedi missine, oggi siedono in parlamento, dimentichi di tutto. Già da anni molti dei personaggi della serie erano scomparsi, li immagino ancora la, nel retro del negozio di fiori a sognare un domani che doveva appartenergli ma che tarda ad arrivare, i sogni fanno volare, chi ha deciso di rinunciarvi per zavorrarsi ad una poltrona, non ne è più in grado, e come direbbe il camerata Grunf, “chi non vola è un vile”. Con le oltre 80 mila pagine di Alan Ford sceneggiate (ogni albo ha circa 120 pagine), Max Bunker è diventato uno degli autori più prolifici su una singola testata della storia del fumetto mondiale. Per trovare altri autori così “affezionati” bisogna guardare al Giappone, dove il primato spetta a Takao Saito con il suo “Golgo 13”. Con Alan Ford tramonta definitivamente un epoca, In lontananza mi pare di scorgere il fido Grunf mentra saluta romanamente i suoi lettori, indossando un’altra delle sue storiche magliette: “Noi tireremo dritto…fino alla prossima curva.”

Immagine: https://www.bastabalkana.com/

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