Patria o muerte


 

Patria o muerte

279 a.C Pirro re dell’Epiro presso Ascoli Satriano sconfisse i Romani, le perdite furono però cosi consistenti che gli fece pronunciare la famosa frase: “Un’altra vittoria così e sarò perduto”. Infatti quella battaglia vittoriosa gli costerà la perdita della guerra, da allora la definizione “Vittoria di Pirro” non è più associata solamente ad un esito militare, ma per analogia viene applicato, nello sport, in giurisprudenza e chiaramente in politica.

Sabato 5 ottobre mentre nell’aula della Camera, il Premier Conte pronunciava il suo discorso per chiedere il voto di fiducia, all’ennesimo governo non votato dai cittadini, fuori in piazza Montecitorio è andata in scena la protesta di Fratelli d’Italia a cui hanno aderito anche la Lega, Casapound, Forza Nuova ed il governatore della Liguria Giovanni Toti, fresco di scissione da Forza Italia. Un successo, e mentre gli oltre 30 mila manifestanti risalivano felici sui pullman provenienti da tutta Italia, il sistema sferrava il più grave attacco alla democrazia della storia repubblicana. In poche ore migliaia di pagine Facebook ed Instagram di voci alternative sono state cancellate. Scomparse le pagine nazionali, regionali, provinciali e perfino pagine private di singoli militanti di Casapound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore, cancellate perfino le associazioni satellite che si occupavano di ecologia cultura o volontariato. Chiusa la pagina ufficiale del Fronte Nazionale, pagine istituzionali di Lega o FDI sono ancora attive, ma sono moltissimi i militanti che si sono visti sparire anni di post, foto, battaglie politiche.

La società di Mark Zuckerberg entra prepotentemente in appoggio al neo governo mondialista giallo-fucsia. Chiunque osi essere contro l’ennesimo colpo di stato, non ha più neppure il diritto di parola. La scusa ufficiale è che tali organizzazioni «diffondono odio», le stesse parole usate da Dario Franceschini, che commentando il discorso di Conte ha dichiarato “..discorso riformista e progressista (..) oggi si chiude la stagione dell’odio, guardiamo avanti”. Il comunicato del colosso di Cupertino dichiara: «Le persone e le organizzazioni che diffondono odio (..) non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell’”odio organizzato” di utilizzare i nostri servizi. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti…».

Secondo Gianluca Iannone presidente di Casapound Italia «Si tratta di un attacco senza precedenti (..) Stanno chiudendo tutti i profili, (..) sia del movimento che del blocco studentesco. Stanno arrivando le notifiche a tutti, anche ai responsabili del quotidiano Primato Nazionale (..) Facebook (..) Ha chiuso le pagine dei nostri consiglieri comunali democraticamente eletti. Un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana». Il social di Zuckerberg ha mostrato il suo vero volto di polizia politica al servizio del globalismo apolide. Dove sono i difensori della libertà di opinione? Dove coloro che gridano al regime ad ogni piè sospinto? La censura la conoscevamo già, è nelle sentenze della magistratura, nelle scuole, in TV nell’ editoria, ma da oggi si è fatta sistemica.

Il 5 ottobre a Roma in piazza contro il nuovo governo scenderanno anche i Comunisti di Marco Rizzo, lo slogan “costruire un’opposizione sociale a questo governo sulla base dell’uscita dell’Italia dalla UE, dall’Euro e dalla Nato”, slogan azzeccato e più incisivo dei farfugliamenti sovranisti, ma il leader dei Comunisti Italiani non ha avuto il coraggio politico di abbandonare la pregiudiziale antifascista e scendere in piazza insieme alle cosiddette “destre” contro un sistema che tenterà di cancellare anche loro, il disegno dei vari Soros, Zuckemberg e Sassoon è giunto al coronamento finale.

Per chi non lo sapesse Enrico Sassoon proveniente da una famiglia di origini ebraiche, imparentati con i Rothschild è stato cofondatore della Casaleggio Associati a sua volta creatrice del Movimento 5 Stelle. Una carriera fondata all’insegna dei think-tank, dove le lobby economiche incontrano il potere politico per decidere le sorti future degli stati. Fu Presidente anche del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, fra i cui membri troviamo Standard & Poor’s, Philip Morris, IBM, Microsoft, (e qui si spiega l’Assist di Bill Gates a Giuseppe Conte), Intesa San Paolo, Bank of America, Coca Cola, Jp. Morgan, Sky, Unicredit. La Casaleggio associati è una impresa privata che gestisce anche la piattaforma Rousseau.

L’attacco del capitalismo finanziario alle libertà individuali è palese, speriamo siano profetiche le parole di Franceschini, speriamo che oggi si chiuda una stagione dell’odio, quella fra i figli (degeneri) della prima guerra mondiale. Ambedue venivano dal socialismo ma divennero, altro sotto i colpi della guerra. Come scritto magistralmente da Marcello Veneziani: “Il comunismo fu il tentativo fallito di estendere l’ordine religioso alla società e il fascismo fu il tentativo di estendere l’ordine militare alla nazione. Il primo infatti s’imperniò sulla rinuncia all’individualità, sulla comunanza di ogni bene, sulla comune catechesi ideologica, ma passando da una comunità eletta di frati – che scelgono quel tipo di vita all’intera società costretta a osservare quelle norme, il paradiso trasloca in terra e diventa inferno. Nel fascismo (..) i codici, i linguaggi, le divise, i valori eroici attinenti a un ordine militare vengono estesi all’intera nazione, (..) La società viene organizzata come un immenso esercito, in ogni ordine e grado, e relativa gerarchia, e viene resa coesa dall’amor patrio. L’impianto del fascismo è tendenzialmente autoritario, perché attiene all’agire (..) quello del comunismo è tendenzialmente totalitario perché pervade ogni sfera, incluso il credere e il pensare”.  

Nell’epoca del pensiero unico dei mercati, quello che resta di una “destra” dei dalori, sociale partecipativa e comunitaria, e ciò che resta di una sinistra antiliberista abbandonino ataviche rivalità e cerchino un linguaggio condiviso, il tempo è finito, il nemico è comune ed è ogni giorno più forte, o si combatte o si muore.

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