E’ triste constatare la sempre più grave situazione della politica in Italia, ormai bloccata da chi realmente gestisce la cosa pubblica e che purtroppo non è in Italia e, anzi, è contro l’Italia.
Poi al contempo ci sono i vari gruppi di interesse e di pressione nazionali che, protetti dal potere finanziario apolide, tutelano i propri interessi di casta fregandosene se l’Italia affonda, l’Italia sparisce; non si rendono conto questi idioti che le prime vittime della prossima fine dell’Italia sono proprio loro con il loro potere da operetta che può essergli tolto così come gli è stato dato.
A cosa mi riferisco? Semplice, a quello che accade in modo sistematico da quando abbiamo perso la guerra e siamo diventati una nazione a sovranità molto limitata e che più va avanti la dissoluzione dell’Italia e più si manifesta in modo palese.
Gli ultimi esempi sono davanti agli occhi di tutti. Oggi tocca a Di Maio, costretto alle dimissioni da leader politico dai creatori e manovratori del Movimento 5 Stelle, di cui neanche fanno parte, per manifesta incapacità; come contentino rimane Ministro degli Esteri, dove la manifesta incapacità è “sicuramente” funzionale a ciò che si vuole fare dell’Italia.
L’altro è Salvini che ha chiesto ed ottenuto di essere processato per la storia della nave Gregoretti, pensando di poter affrontare tranquillamente il processo viste le incomprensibili dichiarazioni, rilasciate in questi ultimi tempi, di estremo servilismo a Trump e al suo protetto Israele. Neanche i più filoamericani d’Europa sono arrivati a tanto.
È destino dell’Italia sconfitta che, quando un qualsiasi esponente politico emerge sulla scena politica, questi debba inesorabilmente rendere il suo servile omaggio ai vincitori, salvo poi essere scaricati quando non servono più.
Il caso di Fini è emblematico, ma non possiamo dimenticare i vari Alemanno, Storace ecc. ecc.
Almeno i politici della prima repubblica erano più signori nel dimostrare la loro affidabilità, però ai primi tentativi di opporsi in qualche modo alle volontà dei vincitori sono stati fatti fuori nel peggiore dei modi.
Basti pensare a Craxi, Forlani e Andreotti, che si opponevano decisamente ad alcune privatizzazioni, come quelle della Banca Commerciale Italiana e del Credito Italiano, che, in quanto banche di interesse pubblico, detenevano il pacchetto principale di azioni della Banca d’Italia, che, fatti fuori, tramite processi, i tre di sopra, diventava quasi totalmente privata.
Craxi addirittura ha pagato con l’esilio e la morte in esilio, ma aveva da farsi perdonare anche il grave affronto di Sigonella dove schierò militari italiani contro militari americani in quella base in territorio italiano per riaffermare la sovranità nazionale difronte a truppe straniere, alleate o non alleate che siano. Ora, stranamente, dopo che lo hanno fatto morire solo ed in terra straniera, i suoi ex amici cercano di riabilitarne la figura: ormai non può più nuocere ai veri padroni d’Italia.
Fra tutti gli altri che dicono di fare politica in Italia non ce ne è uno che si schieri apertamente contro il liberismo, che i signori del pensiero unico hanno fatto assurgere al ruolo di unica ideologia dominante; questo mostro assurdo che ci considera solo come consumatori e ci valuta solo per quello che possediamo e non per ciò che siamo.
Questo spiega il sorgere, lo sparire e il risorgere di astri emergenti, sempre più o meno funzionali al sistema di potere, gente perlopiù mediocre che pur su posizioni contrastanti sono funzionali a far mantenere la rotta dell’Italia verso la dissoluzione.
E’ il caso di Renzi, Meloni, Zingaretti, ecc.
Quelli che capisco di meno sono quelli, come la Meloni, che dicendosi di destra dovrebbero avere a cuore i valori spirituali fondamentali dell’essere umano e dovrebbero avere una formazione adeguata per capire che il liberismo è il nemico e va tenuto lontano dalle proprie fila.
A chi rivolgersi allora? Sperare nel rinsavimento graduale di qualcuno? Come evitare i casi come quello di Salvini e la nave Gregoretti, che dimostra che la magistratura è l’ultima arma di dissuasione del sistema di potere vigente?
Ci vuole intelligenza, prudenza e scaltrezza, ma soprattutto molto coraggio, se si vuol riuscire; altrimenti: povera Italia!!!