Prime conclusioni

 

Prime conclusioni

In conclusione di questo primo ciclo di articoli si è inteso delineare un’ideologia utile ad uscire dal tunnel. Non è esaustivo, ma serve a portare chiarezza nell’enorme confusione che esiste sul piano culturale, sociale e politico.

 Avere il quadro entro il quale muoversi, capire quali siano le forze in campo, individuare il nemico sono gli elementi base per costruire un progetto politico. Abbiamo anche individuato i temi su cui elaborare il nuovo progetto e i presupposti per un completo programma d’azione.

 Molti potranno criticare perché non si è detto nulla sulla sanità, su un diverso sistema di tassazione, sulla scuola, sulla ricerca…

 E’ vero, ma tutti sono in grado di scrivere il libro dei sogni, più o meno bello, più o meno condivisibile, ma se non si ha l’esatta percezione della situazione, se non si capisce da chi dobbiamo difenderci, se non ci diamo i paletti entro cui costruire una società finalmente a dimensione umana, se non capiamo che serve l’aiuto fisico, materiale, ma soprattutto umano di tutti, i nostri sforzi serviranno a poco, come dimostra la straordinaria avventura di Grillo e come potrebbero dimostrare tutte le forze che tentano di schierarsi sul fronte antisistema senza una precisa visione di cosa abbiamo davanti.

 Comprendere che la battaglia per la sovranità non è solo monetaria, ma prima culturale, poi etica, poi ancora politica e sociale ed infine economica e monetaria; sapere quali possano essere le trappole, i diversivi, le sirene ammalianti che il nemico può mettere sul nostro cammino; capire  esattamente quali possano essere i nostri alleati sono elementi  fondamentali per commettere il minor numero di errori possibile.

 Due precisazioni però sono indispensabili.  Dapprima dobbiamo convincerci che la nazione Europa non esiste ancora. Infatti non c’è alcuna istituzione che possa rappresentare l’Europa. Chi in queste condizioni parla di Europa per costringerci ai diktat che ci vengono quotidianamente imposti, dice il falso e ci propina una truffa.

 Esiste solo una moneta, che si chiama euro, che è proprietà di una banca privata che di europeo ha solo il nome, ma che con l’Europa non c’entra nulla. Esiste poi un cosiddetto parlamento europeo dove le singole nazioni fanno eleggere, come “rifugium peccatorum”, i trombati dalle elezioni politiche nazionali. Un parlamento privo di qualsiasi legittimità, ma soprattutto privo di qualsivoglia potere: infatti contano di più i burocrati delle varie commissioni, che sono i veri legislatori che propinano leggi spesso utili alle grandi multinazionali o a nazioni neanche europee, e le nazioni aderenti alla UE sono costrette a recepirle, sia per leggi nazionali promulgate con la complicità di una classe politica corrotta e venduta, sia per il ricatto dell’euro.

 Lascio per ultimo un argomento a me molto caro: il territorio. Dobbiamo occupare politicamente tutti i territori con nostri referenti, sia per diventare i referenti e gli interpreti reali del malessere che attanaglia il nostro popolo, sia per realizzare quella immediata e repentina opera di controinformazione rispetto alle falsità che ci vengono quotidianamente propinate da tutti i “media” nazionali.

 Ora è necessario rimboccarsi le maniche e costruire lo strumento per la rinascita nazionale. I tempi sono maturi, serve solo superare le artritiche contrapposizioni del passato e capire la drammaticità dei tempi moderni.

L’Italia è la più bella e più ricca nazione del mondo ed io la amo per questo motivo e intendo viverci nel migliore dei modi e pretendo che anche i nostri figli possano viverla ed amarla come me sfruttandone le bellezze infinite in serenità e in pace.

 Per questo è indispensabile cacciare i venduti, i corrotti, i traditori che vogliono fare dei nostri giovani degli apolidi migranti in terra straniera, per questo dobbiamo costruire tutti insieme un grande FRONTE NAZIONALE.

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