Professor Odal

 

Professor Odal

5 marzo 1965, muore al Cairo, Omar Amin, militare, politico, filosofo ed esoterista tedesco naturalizzato egiziano, amico di Renè Guenon e di Savriti Devi. Omar Amin, nasce in Germania a Karbow-Vietlübbe, un piccolo comune del Meclemburgo-Pomerania, il 25 gennaio 1902, con il nome di Johann Jakob von Leers. Studiò nelle università di Kiel, Berlino e Rostock, laureandosi in giurisprudenza. Si dedicò soprattutto a studi storici e linguistici, come la slavistica. Divenne un poliglotta, imparò italiano, russo polacco, ungherese arabo e giapponese; scriveva correntemente in latino, ma anche nello yiddish degli ebrei aschenaziti dell’Est Europa. Ernst Jünger (1895-1998) lo definì “un genio linguistico”. Nel mondo intellettuale tedesco von Leers era noto con l’appellativo, “professor”, il professore,  anche in virtù della cattedra universitaria presso l’università di Jena.

Fino al 1928, fu collaboratore del Ministero degli Esteri del Reich; abbandonò il servizio nel 1929, per iscriversi alla NSDAP (Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori). Cominciò allora a collaborare con “Der Angriff”. Trasferitosi a Berlino, nel 1933 divenne editore della rivista “Nordische Welt”, organo mensile della Società per la Protostoria e Preistoria Germanica, presieduta da Herman Wirth. Fu von Leers a presentare a Heinrich Himmler l’autore di Der Aufgang, il quale nel 1935 sarebbe stato tra i fondatori della Ahnenerbe.

Nel frattempo iniziò una attiva collaborazione con il periodico di politica agraria “Deutsche Agrarpolitik”, che ben presto cambierà il suo nome in “Odal”, rivista pubblicata da Richard W. Darré, futuro ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione.

In qualità di funzionario per il Ministero della Propaganda guidato da Joseph Goebbels, Fu un importante ideologo per il Terzo Reich fautore della realpolitik e del movimento “Völkisch”.  (Il termine völkisch, significa “etnico”, ed  ha la stessa radice di “volgo” e dell’inglese “folk”).

“Alter Kämpfer” e “Sturmbannführer” onorario nelle Waffen-SS, si fece notare soprattutto per le proprie idee vicine a quelle di Julius Evola, il forte antisemitismo, e mai celate simpatie verso la Russia e l’Islam. Già nel dicembre 1942 von Leers pubblicò un articolo sulla rivista “Die Judenfrage” intitolato “Giudaismo e Islam come opposti”, presentando ebraismo e islam in termini di tesi e antitesi.

“L’ostilità di Maometto verso gli ebrei ha avuto una conseguenza: gli ebrei orientali (sefarditi) sono stati totalmente paralizzati.(..) Il giudaismo orientale non ha partecipato alla straordinaria ascesa in potenza del giudaismo europeo nel corso degli ultimi due secoli. (..) Questi ebrei hanno vissuto sotto una legge speciale, quella di una minoranza protetta che contrariamente all’Europa non permette loro di praticare usura (..) Se il resto del mondo avesse adottato una politica simile, noi non avremmo la questione ebraica.”

Avversario del pessimismo storico di Spengler, vicino all’etenismo politeista e alla religione solare classica collaborò anche con Savriti Devi, l’agente segreto e scrittrice greca di religione induista, fautrice fra l’altro di politiche ecologiste e tratto di unione con i leader della Beat Generation Statunitense. Von Leers, è stato uno dei primi ricercatori tedeschi fautori di un progetto Euroasiatista, all’annuncio dell’Operazione Barbarossa, condannerà apertamente l’attacco alla Russia, pronosticandone l’insuccesso, durante una lezione presso l’università di Berlino, attirando su di sé pesanti provvedimenti disciplinari. Il suo rivolgersi verso la Russia, più come alleato che come nemico, non si basava tanto su considerazioni razionali o strategiche, quanto invece sulla fede in una “razza nordica”. Le sue radici ideologiche affondano nella dottrina geopolitica esposta da uno scienziato con il quale era in relazione, e che, come lui, era esperto di storia e cultura giapponese, Karl Haushofer (1869-1946), fautore dell’alleanza delle potenze continentali eurasiatiche (Germania e Russia) con l’Impero nipponico, contro le talassocrazie britannica e statunitense.

Pur non avendo colpe “dirette” alla fine del secondo conflitto mondiale, per evitare la cattura ed una possibile imputazione al processo di Norimberga, riparò prima in Italia, (dal 1945 al 1950), poi in Argentina, dove si mise a disposizione del governo guidato da Juan Domingo Perón, dove tenne conferenze e pubblicò diversi articoli, ed infine in Egitto, divenendo stretto collaboratore di  Gamal Abd el-Nasser, che gli offrì un ruolo nei neonati servizi segreti. (Dipartimento egiziano per le informazioni, fondato nel 1954). In Egitto si convertì all’Islam sunnita, nel cui monoteismo aniconico, al pari di Guenon, vedeva un baluardo anti-giudaico.  Col nome da converso di Omar Amin, condusse trasmissioni radiofoniche di intonazione nazionalista araba sull’emittente statale del regime nasseriano. Nasser è considerato figura centrale nella storia moderna del vicino oriente. Nazionalizzò il Canale di Suez, respinse le pretese di Francia e Regno Unito, fu un grande sostenitore dell’anticolonialismo e del panarabismo, e fu fra i fondatori del “Movimento dei paesi non allineati”. 

Sotto il governo di Gamāl ʿAbd al-Nāṣser, banche e imprese furono nazionalizzate, la proprietà terriera frammentata per essere redistribuita tra braccianti e contadini. Vennero introdotte riforme per creare un sistema di assistenza sanitaria, rafforzare i diritti delle donne, assicurare un salario minimo garantito, una riduzione dell’orario di lavoro e istituire un sistema d’istruzione gratuita per tutti. L’Egitto di Nasser ebbe un ruolo di primo piano in seno alla Lega araba, per la creazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).

La presenza e l’attività di Leers/ Omar Amin in Egitto, contribuì al tentativo di Nasser, alla testa di una coalizione militare che comprendeva , oltre all’Egitto, Siria e Giordania di muovere guerra all’ stato di Israele, la tristemente famosa “guerra dei sei giorni”,  (giugno 1967), risoltasi con la vittoria degli israeliani e la conquista da parte di quest’ultimi della penisola del Sinai, della Striscia di Gaza, della Cisgiordania, delle alture del Golan, ed il relativo problema dei rifugiati che influenzano pesantemente ancora oggi la situazione geopolitica del Medio oriente.

Secondo Jorge Camarasa, un membro del Centro Simon Wiesenthal, Leers sarebbe stato inserito fra le persone da “eliminare” da parte del Mossad.  Omar Amin morì (sembra per cause naturali), al Cairo nel marzo 1965, all’età di 63 anni. Per proprio volere la salma fu trasportata a spese del governo egiziano a Schutterwald, in Germania, sua terra di origine, dove fu sepolto con rito islamico.

L’autore di “Odal”, è quasi del tutto sconosciuto nel nostro paese, (non mi risultano sue opere tradotte nella nostra lingua) mentre per fortuna è studiato sia in Russia che nel mondo Islamico, lo stesso pensiero Duginiano, non è esente da suoi, influssi, spero che nella galassia dell’editoria non conforme, vi sia qualche coraggioso disposto a farci riscoprire l’ennesimo personaggio “Maledetto”.

“Non possiamo più differire una meditazione sul fatto che ci troviamo dinanzi ad una scelta che concerne la vita spirituale (..) o ricominciare a far affluire verso di essa forze radicate ed educatori autentici, oppure abbandonarla definitivamente alla giudaizzazione crescente.” – Martin Heidegger (1929)

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