È il 21 aprile: in piena pandemia del covid 19 l’emittente statunitense CNN diffonde la notizia della “morte” della guida suprema della Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord), Kim Jong un. L’ emittente, citando fonti d’intelligence statunitense, dava il leader prima in condizioni critiche in seguito ad un intervento chirurgico, poi morto per il Coronavirus. Iniziano a circolare immagini del cadavere. Il sito sudcoreano Daily NK scrive che Kim aveva subito un gravissimo intervento a causa di un problema cardiovascolare e che risultava clinicamente morto. Il primo maggio, la “salma” appare viva e vegeta, sorridente e neppure dimagrita alla cerimonia di inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti a Sunchon, nella provincia di P’yŏngan Meridionale, a quasi 50 chilometri da Pyongyang. Durante la sua “morte” pare che Kim abbia scritto numerose lettere tra cui una destinata al presidente Siriano Bashar al-Assad. Le uniche notizie certe sui movimenti in Corea del Nord arrivavano dalle immagini satellitari. Il treno di solito utilizzato da Kim era stato localizzato il giorno 29 aprile alla stazione di Wonsan, una località balneare dove il regime fra l’altro testa i missili.
Kim Jong Un è nato a Pyongyang nel 1982, guida il paese dal 2011 succeduto al padre Kim Jong “il caro leader” morto di infarto in quell’anno, è il terzo più giovane capo di stato al mondo. Detiene inoltre i titoli di presidente del Partito del Lavoro di Corea e comandante supremo dell’Armata del popolo coreano. Alcuni giornali titolavano a caratteri cubitali “mistero sulla morte di Kim Jong Un”, ma in realtà anche la vita del giovane capo di stato è un mistero. Secondo notizie pubblicate sui giornali giapponesi, Kim Jong Un avrebbe frequentato un’istituto internazionale in lingua inglese, a Gümligen, nei pressi di Berna (Svizzera) dal 1993 al 1998, con lo pseudonimo di “Chol-Pak”. Più tardi si spostò a Köniz, nella scuola Liebefeld Steinhölzli, e vi restò sino al 2000. Le autorità scolastiche di Köniz lo descrivono come uno studente ambizioso e ben integrato nella classe. L’istruzione universitaria la riceverà dal 2002 al 2007 presso l’Università Kim Il-sung, principale scuola per la formazione di ufficiali a Pyongyang. Nel 2013 Kim Jong Un ricevette un dottorato in economia dall’Università malese, la HELP University.
Secondo la sua Costituzione, la Corea del Nord è uno Stato socialista, con un sistema economico pianificato. Le condizioni di vita di questo Stato sono fortemente segnate dalle sanzioni e dagli embarghi imposti dai paesi occidentali e dall’isolamento politico ed economico acuitosi dopo la dissoluzione dell’URSS. All’indomani della capitolazione dell’Impero Giapponese, avvenuta il 15 agosto 1945, Kim Il-sung, nonno di Kim Jong Un che aveva guidato l’Esercito Rivoluzionario Popolare Coreano (ERPC) nella resistenza all’occupazione giapponese, si impose come il principale capo nel nord della Corea in qualità di segretario generale del Partito dei Lavoratori. Nel 1994 gli successe il Figlio Kim Jong-Il. Fu Kim Jong-Il a pensare un Nord Corea moderno, senza abbandonare mai l’identità Socialista.
Amante del cinema pensò di dotare il Paese di una sua cinematografia e per farlo nel 1978 arrivò ad ordinare il rapimento del Regista Sudcoreano Shin Sang-Ok e della moglie, al quale fu affidata la propaganda di Regime. Kim Jong-Il era un grande ammiratore di Godzilla e di altri film kaiju e così rdinò al regista la realizzazione di un film fantasy, con un sottotesto propagandistico. Nel 1985 uscì nelle sale il film Pulgasari, un film “kaijū” dove però il mostro è visto nell’intenzione degli autori come metafora degli effetti del capitalismo incontrollato sui popoli. A riprese non ultimate il regista riuscì a scappare negli USA ed “il caro leader” ne ultimò personalmente le riprese con lo pseudonimo di Chong Gon Jo. Il film è basato sulla leggenda del Pulgasari, si svolge nella Corea feudale, sotto la dinastia Goryeo: un re terrorizza la penisola, mantenendo sottomessi i braccianti con la miseria e la fame; un vecchio fabbro imprigionato per aver difeso il suo popolo crea col riso un Golem, simile a Godzilla, e prima di morire chiede agli dei di rendere la sua figura un protettore dei ribelli e degli oppressi; quando la figura entra a contatto col sangue della figlia del fabbro, prende vita, diventando un mostro gigante che si nutre di metallo; i braccianti formano un esercito, assediano il palazzo del governatore e lo uccidono. Allarmato, il re vorrebbe reprimere la rivolta, ma si imbatte in Pulgasari, che lo uccide. Sconfitto il re, Pulgasari inizia a mangiare le armi e gli utensili dei ribelli, la fame del capitalismo anche se inizialmente sembra positiva non conosce limiti, solo il sacrificio della figlia del fabbro riuscirà a fermare la creatura salvando un intero popolo.
Per conoscere meglio la storia della Corea del Nord consiglio la lettura di due libri dell’amico Federico Giuliani, Corea del Nord. Viaggio nel paese bunker, e soprattutto La rivoluzione Ignota. Ne ricaverete una visione alternativa alla vulgata statunitense ed europea politicamente corretta. Se il popolo nord coreano è riuscito a sconfiggere Pulgasari, e tenere in scacco per decenni il “Grande Satana” statunitense, può benissimo sconfiggere gli iettatori dell’informazione. Pur non volendo essere apologeti del regime Nord Coreano, sale la voglia di alzare il dito medio ai vati dell’informazione e magari urlare con in sottofondo “Leben Heißt Leben” dei Laibach, “Kim è vivo e lotta con noi”.