Recensioni – il nuovo numero di Nova Historica
E’ il mondialismo (storia, caratteristiche, organizzazione) il tema centrale dell’ultimo numero di Nova Historica, il trimestrale di storia contemporanea che da venti anni racconta e interpreta fatti e personaggi storici con una coerente visione anticonformista e controcorrente.
“Il mondo in gabbia” è il significativo titolo del fascicolo che campeggia sulla copertina, che da questo numero presenta una grafica rinnovata. All’interno scrivono di questo fenomeno che investe non soltanto le zone ricche del pianeta ma tutti i Continenti alcune fra le firme più prestigiose della cultura non conforme, dal filosofo argentino Alberto Buela all’etnoantropologo francese Pierre Vial, dal saggista francese Aristide Leucate all’italiano Roberto Pecchioli, da linguista francese Jean Haudry al filosofo italiano Francesco Lamendola. Nazzareno Mollicone ha raccontato con documenti originali la “galassia antinazionale” con la quale il mondialismo opera, mentre Roberto Rosseti ha curato una ampia e inedita antologia di commenti e interventi sul mondialismo espressi da una folta schiera di protagonisti dell’arte, del pensiero e della vita moderna, da Giovanni Paolo II al russo Dugin, dallo spagnolo Bàrcena ai francesi Maulnier, Bardèche e Soral per finire con gli italiani D’Annunzio, Soffici, Fallaci, Veneziani, Magli, Cardini, Romano e Fusaro.
Nell’editoriale (intitolato “La sfida italiana”) il direttore, Massimo Magliaro, traccia il percorso col quale la pressione mondialista è arrivata a minacciare in modo sempre più aggressivo l’esistenza stessa delle Nazioni. Vi si legge “Il mondialismo non è pacifico perché non concepisce, non ammette, non tollera differenze sociali, bandiere nazionali, culture tradizionali, molteplicità di lingue e di modi di pensare e di vivere. Chi dissente, chi si distingue, chi si differenzia, chi si oppone, chi dice no al Pensiero Unico deve essere espulso dal consorzio della Nuova Umanità plasmata dalla dittatura cosmopolita”. Questa la conclusione: “Quella fra mondialismo e Nazioni è una partita storica. Oggi a giocarla è chiamato il nuovo Governo italiano”.
Uno spazio significativo viene quindi riservato a due personaggi assai diversi fra di loro ma entrambi accomunati dalla stessa fedeltà al Fascismo, Ettore Muti e Luigi Gatti.
Con l’assassinio del primo, che era l’uomo più decorato della Storia italiana, cominciò la guerra civile nel nostro Paese: grandi firme raccontano i retroscena di questo delitto, sul quale aleggia tuttora l’ombra sinistra di Badoglio. Ne parlano Concetto Pettinato, Mario Castellaccci, Renato Caporilli e giovani storici come Pietro Cappellari, Roberto Mari e Enzo Capaldo.
Gatti fu l’ultimo segretario particolare di Mussolini, una figura esemplare per la coerenza, la dirittura morale, la nitidezza politica. Il colonnello spagnolo Lorenzo Fernández Navarro de los Panos, autorevole storico militare, ne racconta la vita discreta e fiera, svolta a cavallo della Spagna falangista che amava (dove aveva combattuto e dove si era sposato) e l’Italia fascista per la quale sacrificò la vita.
Con un pezzo siglato dalla Direzione della rivista viene ricordato Primo Siena, recentemente scomparso in Cile, dove viveva, protagonista assoluto della prima vita associativa della gioventù missina ma anche grande animatore culturale della destra nazionale e sociale italiana. Un lutto che ha colpito Nova Historica onorata di aver più volte ospitato saggi di questo indimenticabile amico.
Ma questo numero di Nova Historica contiene una novità. Con uno scritto di Gioacchino Volpe apparso sul primo numero del settimanale missino Lotta Politica (1949) viene inaugurata la nuova rubrica “Pagine missine”, che conterrà scritti ancor oggi di grande attualità apparsi sui giornali e sulle riviste che animarono la vivace vita culturale e politica del mondo missino. L’articolo di Gioacchino Volpe è dedicato alla solidarietà civile che deve sempre caratterizzare la vita del Popolo italiano. Uno scritto di oltre 70 anni fa: c’è di che riflettere.
Nella rubrica “Antologia” vengono pubblicati brani di Charles De Gaulle e di Alexander Solgenitsine al tema dell’americanismo di cui oggi tanto si dibatte anche in Italia.
Con la puntata dedicata ai capi dei Fascismo extraeuropei si chiude la serie degli inserti sapientemente curati da Michele Rallo dedicati ai Fascismi sconosciuti.