RECENSIONI: La coppia inattuale. Matrimoni politicamente scorretti di Elio Paoloni

 

RECENSIONI: La coppia inattuale. Matrimoni politicamente scorretti di Elio Paoloni

Un libro da leggere tutto d’un fiato. Per ritrovarsi senza fiato. Così possiamo riassumere l’ultima uscita editoriale di Elio Paoloni, che all’attivo conta già diversi titoli e tutto accattivanti, il quale anche stavolta è riuscito a dare vita ad un libro che cattura l’attenzione dalla prima all’ultima riga, con uno stile frizzante e simpatico, che cela dietro di sé una profondità contenutistica che va ben oltre la semplice letteratura.

All’inizio del libro troviamo un foglio illustrativo, come di quelli che di solito stanno nelle confezioni dei medicinali; ma questo non è un “bugiardino” delle ditte farmaceutiche, bensì un appello gridato a gran voce alla drammaticità della condizione umana dell’uomo dell’era post-moderna e, in particolare, addita subito coloro ai quali si deve consigliare questa lettura, ovvero «agli atei, gli gnostici, i tiepidi. A coloro, cioè, che sono abbandonati – ben che vada – alle turbolenze dei wedding planner e delle rubriche femminili. A chi non ha tempo per riflettere sul senso del matrimonio e spesso non ritiene neppure che sia il caso di farlo». Ma non soltanto a queste categorie, talvolta ben giustificate da una testimonianza negativa di chi si fa portatore, a parole, del sovrano splendore della vita coniugale, perché il libro si rivolge anche ai credenti, a quanti dicono di saperne più degli altri e invece, fin troppo spesso, vivono di una filosofia fai-da-te un po’ relativistica e un po’ utilitaristica dell’amore.

La posologia? Anzitutto, togliere di mezzo tutti i preconcetti e le certezze acquisite in quelle specie di corsi prematrimoniali, riviste e siti web “specializzati”, e poi calarsi nella dimensione concreta e tangibile della vita umana e delle dinamiche della coppia. Certo, ci sono stati tempi d’oro e modelli di indiscussa idealità, ma è inutile piangere sul latte versato o aspirare ad un perfezionismo teorico; il matrimonio è qualcosa di vero, autentico, tangibile, che spezza la persona affinché da tale sacrificio nasca la vita, che si fa in due, anzi in Tre.

A guidare l’autore in questa esplorazione è quello che egli stesso chiama «il buon senso di ogni tempo» che nel nostro sembra essere venuto, purtroppo, a mancare, portandoci a considerare il matrimonio come un giogo di schiavitù, una follia per romanticoni con la testa fra le nuvole o, peggio ancora, l’esatto opposto della realizzazione personale e della felicità piena della nostra vita. Niente di più sbagliato, e Paoloni ce lo spiega passo passo, analizzando con una critica brillante ed onesta i tratti tipici della dimensione culturale “anti-matrimoniale” che sembra dominare oggi.

Dalla procrastinazione delle relazioni che cominciamo e permangono in uno status di immutabilità per lunghissimo tempo a causa dello spavento che suscita tutto ciò che può essere considerato come “eterno”, il nostro scrittore svela le dinamiche antropologiche, sociali ed interiori che la coppia vive, inserita nell’ambiente socio-economico dell’oggi. Fra l’ideale del principe azzurro e il doloroso esempio delle separazioni e dei divorzi, il matrimonio, assunto ora come una sorta di contratto aziendale di incerta durata ove è fondamentale definire con trasparenza i vincoli e le clausole, è stato svuotato della sua dimensione sacra che lo rende inviolabile e vero cammino di perfezionamento e completamento integrale delle persone, ove l’amore è il centro e questo deve essere sperimentato e portato a compimento in tutte le sue forme.

Le origini di questo discredito vanno ricercate in un lungo e complicato itinerario storico, fatto di una deriva etica e valoriale che ha rimodellato la concezione dell’unione sponsale, arrivando a farla presentire come obsoleta e non necessaria per la vita. Tale sviluppo, da molti chiamato “progresso”, è andato di pari passo con la ridefinizione delle identità individuali e collettive e dei ruoli sociali, con  il disallineamento della centralità della famiglia e lo sdoganamento della sessualità del “piacere” al posto di quella sacra del Bene, annichilendo le persone fino a rendere i cuori vulnerabili nella trappola di una amara solitudine. Ne è derivata una educazione alla liberalità proposta con la convinzione di rendere libere le persone dai dettami di un’etica ritenuta troppo arretrata e incapace di rispondere alle esigenze mutevoli della società; ma l’educazione non è una tecnica, ma è cosa di cuore: ecco che il fallimento dei modelli fluidi e senza regole degli ultimi decenni ci hanno lasciato in consegna adulti che molto spesso sembrano ancora adolescenti, incapaci cioè di prendere decisioni definitive e progettare con l’afflato dell’eternità la propria esistenza.

Paoloni non manca di affrontare temi bioetici molti scottanti inerenti l’inizio e il fine vita, questioni che prima o dopo si presentano nella vita di ogni coppia e che ne determinano delle svolte nella maturazione, affianco alle complicate relazioni interpersonali fra la coppia e gli attori esterni, fra attacchi e sostegni alleati. È dai momenti di prova e di crisi, in fin dei conti, che fiorisce la bellezza dell’amore sponsale che si fa dono e genera vita nuova.

Bisogna perciò ripartire con concretezza dalla realtà fattuale e raccogliere quel che di buono c’è, e l’autore lo fa sulla scorta delle testimonianze “politicamente scorrette” di tanti coraggiosi avventurieri che non si sono lasciati intimorire dalle mistificazioni del matrimonio e lo hanno voluto sperimentare, per ritrovarsi innamorati dell’Amore e, di conseguenza, capaci di trasmettere al prossimo che «ne vale la pena!».

Il testo, che vi consigliamo vivamente, è edito da Tau Editrice e lo potete trovare negli store online e nelle vostre librerie.

Torna in alto