Riconquistare la sovranità

 

Riconquistare la sovranità

Vedo un sistema di potere drammatico, anzi, addirittura tragico per le prospettive di vita che ci lascia intravvedere e che addirittura, in parte, annuncia.

Poi mi accorgo che inizia a manifestarsi una complessa volontà di opposizione, talvolta anche radicale, ma che si agita scompostamente sia, per fortuna, con idee valide ma il più delle volte senza una prospettiva reale di lotta e di confronto che rischia di annullare tutti gli enormi sforzi che si producono.

Il dato più interessante è che parecchi professionisti, non della politica, senza essere complottisti, ma da banali osservatori della società e di dove il pensiero “conforme”, propagandato e pilotato da stampa e televisioni, ci sta conducendo, iniziano ad esporsi pubblicamente per denunciare quali e quanti guasti si stanno arrecando alla nostra popolazione, soprattutto quella giovanile.

Le cose che vengono denunciate sono tutte vere, autentiche, tranne qualche provocatore messo in campo ad arte per screditare tutte le persone in buona fede che, mosse da preoccupazione concreta, agiscono.

C’è chi parla, a ragion veduta, della strana storia dei vari cosiddetti vaccini, di cui non riescono a spiegarsi questa sperimentazione di massa su alcune intere popolazioni del mondo; c’è chi racconta delle varie cure dell’epidemia messe in campo, con successo, da tanti medici del territorio che, se promosse dal governo, avrebbero potuto limitare il numero dei decessi, ma, soprattutto, evitare la sperimentazione di massa del vaccino, che tante preoccupazioni sta facendo crescere in chi, irresponsabilmente, nella vana speranza, indotta, di vita eterna, si è buttato a capofitto a fare da cavia.

Poi vi sono quelli che affrontano, da vari punti divista, il gravissimo problema della crisi economica: disoccupazione, fallimenti, chiusura o svendita di vari esercizi commerciali, distruzione voluta del, fondamentale per l’Italia, settore turistico, svendita degli ultimi beni importanti per l’Italia, espropriazione del denaro, soprattutto di quello guadagnato con il sudore della fronte, ecc.

Vi sono anche quelli che denunciano la grande operazione di strozzinaggio che si sta montando con i famosi soldi della UE, promessi da oltre un anno, e che non arrivano mai e, se arriveranno, sarà solo quando saremo costretti ad accettare condizioni capestro da massacro.

Molte cose giuste vengono dette, anche talvolta importanti, ma ognuno parla per convincimenti personali, spesso settoriali, dettati dal buonsenso, ma non orientati da nessuna visione ideologica precisa.

E’ questa la prima cosa che serve, di fronte alla visione ideologica liberista che sta travolgendo le nostre vite, privandoci dei valori essenziali dell’essere umano e riducendoci a meri oggetti economici, privi di personalità, di etica, di cultura, di storia e di civiltà, va costruita una nuova e più profonda visione ideologica che crei una nuova sintesi tra i valori fondanti dell’essere umano, anche nei suoi rapporti profondi con la natura (il sacro), e i valori sociali. Un’ideologia che trasformi la società in comunità e rappresenti la via di orientamento per tutte le scelte del vivere comune, superando, attraverso l’identificazione dell’interesse nazionale, che nasce da una precisa e forte identità nazionale, tutte le contraddizioni e le divergenze del passato che sono state utilizzate dai nemici dell’Italia per dividerci e perderci in stupide, ma cruente, lotte fratricide.

Allora tutte le scelte saranno più facili e orientate nella stessa direzione, non sarà più possibile dividerci in tifoserie, quasi calcistiche, su temi depistanti e non essenziali, come quelli che investono in questo momento la sedicente classe politica, che è totalmente fuori dal vero dibattito che travolge il futuro dell’Italia e che è affrontato fuori dai nostri confini nazionali.

Di una cosa dobbiamo convincerci, il 25 aprile 1945 è stata completata l’occupazione militare dell’Italia da parte delle truppe anglosassoni, i nuovi barbari; dall’epoca hanno continuato a dominarci ed a spolparci, come se la guerra non fosse mai finita. I pochi che si sono opposti a queste situazioni sono stati fatti fuori perché isolati dai traditori interni: è una storia tutta da scrivere.

E’ ora di unirci, di superare, nel nome della ricostruita identità nazionale, tutte le divisioni, recuperando anche le fasce più eretiche, per definire una strategia per riconquistare margini di sovranità, ormai inesistenti.

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