L’assassinio di Qasem Soleimani e le nuove tensioni, in Iran, Iraq e Libia, hanno riportato alla luce una antica diatriba, in un mondo, quello di provenienza di molti di noi, che erroneamente chiamavamo “Destra”, come relazionarsi con il mondo Islamico.
Da una parte, c’è chi lo considera un “nemico”, dall’altra (chiaramente escludendo il Wahhabismo) un alleato in una guerra di liberazione dal giogo atlantista e liberista. Dal primo dopo guerra, c’è stata una progressiva cooperazione tra forze della cosiddetta destra radicale (etimologicamente da radici, cioè uomini della Tradizione) e l’islam, un atteggiamento le cui origini sono dovute prevalentemente a 3 fattori: la solidarietà storica del Fascismo e soprattutto del Nazionalsocialismo per i popoli di religione Mussulmana; la presentazione dell’Islam fatta dai pensatori tradizionalisti; il manifestarsi dell’Islam come forza spirituale e politica in lotta contro “nemici comuni”.
Purtroppo dobbiamo notare un comportamento schizofrenico, che consiste nell’assumere posizioni filoislamiche in relazione alla Palestina, alla Siria, etc, e posizioni antislamiche in relazione all’Italia, dove il flusso migratorio da paesi islamici, viene considerato un’”invasione”. Questa schizofrenia ci espone al rischio di diventare alleati delle forze di governo, filoamericane, filosioniste e antieuropee. Senza alcun dubbio, la cosiddetta società multiculturale è un pericolo per l’Europa, ma il modello sociale comunemente chiamato “multiculturale” è in realtà monoculturale, perché esso prevede l’esistenza esclusiva di un’unica cultura, quella statunitense, impegnata in una guerra messianica di conquista verso un mondo arabo da distruggere e verso un mondo cattolico da trasformare in laico bacino commerciale. Il “modello occidentale” imposto ad una parte dell’Europa nel 1945 ed all’altra nel1989, considera l’Islam il nemico. L’Islam viene dipinto esclusivamente come religione aggressiva, dimentichi, di Federico II, di Mussolini spada dell’Islam, di Filippo Tommaso Marinetti, che nel libro “Il fascino dell’Egitto” confessa la sua passione per il “sacro meccanismo dei Dervisci”, di Ezra Pound che inserisce il profeta Maometto fra le grandi personalità cosmiche, di Gabriele D’Annunzio che sottolineando le affinità tra Vangelo e Corano, arrivò ad affermare che dall’ lslam sarebbe venuta “una forza nuova per un’Italia nuova”.
L’Italia Fascista, ponte tra oriente e occidente, puntava a recuperare il ruolo “Romano”, se non di Caput Mundi, almeno di leader dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e per farlo proponeva iniziative specifiche. Nel maggio del 1934 si dava inizio alle trasmissioni di radio Bari, emittente in lingua araba. La prima organizzazione musulmana fondata in Italia fu l’Aml (Associazione Musulmana del Littorio), nata a Roma nel 1937, fondata da un gruppo di cittadini di origine somala, arruolati nel Regio Esercito in qualità di Ascari. Storicamente, ogni qual volta l’Islam ha assunto responsabilità di governo, ha riconosciuto le altre religioni e ne ha garantito protezione ed autonomia. Nell’ Impero Omayyade i cristiani furono rispettati al punto che San Giovanni Damasceno, teologo arabo di fede cristiana (Damasco, dopo il 659 – Mar Saba 749), diventò ministro del Califfo. Nell’Impero ottomano il Patriarca ortodosso ebbe sempre la dignità di ministro del Sultano. Nella tanto demonizzata Repubblica Islamica dell’Iran i Cristiani e gli Zoroastriani hanno loro rappresentanti parlamentari. Senza dimenticare l’Iraq di Saddam Hussein dove musulmani e cristiani vivevano in piena armonia, e dove un cristiano caldeo, Tareq Aziz considerato il numero 2 del Regime, spesso ricoprì, de facto, il ruolo di capo del governo.
A Destra l’Islam ha influenzato parzialmente il Centro studi Ordine Nuovo, ispirato alle teorie Evoliane, a loro volta inscindibili da quel Renè Guenon convertitosi all’Islam col nome di Abdel Wahed Yahia. E poi Ordine Nero, dove troviamo un giovane Claudio Mutti, convertito, ed ora direttore di “Eurasia”. La scuola di Carlo Terraciano, Giovane Europa di Jean Thiriart, OLP, Organizzazione Lotta di Popolo, i cosiddetti Nazimao, che vedevano nel mondo Arabo uno degli attori principali per la sconfitta del Liberismo. E c’è anche chi considera “La disintegrazione del sistema” (1969) di Franco Freda, fra i principali ispiratori de: “Il Libro Verde della rivoluzione di Mu’ammar Gheddafi. Lungi da me con questo testo voler fare apologia dell’ Islam, resto da buon tradizionalista ancorato alle nostre origini, che sono, prima pagane, poi cristiane, almeno sino all’abominio del Concilio Vaticano II, ma mi sento più vicino a quei popoli che difendono le loro radici piuttosto che a quelli che difendono i propri conti in Banca. Tomaso Staiti di Cuddia diceva: “Sono convinto che si possa essere cattolici e fascisti, mussulmani e fascisti, pagani e fascisti (..) il discrimine non è sui comportamenti privati e personali, ma sull’ aspirazione a qualcosa di spiritualmente forte che disegni uno Stato diverso, una concezione etica della politica, una volontà di potenza che superi gli interessi e gli egoismi dei singoli.”
Bisogna denunciare la tesi dello “scontro di civiltà” per quello che essa è, uno strumento ideologico dell’imperialismo americano che mira a fare esplodere una serie di guerre civili a profitto degli Stati Uniti. Se “scontro di civiltà” deve essere, non opporrà l’Islam al Cristianesimo, ma la civiltà Eurasiatica alla barbarie americana. Pietrangelo Buttafuoco convertitosi all’Islam col nome di Giafar al Siqilli scriverà: “a chi mi augura di morire (per la conversione ndr) dedico un sorriso, (..) all’amico che non mi ha più voluto (..) dico che, va bene, lui è nel giusto e io nell’errore. In questo preciso asse temporale lui è nel secolo americano mentre io (..) sono nelle tenebre. Ma io ho un vantaggio. Io m’incammino a conoscere un mondo che lui si ostina a non voler riconoscere.” Per dirla con Franco Battiato: “Più diventa tutto inutile e più credi che sia vero ma il giorno della fine non ti servirà l’inglese (..) Qala’ mua’llimu’ll qariatì / Kana aggiabalu fi-ggiabali /A-ssalam ‘alaikum ‘alaiki /Alana ana asskunu…