Scuola di Pensiero Forte [111]: l’evoluzione politica dello Stato [6]

 

Scuola di Pensiero Forte [111]: l’evoluzione politica dello Stato [6]

Per approfondire, possiamo dividere la sovranità in due rami principali: dello stato e del popolo.

La sovranità dello Stato è intesa come qualità giuridica esclusivamente pertinente all’imperium dello Stato, concetto tipicamente moderno che è punto di arriva della complessa evoluzione che abbiamo rapidamente analizzato. Essa assume a sua volta un duplice significato: da un lato, in riferimento all’ordinamento giuridico statale nel suo complesso, indica l’originarietà dell’ordinamento medesimo, senza che vi sia un altro ordinamento al di sopra; dall’altro, quando lo Stato viene preso in considerazione sotto il suo aspetto di persona giuridica, come “Stato-persona”, indica la posizione di indipendenza nei riguardi di ogni altra persona giuridica esistente al suo esterno; nell’altro verso, esprime l’assoluta supremazia di fronte a tutte le persone, fisiche e giuridiche, che si muovono nel suo ambito territoriale e, di conseguenza, la stessa potestà di governo assoluta della persona giuridica statale. La sovranità dello Stato entra in contatto con ordinamenti più vasti, come quello internazionale, incontrando qui dei limiti al proprio esclusivo esercizio, potendo acconsentire o negare delle limitazioni a sé, per effetto dell’adesione a organizzazioni internazionali dotate di poteri e funzioni che possano configurarsi come una interferenza esterna.

Quando parliamo di sovranità popolare, invece, facciamo riferimento al popolo quale fonte e giustificazione della potestà politica, trovando i suoi inizi nel concetto romano della lex come “ciò che il popolo ordina”, secondo quello che gli antichi chiamavano il pactum subiectionis, il patto di assoggettamento del popolo al sovrano. Fu proprio questo patto a costituire un grosso problema nel passato, specie nel Medioevo, quando venne definito che il patto implicasse la rinuncia da parte del popolo ai suoi diritti, alienandoli in favore di una concessione revocabile ove il sovrano divenisse nemico del popolo stesso. Il rapporto fra il popolo e i governanti, nel caso medievale i monarchi, fu oggetto di una complessa elaborazione di diritti e doveri che prima nel periodo dell’Umanesimo e poi con la Riforma protestante determinarono un movimento di idee che portò alla chiarificazione del concetto di sovranità popolare. Pensatori come Milton, Sidney, Harrington e Locke gettarono le basi per quelle che sarebbero state, da lì a poco, le prime Dichiarazioni e Costituzioni squisitamente moderne, come quella degli Stati Uniti d’America e della Francia post-rivoluzionaria, con un lascito che ha portato alle contemporanee Dichiarazioni universali di vario tipo.

 

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