Scuola di Pensiero Forte [115]: l’evoluzione politica dello Stato [9]


 

Scuola di Pensiero Forte [115]: l’evoluzione politica dello Stato [9]

Una rilevante variazione del concetto di Stato la si ha con l’apertura del XX secolo, per eccellenza quello della rivoluzione delle dottrine politiche generali, caratterizzato dall’affermazione di nuove forme di Stato ma anche di nuove idee politiche e numerose sperimentazioni.

La a-priorità dello Stato fino ad allora considerata inizia a mutarsi in una concezione dello Stato come potenza – o come volontà di potenza, per parafrasare Nietzsche -, così come evidente nello Stato prussiano, nel Reich germanico, nell’Impero britannico, nello Stato fascista-monarchico italiano, là dove avviene uno spostamento dell’autorità dallo Stato alla persona che è alla guida di esso. Non si tratta però di un ritorno al potere monarchico così come era stato inteso lungo tutto il Medioevo, ma di una trasposizione che è diametralmente antitetica a ciò, perché considera la nozione di Stato come un sistema politico, organizzato su gruppi politici, organizzazioni politiche, regimi politici, termini tutti in vario modo utilizzabili ma che non sminuiscono una necessità di fondo che è quella di spiegare scientificamente in modo unitario l’esistenza storica di istituzioni sovrane, nonostante le radicali differenze strutturali e funzionali.

Non a caso, gli storici parlano di Stato contemporaneo, perché è in esso che la burocrazia e l’apparato di governo giungono al loro compimento e ad un’organizzazione affinata e complessa, che persegue sempre maggiori finalità. Esempio palese è lo Stato sociale di diritto, il Welfare State, l’assistenzialismo statale, ma pure l’attuazione delle classiche funzioni di diritto liberale in fase avanzata, che permettono l’avvento della liberaldemocrazia e la progressiva trasformazione dello Stato monoclasse in Stato pluriclasse. Si cerca in questo momento storico di rispondere con modelli e strutture codificate alle già presenti esigenze dei cittadini così come alle nuove adesso emergenti, in un mondo la cui trasformazione tecnologica era già, a inizio Novecento, in profonda accelerazione, cosa che provocò una grande trasformazione del modo di vivere in tutto il globo.

Allo stesso tempo, però, questa variazione del significato è manifestazione di una sorta di de-costruzione dello Stato stesso: tutte quelle che fino ad allora erano state le certezze granitiche che fondavano la concezione politica dello Stato, erano ora messe in discussione dalla speculazione dottrinale e dagli eventi catastrofici in rapida successione. Se il Secolo Breve è per eccellenza il tempo della decadenza e della distruzione di ogni dogma precedente, altrettanto vale per la politica. Lo Stato, da inizio Novecento in poi, non sarà più lo stesso.

 

Torna in alto