Socialismo Nazionale – un precursore sconosciuto
Spesso in queste pagine, abbandonato il termine “sovranismo” ormai appannaggio di partiti di regime, o di improbabili contenitori che secondo il principio della riappropriazione della sovranità monetaria vogliono uscire dal binomio UE-UERO, ma non accennano nulla a come rimpossessarci delle altre molteplici sovranità, si parla spesso di un più significante “socialismo nazionale”. L’ accezione del termine “socialismo nazionale”, alternativa, con l’internazionalismo socialista, è stata alla base delle politiche sociali del Fascismo, soprattutto nel Sansepolcrismo e nella carta costituente della R.S.I. rivendicando un anticapitalismo corporativista. In Italia molti furono nel dopoguerra i movimenti, spesso extraparlamentari che si rifacevano in toto o in parte alla visione di un Socialismo Nazionale, magari ne parleremo in un prossimo articolo. In Francia il termine verrà utilizzato per primo da Renè Binet, ex trotskista, arruolatisi poi nella divisione SS Charlemagne, e fondatore ne 1948 del (MSUF) Mouvement Socialiste d’Unité Française. Binet, auspicava un “accordo biologico-culturale” mondiale in cui ogni gruppo sarebbe rimasto sovrano nella propria regione, prefigurando l’etno-pluralismo poi caro al GRECE.
Ma è di un altro Francese che vogliamo parlarvi, anzi di un Italo Francese, considerato fra i precursori del Socialismo Nazionale: Antonio Amedeo di Vallombrosa, Marchese de Mores (1858 – 1896). Nobile Francese di origine Sarda, Politico antisemita, fondatore di giornali e riviste, ranchman di frontiera nelle Badlands del territorio del Dakota durante gli ultimi anni dell’era del vecchio West, pioniere delle ferrovie in Vietnam, conoscitore del mondo Islamico. All’età di 10 anni, aveva già imparato oltre al francese, inglese, l’italiano e tedesco. Studente brillante frequentò il College Stanislas a Cannes dove si laureò nel 1873, entrò quindi in un collegio dei gesuiti. Era un cavaliere naturale e superbo con la spada e la pistola. Ufficiale di cavalleria presso Saint-Cyr la principale accademia militare di Francia fece in tempo a diventare amico di Charles-Eugène de Foucauld (Beato Carlo di Gesù religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della cultura Tuareg) e condividere i banchi di scuola con Philippe Pétain, famoso generale della prima guerra mondiale e futuro leader del governo di Vichy. In seguito fu mandato ad Algeri. Fu qui, che ebbe il suo primo duello, iniziando la sua carriera come il più celebre duellante dei suoi tempi.
Nel 1882 investi il suo denaro nella “Union Generale” banca cattolica nata con lo scopo deliberato di rompere il monopolio ebraico nell’esercizio del credito, banca che fu costretta a chiudere i battenti per manovre di gruppi economici sionisti, ed in particolare della famiglia Rothschild. Dimessosi dalla cavalleria sposa l’ereditiera Americana Medora von Hoffman, e si trasferisce nelle terre selvagge del Nord Dakota per iniziare l’attività di allevamento, acquistando 44.500 acri, fonda una città, che chiama Medora, come la moglie. La cittadina esiste ancora, e si fregia di un monumento al marchese Antonio, sopravvissuto alla furia iconoclasta del Black lives Matter. Ospita nella sua tenuta un giovane Theodore Roosevelt, futuro presidente degli Stati Uniti, alleva decine di migliaia di pecore, cavalli e buoi. Dichiara guerra alla mafia Chicagoana del commercio del bestiame. Quando la perde, torna in Europa. Aderisce alla Lega Antisemitica di Francia, fondata da Édouard Drumont. Finanzia campagne elettorali, combatte per un Socialismo di stato. Nel 1888 fu incaricato dall’esercito francese di costruire la ferrovia che doveva unire il Vietnam alla Cina. 1895 di Nuovo in Algeria, Tunisia e Libia, L’idea è unire i musulmani in una guerra santa contro gli inglesi, tenterà di unire i Tuareg, i padroni-predoni del deserto, e gli Arabi per provare a mettere in crisi l’Inghilterra, impegnata nella conquista dell’Egitto e del Sudan.
Ormai scomodo per le sue idee, sarà tradito dal suo stesso governo, un messaggero fu incaricato di far sapere ai predoni Tuareg di un Francese, che avrebbe portato con sé una grande quantità di denaro, e che chiunque lo avesse ucciso non sarebbe stato perseguito. La mattina del 9 giugno 1896 i Tuareg diedero inizio al loro attacco, formidabile tiratore, sarà ucciso e fatto a pezzi, dopo aver ucciso una buona parte degli assalitori. Quando quel pezzo di terra di Tripolitania passerà sotto l’Italia, Elena duchessa d’Aosta, principessa d’Orléans, farà porre una grande croce di granito con una lapide latina con scritto: ‘Neanche le sabbie roventi ti hanno fermato”. Il 28 luglio 1902, dopo un processo a Sousse (Tunisia), due degli assassini El-Kheir Ben e Abd-el-Kader furono condannati alla pena di morte. Durante il processo Medora von Hoffman, cercherà inutilmente di indicare il governo Francese come mandante dell’omicidio, assumendo per le indagini Isabelle Eberhardt, esploratrice e scrittrice svizzera di origini russe innamorata del Maghreb e della cultura islamica, nessun funzionario del governo francese è mai stato condannato. Pochi mesi prima di morire a Tissi, comune italiano della provincia di Sassari, un tempo feudo della sua famiglia. Per antico privilegio, durante la festa del patrono era entrato in chiesa a cavallo, imbracciando lo stendardo che un suo antenato aveva strappato ai Turchi. In Italia del Marchese di Vallombrosa, si trova traccia in due importanti testi di Zeev Sternhell tradotti nella nostra lingua: “Le origini francesi del Fascismo 1885 1914” Corbaccio 1997 e “Ne destra né sinistra l’ideologia fascista in Francia” Castoldi 1997.