Ormai tutti o quasi tutti sanno cosa sia il sovranismo, per lo meno sul piano teorico.
Ma quanti sovranisti sanno cosa veramente comporti questo tipo di scelta? Intanto il primo problema è capire in quale modo si può concretizzare la volontà sovrana del popolo e se il manifestarla è solo un diritto o anche un dovere, da cui scaturisce l’obbligo di partecipare alla vita politica e sociale della nazione.
L’antitesi del sovranismo si chiama liberismo perché quest’ultimo indica, come unico regolatore della vita sociale, il mercato con le sue leggi, dimenticando che il “dominus” è sempre l’uomo e che, pertanto, il mercato dovrebbe essere regolato da leggi decise, non dai potentati economici e finanziari, ma dalla volontà popolare che si dovrebbe manifestare in uno Stato, cosa che oggi non avviene. Quanti hanno consapevolezza di questo principio basilare?
Altro problema che oggi impedisce la realizzazione di un autentico sovranismo è lo sfaldamento identitario del popolo italiano, altra conquista del liberismo. Per ricreare un’identità di popolo non è sufficiente tornare a studiare la storia e la cultura italiana, anche se estremamente necessario, ma bisogna fare i conti con alcuni eventi rimasti senza soluzione e che vengono liquidati come superati per mancanza di volontà di affrontarli.
E’ necessario ricreare un’autentica unità di popolo, realizzata effettivamente, attraverso molteplici vicissitudini, solo nelle trincee della vittoriosa guerra del 15/18 e cementata con il massiccio consenso degli anni successivi.
Poi quel profondo senso di appartenenza, accompagnato da un grande orgoglio di essere italiani, è stato infranto con l’armistizio del 1943, non tanto per il fatto in sé, quanto per il modo come si è concretizzato: senza avvisare l’alleato, ma soprattutto passando sul fronte nemico.
Questo ha portato ad una lacerazione del popolo italiano che si è dilaniato in una dura guerra civile irrisolta e continuata con assurdi eccidi perpetrati da coloro ai quali le armate straniere vincitrici hanno donato un’effimera vittoria.
Da quel momento si è rotta in tutti, in modo più o meno cosciente, la consapevolezza di essere un unico popolo e tutto questo viene ribadito ogni anno con i festeggiamenti del 25 aprile.
Siamo l’unico popolo al mondo che festeggia la sua sconfitta!!!
Questa rottura dello spirito nazionale, riconosciuta dallo storico Renzo De Felice come concausa del terrorismo e della lotta armata, deve essere approfondita e risolta, in qualunque modo, anche facendoci del male, se vogliamo tornare a parlare di sovranità.
Come facciamo a dirci popolo sovrano se continuano ad esistere oltre cento basi in Italia occupate gratis da eserciti stranieri su cui non abbiamo nessun controllo e dove vengono conservate testate nucleari fuori da qualsiasi nostra sovranità e disponibilità?
E ancora perché alcune nazioni straniere occupano gratuitamente stupendi immobili di nostra proprietà presi militarmente nel 1945 ed ancora in loro possesso?
Questi sono alcuni dei problemi che i sovranisti, se vogliono vincere devono affrontare seriamente, altrimenti vuol dire che stanno solamente occupando uno spazio politico libero, senza alcuna reale volontà sovranista.