Tabularasa

 

Tabularasa

II prossimo 4 settembre ricorrerà l’anniversario della nascita di un amico/nemico, un “Compagno”, un uomo con gli attributi, il suo nome pronunciato e lodato negli anni giovanili era diventato “proibito” per l’informazione di regime e conosciuto soprattutto nel ristretto ambiente degli “eretici”: Giulietto Chiesa. Non sembri strano se lo vogliamo ricordare per sua data di nascita e non per quella della sua morte, avvenuta troppo presto, pochi giorni fa, il 26 aprile. Un uomo resta vivo se il suo messaggio rimane attuale, e se la sua vita è modello da proporre alle giovani generazioni.

Nato ad Acqui Terme da una famiglia originaria di Carrega Ligure (AL), negli anni della contestazione giovanile è stato vice presidente dell’Unione Goliardica Italiana, e poi dirigente nazionale della Federazione Giovanile Comunista. Dal 1970 al 1979 è stato dirigente della Federazione di Genova del Partito Comunista Italiano, infine capogruppo per il PCI nel consiglio provinciale di Genova dal 1975 al 1979. Nel 1980, entra a “L’Unità”, la quale lo invia a Mosca come corrispondente, lo sarà, oltre che per l’Unità, anche per La Stampa e la Rai. Dal 1991 abbandona l’area di riferimento politica legata al comunismo italiano, diventando una sorta di battitore libero, esperto di questioni internazionali, soprattutto dell’eterno conflitto Usa-Urss.

Nella sua vita non solo giornalismo: eletto all’ Europarlamento nel 2004 con Di Pietro, in seguito sarà a fianco di Ingroia nell’avventura di “Lista del Popolo per la Costituzione”. Nelle Elezioni regionali del 2012 sostiene la candidatura di Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle, alla presidenza della Regione Sicilia. L’architrave del suo pensiero politico sarà sempre con un’occhiata di favore per l’area russa e con una di biasimo verso gli yankee. È stato autore di svariati libri, sulle vicende russe ha scritto Russia Addio (Editori Riuniti, Roma 1997), tradotto anche in russo ed in Cinese, Roulette russa, Guerini, Milano 1999. Gli ultimi saggi si concentrano sui temi della globalizzazione. Per Guerini ha pubblicato anche Afghanistan anno zero. Nel 2004 pubblica per le edizioni Piemme, “I peggiori Crimini del Comunismo”.  Nel 2003 denuncia insieme a Franco Cardini, e Marco Tarchi la natura strumentale, dei pretesti con cui erano state scatenate le guerre in Afghanistan ed in Iraq. Nel 2005 pubblica “Cronache Marxiane”, per l’editrice Fazi di Roma, dove si scaglia contro il nuovo imperialismo e il “superclan” dei padroni del mondo, dalle banche d’affari anglosassoni ai soci di Osama bin Laden, da Berlusconi a George W. Bush. Nel 2006 promuove la realizzazione del docufilm “Inchiesta sull’11 settembre”, presentato in anteprima nella sezione documentari al festival di Roma, che dà una visione “alternativa” alla lettura dei fatti relativi agli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2007 firma il volume: “Le carceri segrete della CIA in Europa.

Prima che arrivassero gli scritti e i video di Pandora Tv (spazio web alternativo in collaborazione, tra gli altri, con Diego Fusaro e Franco Cardini,) le ospitate a ByoBlu di Claudio Messora, o ancora a LuogoComune.net di Massimo Mazzucco, Chiesa aveva attivato una pagina web personale, dove raccoglieva suoi editoriali e spunti di riflessione. Nell’ultimo lustro l’aspra franchezza e il fervente antiamericanismo l’hanno portato a continuare nella demolizione di quelle che lui ha sempre definito con straordinaria decisione le “grandi balle” raccontate dagli americani.

Fino a poche ore dalla sua morte, ha continuato a raccontarci verità alternative, ed a tessere un’intricata rete di contatti fra i liberi pensatori del nostro paese, archiviando le antiche dicotomie di destra e sinistra. I primi di Febbraio 2020 a Roma diede vita al “Centro di Gravità” un centro studi formato da un centinaio di intellettuali Italiani di tutte le discipline e soprattutto provenienti dalle più diverse storie politiche. Al “Comunista” Giulietto, ignorato dagli antichi compagni delle sezioni del pc, ormai riciclatici come pretoriani del neoliberismo statunitense, nessun cordoglio, quello è arrivato dall’altra parte.

Sentite parole dal nostro Presidente Adriano Tilgher: “Pur provenendo da impostazioni politiche diametralmente opposte ci siamo incontrati e stimati per amore dell’Italia e del suo popolo, per difenderli e salvarli dalla vile aggressione del pensiero unico globalizzante e dallo strapotere finanziario. Una grave perdita e un grande dolore mi stringe il cuore.”  Un grande vecchio del nostro mondo di riferimento Stelvio Dal Piaz, classe 1929 scrive: “Da fascista repubblicano esprimo il mio più sentito cordoglio per la dipartita del comunista Giulietto con il quale abbiamo combattuto insieme la battaglia in difesa del popolo siriano e del suo governo legittimo. (..) ci univa un comune sentimento nella individuazione del nemico rappresentato dal capitalismo finanziario apolide, usurocratico, criminale, perverso e disumano, responsabile delle guerre e dello sfruttamento dei popoli sovrani. Questa mia leale e sentita partecipazione scandalizzerà forse le anime belle del destrume e del sinistrume che pascola all’interno delle istituzioni di questo paese che si chiama ancora Italia (..) me ne frego dei loro lamenti e piango la perdita di un amico.(..).” Stelvio in un suo vecchio articolo su “Rinascita” del 2005, espresse cordoglio per un altro grande eretico, sicuramente meno conosciuto di Giulietto Chiesa, quella volta, si trattava di un “Camerata”, Antonio Carli, scomparso il 30 marzo del 2000, giornalista, direttore di “Tabularasa”, in pratica la continuazione de “L’Eco della Versilia” giornale diretto da Beppe Niccolai. Carli promuovendo il suo giornale si presentava così ai suoi lettori: “(..) Questo è il luogo sacro dell’anticonformismo ideoantroposociopsicologico; il paradiso dei rompicoglioni, del politicamente scorretto. Di quelli che non ci stanno; che non credono alla destra o alla sinistra e non sognano neppure il grande centro. Quelli che al sistema preferiscono le due colonne. Quelli che detestano l’America e Dio stramaledica gli inglesi. Quelli che la tribù è molto meglio del villaggio globale. (..) Quelli che vaffanculo la coca cola e l’hot dog. Quelli che le Borse ce l’hanno sotto gli occhi per l’insonnia e il Pensiero Unico è un nuovo modello di dichiarazione dei redditi e perciò evadono le tasse. Quelli che, al diavolo Eurolandia. (..) Quelli che l’Occidente è un punto cardinale e il Mediterraneo nonsolomare. Quelli che il gendarme planetario lo impalerebbero alla statua della libertà. (..) questo è il sito degli antagonisti, degli antiborghesi, dei non moderati, degli antiliberisti, degli anarcofascisti, dei camercompagni, del rosso e del nero a denominazione di origine controllata, degli estremisti del terzo sentiero.”

Non so se Giulietto conoscesse Antonio Carli, probabilmente si, Tabularasa può essere il giusto epitaffio per un uomo fuori dagli schemi, ed un inno per noi che intendiamo proseguirne le battaglie.

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